Suini
17 Dicembre 2024Il Tribunale amministrativo della Lombardia ha ribadito la correttezza del provvedimento dell’Ats di Pavia: un anno fa, l’abbattimento dei suini di Zinasco si è reso obbligatorio per contenere la Peste suina africana, proteggere la sanità pubblica e il comparto zootecnico

Il Tar della Regione Lombardia ha respinto il ricorso dei detentori dei suini del santuario “Cuori Liberi” di Zinasco contro l’abbattimento dei capi deciso dall’Ats di Pavia. A seguito della conferma in loco della presenza di Peste suina africana (Psa), non c’erano alternative all’abbattimento per i maiali colpiti nel “santuario”.
Il rifugio “Cuori Liberi”, situato a Zinasco, in provincia di Pavia, ospitava suini recuperati da allevamenti intensivi e macelli, spesso abbandonati, trattandoli come animali da compagnia. Nel settembre 2023, alcuni di questi animali sono risultati positivi al virus della Psa, malattia altamente contagiosa tra suini domestici e cinghiali, con un tasso di mortalità vicino al 100%.
Attualmente, la Psa è incurabile e l’unica strategia di contenimento del virus, riconosciuta a livello internazionale, è l’abbattimento degli animali infetti e potenzialmente esposti.
Per questo motivo, le autorità sanitarie di Pavia avevano emesso un’ordinanza per l’abbattimento – sotto controllo ufficiale – di tutti i suini presenti nel rifugio, in linea con le misure previste per arginare la diffusione della Psa, con conseguente distruzione delle carcasse, pulizia e disinfezione dei locali, e sequestro del presidio.
Tuttavia, con un ricorso depositato il 7 settembre 2023, l’associazione “Cuori Liberi”, insieme ad altre associazioni animaliste, si era opposta, chiedendo l’annullamento dell’ordinanza dell’Ats.
L’Ats di Pavia, dopo aver acquisito dal Ministero della Salute, dalla Regione Lombardia e dal Commissario straordinario per il contrasto della Psa, pareri contrari all’applicazione di misure alternative all’abbattimento, ha portato coattivamente ad esecuzione la propria ordinanza il 20 settembre 2023, attraverso la soppressione di 9 suini ancora in vita (sui 40 originari), essendo gli altri nel frattempo deceduti proprio per il virus.
La vicenda aveva sollecitato molte reazioni all’interno della categoria e una forte presa di posizione del SIVeMP, a tutela dei Veterinari ufficiali che avevano ricevuto anche gravi minacce.
Il Tar ha confermato che la legislazione Ue impone di “procedere all’abbattimento immediato di tutti gli animali detenuti nello stabilimento ove si è manifestato il focolaio di Psa”. Questa “non è una opzione facoltativa, bensì è imposta dalla stessa normativa europea, quale prima misura da attuare all’interno del presidio in cui si è manifestata la malattia”
Nella sentenza pubblicata, il Giudice Amministrativo della Lombardia – oltre a respingere il ricorso dell’associazione “Cuori Liberi” e delle altre associazioni di protezione animale che chiedevano un risarcimento per l’abbattimento dei suini detenuti nel “santuario” di Zinasco – ha condannato le ricorrenti a rifondere le amministrazioni, Ats di Pavia e Regione Lombardia, delle spese di giudizio.
Le Associazioni Lav e Lndc con la Rete dei santuari di animali liberi e il Rifugio Progetto Cuori Liberi hanno annunciato che ricorreranno al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Lombardia, accusandola “miope e ingiusta”.
TAG: ABBATTIMENTO, ATS DI PAVIA, PESTE SUINA AFRICANA, PSA, REGOLAMENTO UE, TAR DELLA LOMBARDIA, ZINASCOSe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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