Cani
14 Novembre 2025Una tecnica di medicina rigenerativa sviluppata all’Ospedale veterinario di Tavazzano riduce i tumori cerebrali e migliora l’artrosi nei cani. Presentata al Congresso mondiale di neurochirurgia, apre scenari anche per la medicina umana

Una nuova terapia rigenerativa con cellule staminali, sviluppata all’Ospedale veterinario San Michele – Gruppo Ca’ Zampa di Tavazzano con Villavesco (Lodi), sta offrendo risultati incoraggianti nel trattamento dei tumori cerebrali e dell’artrosi del cane. La tecnica, presentata al Congresso mondiale di neurochirurgia di Los Angeles, sfrutta cellule staminali capaci di raggiungere direttamente la massa tumorale e veicolare un farmaco chemioterapico all’interno del tessuto patologico, ottenendo una sensibile riduzione del volume tumorale. Lo stesso approccio viene applicato anche nelle patologie intra-articolari grazie all’uso di tessuto adiposo microframmentato, con benefici che possono durare fino a due anni.
Un trattamento rivoluzionario sta cambiando la vita di molti cani affetti da importanti patologie intra-articolari e oncologiche che colpiscono il cervello, favorendone una migliore qualità di vita. La terapia ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica per le sue potenziali applicazioni anche nella medicina umana, tanto da essere stato presentato al Congresso mondiale di neurochirurgia che si è svolto a Los Angeles.
“Le cellule staminali, presenti naturalmente nel nostro organismo e deputate alla riparazione dei tessuti danneggiati, vengono attratte dal tumore, riconoscendolo come una lesione. Il tumore, a differenza di altre terapie, non oppone resistenza alla loro penetrazione. Inserendo all’interno delle cellule un farmaco chemioterapico, è stato possibile colpire direttamente la massa tumorale con un effetto mirato e potente”, spiega Offer Zeira, Direttore sanitario dell’Ospedale veterinario San Michele – Gruppo Ca’ Zampa di Tavazzano con Villavesco (Lodi). “I risultati sono promettenti: nei cani trattati si è osservata una significativa riduzione del volume del tumore cerebrale, un traguardo che potrebbe rappresentare una svolta anche per la cura dei tumori cerebrali nell’uomo”.
“In futuro – aggiunge Zeira – questa tecnica potrebbe essere testata anche sull’uomo. Si tratta di un perfetto esempio di medicina comparata, dove il cane diventa modello per l’uomo, aprendo nuove strade terapeutiche in oncologia”.
Una seconda applicazione dell’avanguardistica terapia rigenerativa riguarda l’uso di cellule staminali e altri elementi derivate da tessuto adiposo microframmentato nei casi di artrosi, una patologia cronica e degenerativa che colpisce le articolazioni di 1 cane su 5, compromettendone il benessere.
“Nel caso di patologie intra-articolari come l’artrosi, che causano dolori cronici e riducono drasticamente la mobilità e la vitalità degli animali, questa tecnica rappresenta una vera rivoluzione” sottolinea Zeira. “Attraverso una mini-liposuzione eseguita sul fianco del cane, preleviamo tessuto adiposo che viene poi processato meccanicamente per ottenere un composto ricco di cellule staminali e altri fattori. Questa viene successivamente iniettata direttamente nell’articolazione malata”.
Il trattamento ha un doppio effetto:
● immunomodulante, riducendo l’infiammazione e il dolore cronico;
● rigenerativo, favorendo in parte la riparazione delle strutture lese all’interno dell’articolazione.
Inoltre, a differenza di molte terapie tradizionali, i cui effetti svaniscono dopo pochi giorni o settimane, i benefici dell’iniezione di tessuto adiposo microframmentato contenente staminali possono durare anche 2 anni, con possibilità di ripetere il trattamento nel tempo. La procedura è minimamente invasiva, ben tollerata ed è già stata applicata con successo anche in campo umano, in particolare nell’ortopedia rigenerativa.
CITATI: OFFER ZEIRA“L’obiettivo è chiaro: migliorare concretamente la qualità della vita dei cani affetti da artrosi. Grazie alla medicina rigenerativa possiamo oggi offrire una soluzione che non si limita ad alleviare il sintomo, ma interviene alla radice del problema” conclude Zeira.
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