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10 Gennaio 2024

Alimentazione del gatto, diete a confronto: nuovi dati da uno studio

Secondo uno studio dell’Università di Winchester, i proprietari che per un anno hanno nutrito il proprio animale domestico con una dieta a base vegetale hanno riferito meno visite dal veterinario e meno uso di farmaci

di Redazione Vet33


Alimentazione del gatto, diete a confronto: nuovi dati da uno studio

Il settore degli alimenti per animali domestici è in piena espansione. Le vendite globali di cibo per animali domestici hanno superato i 130 miliardi di dollari alla fine del 2023, con un aumento del 43,9% rispetto al 2018. Le preoccupazioni sulla sostenibilità ambientale dell’agricoltura animale e le preferenze dei proprietari di pet hanno portato le industrie a sviluppare nuovi prodotti e a sostenere nuove diete per animali domestici, tra cui diete a base di carne cruda, prodotti a base di carne in vitro e diete basate su nuove fonti proteiche innovative (piante terrestri, insetti, lieviti, funghi e alghe). Tuttavia, alcuni ricercatori temono che queste diete alternative possano non essere ottimali per i gatti, che sono carnivori obbligati. Un recente studio mostra gli effetti sulla salute felina di una dieta a base vegetale.


Le diete per i gatti

Diversi studi hanno esaminato le diete vegane e vegetariane negli animali domestici, ma tutti presentano dei limiti per quanto riguarda i gatti, in particolare quelli che si concentrano su una dieta vegana nutrizionalmente equilibrata. Un gruppo di ricercatori del Regno Unito e della Germania ha progettato uno studio sui cambiamenti di salute tra gatti alimentati con una dieta vegana e gatti alimentati con una dieta a base di carne. L’ipotesi iniziale era che una dieta nutrizionalmente equilibrata non avrebbe influenzato in modo significativo la salute del felino.

Il sondaggio
Lo studio si basa su un sondaggio a cui hanno risposto 1.369 proprietari di gatti che alimentavano i propri animali domestici con una dieta vegana o a base di carne. Questi hanno fornito informazioni su di loro e sul proprio gatto per almeno un anno, tra cui:

  • Quantità di snack, avanzi di tavola o integratori che il gatto ha ricevuto;
  • Dati demografici umani: regione continentale, posizione urbana o rurale, titoli di studio, occupazione, reddito familiare, età, genere e dieta del rispondente
  • Informazioni sul gatto: ruolo familiare, età, sesso, stato di castrazione, livello di attività, stato di salute e reazioni ai pasti
  • Fattori che hanno influenzato la decisione del proprietario sul cibo per animali
  • Frequenza delle visite veterinarie
  • Uso di farmaci diversi da vaccinazioni e antiparassitari
  • Se il gatto è passato a una dieta terapeutica
  • Parere del veterinario sulla salute del gatto


I risultati
La maggior parte degli intervistati sono state donne provenienti dal Regno Unito, o più in generale dall’Europa, che hanno citato la nutrizione e il mantenimento della salute del gatto come gli aspetti più importanti nella scelta di una specifica dieta per i propri animali domestici. I dati ottenuti dal sondaggio sono stati:

  • Dieta: oltre alla dieta vegana o a base di carne, il 41% degli intervistati ha affermato di offrire dolcetti, snack o avanzi della tavola almeno una volta al giorno, mentre il 13% di offrire regolarmente anche integratori.
  • Ubicazione primaria: il 57% dei gatti che seguono una dieta a base di carne e il 67% con una dieta vegana vivono per lo più chiusi in casa, mentre i restanti vivono per lo più all’aperto o ugualmente dentro e fuori casa.
  • Età: l’età media di tutti i gatti coinvolti nello studio è di 8 anni. I gatti vegani sono in media 1,9 anni più giovani di quelli nutriti con una dieta a base di carne.
  • Sesso e stato di castrazione: i gatti dello studio sono per il 52% femmine e per il 48% maschi, e quasi tutti sterilizzati o castrati. Non è stata trovata alcuna associazione tra tipo di dieta e sesso o stato di castrazione.
  • Aumento delle visite veterinarie: i gatti nutriti con una dieta vegana hanno avuto, in media, il 10,3% di probabilità in meno di effettuare due o più visite veterinarie, potenzialmente indicanti una malattia, rispetto ai felini nutriti con carne. I risultati sono stati considerati una tendenza, poiché l’effetto è stato superiore al 10%, anche se non statisticamente significativa.
  • Uso di farmaci: i gatti nutriti con una dieta vegana hanno avuto, in media, una probabilità inferiore del 19,6% di ricevere farmaci, che potrebbero potenzialmente indicare una malattia, rispetto ai felini nutriti con carne. Questo dato è stato considerato una tendenza statisticamente non significativa.
  • Progressione verso una dieta terapeutica: i gatti inizialmente nutriti con una dieta vegana hanno avuto, in media, una probabilità inferiore del 56,5% di passare a una dieta terapeutica, rispetto ai felini nutriti con carne. Questa è considerata una forte tendenza, perché l’effetto è stato superiore al 25% ma non statisticamente significativo.
  • Valutazione veterinaria: i gatti nutriti con una dieta vegana hanno avuto, in media, una probabilità inferiore del 9,7% che il loro veterinario li definisse affetti da una malattia grave, rispetto ai felini nutriti con carne. Questa è considerata una tendenza marginale.
  • Valutazione del proprietario: i gatti nutriti con una dieta vegana hanno avuto, in media, una probabilità inferiore del 26,9% che il proprietario li caratterizzasse come affetti da una malattia grave, rispetto ai felini nutriti con carne. Questa è considerata una forte tendenza, sebbene non statisticamente significativa.
  • Gatti malati: i gatti nutriti con una dieta vegana hanno presentato, in media, il 15,5% in meno di disturbi di salute, rispetto ai felini nutriti con carne. Questa è considerata una tendenza, sebbene non statisticamente significativa.
  • Condizioni di salute specifiche: la probabilità dei gatti nutriti con carne di essere affetti da alcuni specifici problemi di salute (per 15 disturbi) era maggiore rispetto ai gatti vegani, che erano più probabilmente affetti da meno disturbi (7), ma solo una differenza tra i gruppi dietetici era statisticamente significativa (malattie renali).

Questi risultati indicano che le diete vegane complete e bilanciate dal punto di vista nutrizionale possono giovare alla salute del gatto più di una dieta a base di carne. Tuttavia, per formulare raccomandazioni specifiche sulle diete vegane feline sono necessarie ricerche più complete che valutino la salute dei gatti con dati più oggettivi.

La British Veterinary Association aveva precedentemente messo in guardia dal sottoporre gli animali domestici a diete alternative, ma ora ha affermato che sta rivedendo i suoi consigli. Alla luce delle ricerche in corso, l’associazione ha recentemente convocato un gruppo di lavoro sull’alimentazione degli animali da compagnia. Nel frattempo, i proprietari dovrebbero parlare con il proprio veterinario se stanno pensando di cambiare la dieta del proprio animale domestico.  

DOI: https://doi.org/10.1371/journal.pone.0284132 

TAG: ALIMENTAZIONE, BRITISH VETERINARY ASSOCIATION, DIETA, GATTO, SONDAGGIO

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