Animali da Compagnia
13 Dicembre 2023 Uno studio dell’Università di Perugia ha valutato se la biodisponibilità del cannabidiolo aumenta a seconda della modalità di somministrazione orale del farmaco scelta
Recentemente, l’uso di estratti di Cannabis sativa nel campo della medicina veterinaria sta attirando crescente attenzione. Questi estratti vengono studiati per il trattamento di una varietà di condizioni nei pet, tra cui diversi tipi di dolore, epilessia refrattaria, ansia, comportamenti aggressivi e dermatite atopica. Un’importante ricerca condotta dall’Università di Perugia ha indagato se la biodisponibilità del Cbd potesse essere incrementata attraverso la somministrazione transmucosale orale (Otm) rispetto al classico trattamento orale.
Premessa
Un sondaggio anonimo ha rivelato che numerosi proprietari di animali domestici sono inclini a utilizzare prodotti a base di cannabis per i loro animali, convinti della loro efficacia paragonabile a quella dei farmaci tradizionali. Tuttavia, il Cbd somministrato generalmente per via orale presenta una bassa biodisponibilità, che si ritiene sia causata dal metabolismo di primo passaggio, rappresentando così una sfida significativa.
La ricerca
In questo studio, dodici cani diagnosticati con dolore cronico lieve sono stati suddivisi in due gruppi da sei e trattati una volta ciascuno, o con l’approccio orale o con quello Otm, utilizzando una formula pura di Cbd in olio alla dose di 1 mg/kg di peso corporeo. Nel caso della somministrazione orale, l’olio di Cbd è stato mescolato con una piccola quantità di cibo secco commerciale. Per la somministrazione Otm, invece, l’olio di Cbd è stato applicato lungo la gengiva laterale dei cani, seguito da un leggero massaggio alla guancia per facilitare l’assorbimento transmucosale. Dopo due ore dal trattamento, ai cani è stato permesso di consumare il loro pasto regolare.
Contrariamente alle aspettative, i risultati hanno mostrato che la modalità di somministrazione orale non ha portato a un miglioramento della biodisponibilità del Cbd.
Non sono state rilevate differenze significative nei parametri farmacocinetici tra i due metodi di trattamento. Le concentrazioni plasmatiche medie di cannabidiolo, pressoché identiche dopo entrambi i trattamenti, indicano che il Cbd potrebbe non essere efficacemente assorbito attraverso la mucosa orale o che tale assorbimento sia estremamente limitato, suggerendo che il Cbd venga ingoiato e assorbito principalmente nel tratto gastrointestinale.
A cura di Francesca Innocenzi
TAG: CANNABIDIOLO, CBD, FARMACOCINETICA, ORALE, SOMMINISTRAZIONE, TRANSMUCOSA, UNIVERSITà DEGLI STUDI DI PERUGIASe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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