Alert sanitari
20 Dicembre 2024Nella Repubblica Democratica del Congo è in corso un’epidemia che ha già portato a 592 casi, con 37 morti, sollevando numerosi interrogativi. Gli esperti ipotizzano una possibile combinazione di malaria, malnutrizione e infezione virale
Un’epidemia di una malattia ancora non identificata sta colpendo la Repubblica Democratica del Congo, con 592 casi e 37 morti accertati. Mentre i test preliminari descrivono una forma grave di malaria aggravata da malnutrizione, le autorità sanitarie non escludono la presenza di una nuova infezione virale. “È fondamentale ottenere dati più solidi per comprendere cosa stia accadendo in queste comunità”, ha dichiarato Ngashi Ngongo, esperto dei Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa Cdc). Intanto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Who) ha intensificato gli sforzi inviando forniture mediche e test rapidi per sostenere le strutture sanitarie locali.
Sono due le ipotesi, attualmente in fase di verifica, sulle possibili cause del virus che si è diffuso nella Repubblica democratica del Congo (Rdc), nella zona di Panzi. Ad annunciarlo, Ngashi Ngongo, esperto degli Africa Cdc: “Potrebbe essere un’epidemia di malaria grave in un contesto di malnutrizione e infezione virale oppure il contrario, ovvero che si tratti di un’infezione virale in un contesto di malaria e malnutrizione”. Per ora, stando ai risultati di laboratorio disponibili, l’ipotesi più accredita è quella di “una malaria grave”.
“I test sono ancora in corso – ha dichiarato Ngongo – c’è una squadra che è stata dispiegata per fare le indagini e stiamo ancora aspettando di vedere l’esito di quelle indagini. E, oltre a questo, stiamo vedendo un altro quadro di malattia emorragica virale”.
Le autorità locali in Congo hanno tracciato un primo bilancio dell’epidemia di questa malattia: a novembre, la malattia ha ucciso 37 persone nella provincia sudoccidentale di Kwango, mentre i casi registrati da ottobre sono arrivati a 592, con un tasso di mortalità del 6.2%. Altri decessi segnalati a livello comunitario (44) sono ancora sotto indagine.
Diversa invece la versione della Who, secondo cui le cause della malattia al momento non possono essere considerate “definitivamente accertate”. Gli esperti dell’agenzia, infatti, vogliono essere certi che non ci si trovi davanti a un’infezione virale sconosciuta; finché non avranno tutti i dati, tengono aperte entrambe le ipotesi, pur rafforzandosi quella della malaria.
Nel frattempo, alcuni campioni da analizzare sono arrivati al laboratorio Who di Kinshasa mentre altri campioni sono in viaggio. Al momento, tuttavia, i farmaci antimalarici forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità vengono distribuiti nei principali ospedali e centri sanitari della zona sanitaria di Panzi.
La Who ha inviato ancora nuove forniture di materiali sanitari alle aree colpite dall’epidemia e continua a supportare gli sforzi volti a chiarirne le cause, anche se sulle cause della malattia non ha sciolto la riserva.
“Concentratori di ossigeno, più forniture di laboratorio, test rapidi per la malaria e medicinali essenziali sono in arrivo nelle comunità, negli ospedali e nei centri sanitari di Panzi e nelle aree colpite della Repubblica Democratica del Congo", scrive su X Who Africa. “La Who – si legge – sta aiutando a rafforzare i servizi sanitari in modo che le persone colpite ricevano le cure di cui hanno bisogno, e sta supportando gli sforzi per determinare cosa sta facendo ammalare le persone”.
CITATI: NGASHI NGONGOSe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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