Ricerca
06 Marzo 2025Creati in laboratorio dalla startup Colossal Biosciences i primi esemplari di roditori geneticamente modificati, esemplari dal pelo folto e dorato. Si tratta di una tappa intermedia verso la de-estinzione di specie animali perdute, che dovrebbe portare a reintrodurre i mammut nel nostro ecosistema

Un nuovo capitolo nella ricerca genetica si apre con la nascita dei primi “topi lanosi” (Colossal woolly mouse), roditori geneticamente modificati per avere una folta pelliccia dorata simile a quella dei mammut estinti. Frutto del lavoro della startup statunitense Colossal Biosciences, questi animali rappresentano un banco di prova per verificare le tecniche di editing genetico utili alla de-estinzione di specie animali scomparse.
I ricercatori, guidati dal genetista Rui Chen, hanno analizzato 59 genomi di mammut vissuti tra 3.500 e 1.200.000 anni fa, tra cui mammut lanosi, mammut delle steppe e mammut colombiani. Inoltre, hanno studiato il genoma degli elefanti asiatici, per un totale di 121 genomi.
Le analisi hanno permesso di identificare i geni che distinguevano i mammut dall’elefante asiatico e, in particolare, i sette geni associati alla pelliccia e alla peculiare distribuzione del grasso corporeo con funzione antifreddo.
Dopo aver identificato i geni corrispondenti nel Dna dei topi, i ricercatori hanno utilizzato tre diverse tecniche di editing genetico per introdurre simultaneamente otto modificazioni negli embrioni di topo, ottenendo come risultato i primi esemplari di topo lanoso, con una folta pelliccia dorata formata da lunghi peli ondulati. Al momento, però, non è ancora chiaro quali esiti siano stati ottenuti in merito ai depositi di grasso corporeo.
“Il Colossal Woolly Mouse segna un momento spartiacque nella nostra missione di de-estinzione” ha affermato Ben Lamm, co-fondatore e amministratore delegato di Colossal Biosciences. “Abbiamo dimostrato la nostra capacità di ricreare complesse combinazioni genetiche che la natura ha impiegato milioni di anni per creare. Questo successo ci fa fare un passo avanti verso il nostro obiettivo di riportare in vita il mammut lanoso”.
Lo studio, condiviso sulla piattaforma bioRxiv, non è ancora stato sottoposto a revisione tra pari per la pubblicazione su una rivista scientifica
CITATI: BEN LAMM, RUI CHENSe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito veterinario, iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
31/10/2025
L’associazione dei produttori di mangimi avverte: l’applicazione del Regolamento europeo contro la deforestazione, attivo dal prossimo 31 dicembre, rischia di paralizzare il mercato della soia,...
A cura di Redazione Vet33
31/10/2025
Considerato finora un virus “minore”, l’H9N2 mostra segni di adattamento all’uomo. Secondo uno studio dell’Università di Hong Kong, richiede una sorveglianza più attenta per evitare nuovi...
A cura di Redazione Vet33
31/10/2025
Un team di ricercatori italiani ha sviluppato un sistema predittivo basato su dati climatici e di sorveglianza sanitaria. L’obiettivo è anticipare la diffusione del virus e migliorare la...
A cura di Redazione Vet33
31/10/2025
Il 59º rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità conferma la circolazione di tutti i cladi del virus Mpxv e segnala un aumento dei casi in Europa e Asia. L’Italia è tra i Paesi con...
A cura di Redazione Vet33

©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)
Registrazione Tribunale di Milano n° 5578/2022 del 5/05/2022