One Health
23 Novembre 2023 In occasione della Giornata europea per l’uso consapevole degli antibiotici, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha presentato alcuni dati sull’Amr, chiarendo gli obiettivi da raggiungere per il 2030
Il problema della resistenza antimicrobica (Amr) in Europa è una sfida cruciale per il futuro della salute pubblica. In una conferenza stampa, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha presentato nuovi dati, evidenziando sia i progressi ottenuti che le sfide persistenti. La lotta a questo fenomeno richiede un’azione urgente e coordinata, con obiettivi chiari da raggiungere entro il 2030.
La resistenza antimicrobica (Amr) rappresenta una crescente minaccia per la salute pubblica in Europa. La Commissione europea ha identificato questa battaglia come una priorità assoluta, integrandola nelle azioni dell’Unione Europea della salute. Con l’approccio One Health, la lotta all’Amr diventa parte essenziale della revisione della legislazione farmaceutica, richiedendo un’azione ambiziosa e coordinata a livello europeo.
I dati
Dal 2019 al 2022, l’Unione europea ha registrato alcuni progressi verso l’obiettivo di ridurre del 20% l’uso degli antimicrobici entro il 2030. Tuttavia, dopo una diminuzione nel consumo di antibiotici, si è osservato un aumento nel 2022, un riflesso delle abitudini di vita pre-pandemia che stanno ritornando. Questo consumo in crescita solleva preoccupazioni, in quanto la resistenza antimicrobica comporta un costo annuale di circa 11,7 miliardi di euro per i paesi Ue/See.
Stella Kyriakides, Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, ha sottolineato l’urgenza di interventi efficaci. Investendo appena 3,40 € pro capite all’anno è possibile prevenire oltre 10.000 decessi, oltre 600.000 nuove infezioni, e risparmiare oltre 2,5 miliardi di euro ai sistemi sanitari europei.
L’Ecdc riporta che, all’interno dell’Unione, oltre 35.000 persone muoiono ogni anno a causa di infezioni resistenti agli antibiotici. Un quadro dei progressi ottenuti e delle sfide che ancora attendono può essere dato dal fatto che sono incrementate le infezioni da Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi, ma diminuite le infezioni da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (Mrsa) e da Escherichia coli resistente alle cefalosporine di terza generazione.
I prossimi obiettivi
Gli obiettivi per il 2030 inclusi nella Raccomandazione del Consiglio dell’Ue mirano a ridurre significativamente le infezioni e il consumo di antibiotici. Solo nove Stati membri hanno raggiunto l’obiettivo del 65% di consumo di antibiotici del gruppo “Access”, secondo la classificazione dell’Oms, fatto che indica la necessità di compiere maggiori sforzi.
La direttrice dell’Ecdc, Andrea Ammon, enfatizza l’importanza di intensificare gli sforzi per ridurre l’uso inutile di antibiotici e migliorare le pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni.
L’European Antibiotic Awareness Day (Eaad) e la World Amr Awareness Week (Waaw) rappresentano iniziative cruciali per aumentare la consapevolezza e promuovere l’uso prudente degli antibiotici. Queste campagne mirano a guidare sia i cittadini che i decisori politici verso un impegno condiviso nella lotta alla resistenza antimicrobica.
Servono un impegno collettivo e azioni concrete per affrontare la resistenza antimicrobica. La combinazione di progressi incoraggianti e sfide persistenti evidenzia la necessità di una risposta coordinata e urgente da parte dell’Ue e dei suoi Stati membri. Il raggiungimento degli obiettivi del 2030 rappresenta non solo una necessità sanitaria ma anche un imperativo economico per garantire un futuro più sicuro a tutti i cittadini europei.
È possibile recuperare la conferenza stampa dell’European Centre for Disease Prevention and Control in occasione dell’European Antibiotic Awareness Day 2023 qui.
A cura di Francesca Innocenzi
CITATI: ANDREA AMMON, STELLA KYRIAKIDESSe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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