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16 Febbraio 2023

Nei gatti l’effetto ansiolitico del gabapentin può falsare la diagnosi?

Uno studio valuta l’influenza di una dose orale di gabapentin prima di un esame neurologico sui gatti
 


Nei gatti l’effetto ansiolitico del gabapentin può falsare la diagnosi?

Sottoporre ad esame neurologico i gatti spesso può presentare delle difficoltà; per questo non è raro che prima della visita agli animali vengano somministrati, come ansiolitici a breve termine, farmaci orali quali per esempio il trazodone e il gabapentin. Quest’ultimo ha dimostrato di ridurre lo stress e l'aggressività, e di aumentare la cooperazione durante il trasporto e l'esame. Non mancano, tuttavia, gli effetti avversi. Nei gatti, infatti sono state segnalati atassia, sedazione, debolezza, tremori, vomito e ipersalivazione mentre nei cani si sono evidenziate sedazione e atassia. Alla luce di ciò è stato naturale chiedersi se tali effetti possano avere un impatto negativo sull'esame neurologico, portando a conclusioni e diagnosi errate. Uno studio clinico prospettico, randomizzato e in cieco ha quindi deciso di valutare l'influenza di una dose orale di gabapentin prima di un esame neurologico in 35 gatti sani. L’ipotesi di partenza era che le proprietà sedative del gabapentin possano alterare i risultati di un esame neurologico, specialmente nei test dipendenti dal coinvolgimento corticale, come le reazioni posturali e la risposta alla minaccia. I gatti sono stati programmati per due appuntamenti e assegnati in modo casuale a ricevere un placebo o una capsula di gabapentin da 100 mg prima della seconda visita veterinaria. Durante ogni visita è stato eseguito un esame neurologico e i risultati sono stati confrontati tra i gruppi. Nei 17 gatti cui è stato somministrato gabapentin, l'andatura e le reazioni posturali sono state significativamente influenzate. Confrontando il gruppo gabapentin con quello  placebo, l'atassia propriocettiva è stata identificata in 4/17 (23,5%) vs 0/18 gatti (P​ = 0,0288); i deficit di posizionamento delle zampe sono stati osservati in 10/11 (90,9%) vs 1/4 (25%) gatti; i deficit di posizionamento tattile del tavolo sono stati identificati in 13/17 (76,5%) vs 0/18 gatti (< 0,0001); deficit di salto sono stati osservati in 5/17 (29,4%) vs 0/16 gatti (= 0,0185); e anomalie e nella spinta posturale estensoria sono state riportate in 5/17 (29,4%) vs 0/18 gatti (P = 0,0129). Nessuna differenza significativa è stata invece notata nella valutazione del livello e del contenuto di coscienza, postura, nervi cranici e nervi spinali.  Alla luce di queste evidenze si è concluso che poiché una singola dose orale di 100 mg di gabapentin, prima dell'appuntamento, ha alterato significativamente l'analisi dell'andatura e le reazioni posturali in gatti sani, l’interferenza del farmaco potrebbe portare a falsi positivi, all’identificazione potenzialmente errata di deficit neurologici, a un aumento dei costi di indagine e al rinvio di una diagnosi corretta.  Pertanto, dopo l'identificazione di atassia o deficit di reazione posturale in un gatto che ha ricevuto gabapentin prima dell'appuntamento, gli autori raccomandano, se possibile, di ripete la valutazione neurologica evitando la somministrazione del farmaco. Diverso invece il discorso per quanto attiene la valutazione dei nervi cranici e dei riflessi spinali: poiché il gabapentin non l’ha compromessa, si può essere più sicuri dei risultati di questi test.

TAG: ANSIOLITICI, ATASSIA, ESAME NEUROLOGICO, GABAPENTIN

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