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04 Giugno 2024

Delfini e IA, un progetto innovativo per una convivenza sostenibile in mare

L’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche utilizza l’Intelligenza Artificiale per convincere i cetacei ad allontanarsi dalle reti da pesca. I primi risultati positivi sono stati ottenuti dai test effettuati nell’Area marina protetta di Punta Campanella

di Redazione Vet33


Delfini e IA, un progetto innovativo per una convivenza sostenibile in mare

Il progetto Life DELFI (Dolphin Experience: Lowering Fishing Interactions), coordinato dall’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Irbim) e cofinanziato dall’Unione europea, è nato dalle crescenti preoccupazioni della comunità scientifica rispetto all’interazione dei cetacei con le attività di pesca professionale. Per ridurre il numero dei delfini rinvenuti con ferite dovute all’impatto con gli attrezzi da pesca, sono stati realizzati degli impianti acustici avanzati che funzionano come dissuasori. La prima sperimentazione è stata condotta nell’Area marina protetta di Punta Campanella e ha mostrato risultati promettenti.


I rischi per i delfini
I delfini per alimentarsi possono interferire con le attività di pesca, con il rischio di esser catturati (bycatch, cattura accessoria o accidentale) e annegare, o di ferirsi gravemente o in maniera letale. I delfini, infatti, seguono i pescherecci per reperire più facilmente il cibo. Tuttavia, i pescatori li percepiscono come nemici, poiché fonte di preoccupazione e di minaccia per l’aspetto economico, soprattutto per quanto riguarda:
● la sottrazione di pesce dalle reti,
● la non commerciabilità del pesce predato,
● la riduzione della performance di pesca, poiché i banchi di pesci spaventati dalla presenza dei delfini possono sfuggire alle reti,
● l’interruzione del lavoro in caso di cattura accidentale
● i danni alle attrezzature professionali. 

Il progetto
Il progetto Life DELFI è coordinato dal Cnr-Irbim e cofinanziato dalla Comunità europea nell’ambito del Programma Life, che mette insieme Enti di ricerca, Università, associazioni ambientaliste e aree marine protette, nell’intento comune di sviluppare soluzioni e modelli di gestione sostenibili delle interazioni fra delfini e pesca. 
Nel Mediterraneo è il tursiope (Tursiops truncatus), la specie che interferisce maggiormente con le attività di pesca professionale. L’interazione è rilevante in particolare nell’Alto Adriatico, nello Ionio, nel Tirreno meridionale e in Sardegna, coinvolgendo diversi attrezzi da pesca (reti da posta, strascico, volante e cianciolo) e, a seconda delle diverse aree, l’interazione può essere più o meno dannosa a seconda della tipologia di pesca.
Per questo motivo il progetto porta avanti diverse strategie e soluzioni, tra cui:
● l’installazione di pinger, dissuasori acustici di nuova generazione che si attivano solo in presenza dei delfini, e di altri dispositivi di mitigazione sulle attrezzature da pesca;
● la diffusione di attrezzi da pesca alternativi e meno impattanti rispetto alle reti tradizionali;
● lo sviluppo di attività economiche aggiuntive o alternative alla pesca, come il dolphin watching;
● l’uso dell’app Marine Ranger per la mappatura dei delfini.

I dissuasori
I dissuasori installati sulle reti da pesca (pinger) sono stati realizzati utilizzando anche l’Intelligenza artificiale (IA), grazie alla collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e il National biodiversity future center-Pnrr
Tutto è iniziato con la realizzazione di un idrofono prodotto a basso costo; si è quindi proceduto a immagazzinare un dataset di registrazioni acustiche dei vocalizzi emessi dai delfini. Successivamente, con questo dataset è stato ottimizzato un sistema di IA in modo che il dissuasore emetta un bip nel momento in cui un delfino si avvicina alle reti. Mentre il pinger è in fase di test, il set di vocalizzi è stato pubblicato in un sistema di open data a sostegno e supporto di tutto il mondo della ricerca scientifica.
Tra le riserve del Mediterraneo dove è in corso la sperimentazione, i primi risultati importanti arrivano dall’Area marina protetta di Punta Campanella, con base a Massa Lubrense. Le altre aree coinvolte nel Progetto, di cui 4 Aree marine protette (Amp), sono le Isole Egadi, la costa Toscana, le Isole Eolie, l’Isola di Tavolara (Punta Coda Cavallo), la Torre del Cerrano, insieme a Istria e Cres in Croazia.

TAG: CETACEI, CNR-IRBIM, DELFINI, IA, PESCA, PROGETTO LIFE DELFI

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