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19 Settembre 2024

Mpox: 22.000 casi nel 2024, il 60% sono bambini sotto i 15 anni

L’Unicef ha lanciato un appello di 58,8 milioni di dollari per affrontare la crisi del virus mpox in sei Paesi africani, dove la maggioranza delle vittime sono bambini. Quasi l’80% dei decessi, infatti, si registra tra minori 

di Redazione Vet33


Mpox: 22.000 casi nel 2024, il 60% sono bambini sotto i 15 anni

L’epidemia di mpox che quest’anno ha colpito sei Paesi dell’Africa ha finora causato 22.000 contagi, tra sospetti e confermati, e 700 decessi, di cui il 60% tra bambini sotto i 15 anni. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) ha lanciato un appello per la raccolta di 58,8 milioni di dollari destinati a contrastare la crisi sanitaria.
 

L’appello

Raccogliere 58,8 milioni di dollari per affrontare la crescente crisi del virus mpox in sei Paesi africani, dove i minori sono maggiormente colpiti. Questo l’appello lanciato dell’Unicef. Sebbene i decessi di bambini siano attualmente limitati alla Repubblica Democratica del Congo (Rdc), i dati sottolineano la loro vulnerabilità in tutta la Regione.
Quest’anno, infatti, sono stati segnalati quasi 22.000 casi sospetti e confermati di mpox, il 60% dei quali in bambini sotto i 15 anni. Inoltre, circa l’80% degli oltre 700 decessi legati a mpox sono avvenuti tra bambini, soprattutto nelle comunità più svantaggiate.
L’obiettivo di Unicef è raggiungere i minori colpiti dall’epidemia in Rdc, Burundi, Kenya, Ruanda, Uganda e Repubblica Centrafricana, dove la variante clade 1 è in aumento e dove migliaia di bambini sono a rischio di contagio, complicanze secondarie e stigmatizzazione sociale.
Gli alti tassi di contagio e di mortalità nei Paesi colpiti, sottolineano la vulnerabilità dei bambini, aggravata dal limitato accesso all’assistenza sanitaria e ai servizi igienici. La malnutrizione e altre malattie comuni dei bambini, così come lo sfollamento, aggravano ulteriormente la crisi.

La risposta dell’Unicef

In risposta all’epidemia di Mpox, Unicef attua un approccio integrato per interrompere la trasmissione attiva della malattia, cercando di prevenire i danni secondari ai bambini e sostenendo diverse attività di preparazione. Le azioni che Unicef porta avanti sono:
● coordinamento: supporto alle autorità sanitarie e scolastiche nella pianificazione e nell’attuazione delle strategie di risposta;
● comunicazione del rischio: coinvolgere le comunità, affrontare la stigmatizzazione e creare fiducia attraverso la formazione degli operatori in prima linea e la creazione di circuiti di feedback;
● controllo dei contagi: migliorare la prevenzione dei contagi nelle case, nelle comunità, nelle scuole e nelle strutture sanitarie, fornendo materiali igienici e formando genitori, leader di comunità e insegnanti;
● vaccinazione: sostenere la consegna e l’introduzione dei vaccini fornendo formazione, aiuti, logistica e gestione della catena del freddo, mantenendo anche le vaccinazioni di routine essenziali per i bambini;
● gestione dei casi: garantire che i centri di isolamento per il virus mpox accolgano i bambini e le donne con assistenza familiare, fornendo supporto nutrizionale, forniture mediche e test diagnostici rapidi;
● supporto alla salute mentale: offrire un supporto psicosociale e di salute mentale mirato ai bambini e a chi se ne prende cura e affrontare la stigmatizzazione e la discriminazione;
● servizi essenziali: garantire l’accesso continuo ai servizi essenziali, compresi i servizi sociali, di protezione e sanitari, e mantenere aperte le scuole in condizioni di sicurezza, in particolare nelle comunità vulnerabili.

TAG: MPOX, REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO, UNICEF, VAIOLO DELLE SCIMMIE

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