Professione
07 Febbraio 2025La reazione alla vicenda del medico che ha utilizzato la TAC ospedaliera su un gatto solleva questioni etiche e professionali. Anche Davide Mila, Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Aosta, è intervenuto

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Veterinari Italiani (Fnovi) interviene con fermezza sulla vicenda del medico che ha utilizzato una TAC ospedaliera per curare la propria gatta, sollevando critiche su etica e competenza professionale. “La salute degli animali deve essere affidata esclusivamente a medici veterinari qualificati”, ha dichiara Fnovi, ribadendo l’importanza di rivolgersi a professionisti formati e strutture dedicate per garantire diagnosi e terapie appropriate.
Fnovi, in un comunicato, esprime profonda preoccupazione e biasimo in merito alla notizia del medico che ha utilizzato una TAC per diagnosticare e curare il proprio gatto.
“Tale azione – sottolinea la Federazione – oltre a sollevare gravi questioni etiche e deontologiche, evidenzia una pericolosa noncuranza nei confronti della salute animale nonché un grave vulnus circa la consapevolezza della competenza professionale dei medici veterinari”.
“Se la notizia fosse confermata”, prosegue in una nota, “ci troveremmo di fronte a un atto di irresponsabilità. L’utilizzo su di un paziente animale di apparecchiature diagnostiche complesse come la TAC richiede competenze specifiche e approfondite in campo veterinario. Solo un medico veterinario è in grado di interpretare correttamente i risultati, valutare i rischi e benefici, e garantire la sicurezza dell'animale assistito”.
Si aspetta ora la conclusione dell’indagine interna alla Asl sui fatti accaduti, ma nel frattempo Fnovi invita i cittadini “a non emulare comportamenti simili e a rivolgersi sempre ai medici veterinari: gli unici operatori dell’area sanitaria qualificati per la cura dei propri animali. Solo un medico veterinario è in grado di fornire diagnosi accurate, terapie appropriate e consigli utili per la salute e il benessere degli animali”.
La Federazione ribadisce il proprio impegno a tutela della professionalità dei medici veterinari e si dichiara pronta a “intraprendere tutte le azioni necessarie per garantire che la salute degli animali sia sempre ed esclusivamente affidata a mani esperte e competenti avendo ben chiaro che, quale organo sussidiario dello Stato, è chiamata ad agire al fine di tutelare gli interessi pubblici, garantiti dall’ordinamento, connessi all’esercizio della professione regolamentata del medico veterinario”.
“Da quanto abbiamo letto si può intravedere un abuso della professione, ma aspettiamo che la Procura e la commissione di disciplina dell’Usl facciano le loro indagini” ha commentato Davide Mila, Presidente dell’Ordine dei veterinari della Valle d’Aosta.
Da quando è stata pubblicata la notizia di Gianluca Fanelli, responsabile della radiologia interventistica dell’Ospedale regionale Parini, e della sua gatta, il Presidente dell’ordine provinciale ha ricevuto molti messaggi e telefonate: “Il primo l’ho ricevuto alle 3 di notte, il secondo alle 5” – racconta – si sono poi aggiunte quelle dei colleghi, che sollecitano una presa di posizione dell’Ordine. Stiamo seguendo la vicenda, anche con l’ufficio legale di Roma”.
Il medico veterinario coinvolto, che sarà convocato dall’Ordine, “ha fatto una diagnosi e si è comportato in modo corretto” sottolinea Mila.
In attesa di conoscere tutti gli elementi e della conclusione delle indagini avviate, l’Ordine provinciale ha però preso una decisa posizione su quanto accaduto: “A curare gli animali sono i veterinari. Siamo una professione medica, siamo preparati e autorizzati. Abbiamo competenze multidisciplinari. Riteniamo pertanto che l’animale doveva esser curato da noi. Abbiamo una clinica con una Tac e personale reperibile h24 e abbiamo anche veterinari specializzati in chirurgia. Le professionalità in Valle d’Aosta non mancano”.
CITATI: DAVIDE MILA, GIANLUCA FANELLISe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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