Gatti
14 Marzo 2023 Considerato il disturbo specifico più comunemente diagnosticato nei gatti, la malattia parodontale trova nell’invecchiamento il principale fattore predittivo.
La malattia parodontale è una malattia infiammatoria multifattoriale che può avere importanti implicazioni sul benessere dei gatti. Uno studio di matrice anglosassone si è proposto di individuarne la frequenza e i fattori di rischio demografici, esplorando anche le associazioni con altre comorbilità comuni tra i gatti nel Regno Unito. Nello studio è stato incluso un campione casuale di 18.249 gatti selezionati tra 1.255.130 gatti sottoposti a cure primarie durante il 2019 nelle cliniche aderenti al programma VetCompass. Tutti i disturbi registrati nel corso del 2019 sono stati estratti e riportati. Le razze con la prevalenza maggiore di malattia paradontale includevano il siamese (18,7) e il Maine Coon (16,7%). Inoltre, è risultato evidente che l'età media dei gatti affetti dalla patologia (9,47 anni) era superiore a quella dei gatti senza malattia parodontale (4,94 anni). L'aumento del peso corporeo dell'adulto, l'aumento dell'età e lo stato di castrazione sessuale erano significativamente associati all'aumento delle probabilità di malattia parodontale. In aggiunta, è emerso non solo che i gatti con malattia parodontale avevano un conteggio mediano più elevato di disturbi in comorbilità per singolo gatto, ma anche che avevano una probabilità 1,79 volte superiore di diagnosi con almeno una malattia in comorbilità rispetto ai gatti senza malattia parodontale. Sulla base di queste evidenze, si è pertanto concluso in primis che l'invecchiamento è il più forte predittore del rischio di malattia parodontale nei gatti. Ne consegue che ponendo più attenzione alle cure dentistiche mentre invecchiano, la loro salute potrebbe avvantaggiarsene. Inoltre, lo studio ha evidenziato uno stretto legame tra la malattia parodontale e la ridotta salute generale nei gatti.
Periodontal disease in cats under primary veterinary care in the UK: frequency and risk factors. https://doi.org/10.1177/1098612X231158
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