Equidi
10 Ottobre 2023Ricercatori e Medici Veterinari stanno cercando nuovi approcci per migliorare le cure veterinarie dei cavalli. Ecco alcuni progetti di ricerca equina in corso
Le conseguenze del nuoto libero sui cavalli da endurance, uno studio sulla sindrome da ulcera gastrica, il rapporto tra la densità minerale ossea e le fratture, e le nuove tecniche di cura delle ferite traumatiche. Gli ultimi risultati della ricerca sugli equidi.
Per migliorare la qualità della vita e i risultati clinici dei pazienti equini è necessaria una ricerca di alto livello, basata su prove evidenti. Al giorno d’oggi, molti Ricercatori e Medici Veterinari collaborano per ottenere nuovi strumenti e fornire ai cavalli delle cure veterinarie vantaggiose.
Nuoto libero ed emorragia polmonare indotta dall’esercizio nei cavalli da endurance
Il nuoto è spesso utilizzato per allenare gli equini. Quando nuotano, infatti, i cavalli mostrano una diversa meccanica respiratoria rispetto a quella che utilizzano sulla terraferma: in acqua inspirano rapidamente, trattengono il respiro ed espirano in modo esplosivo. Alcuni ricercatori hanno ipotizzano che questa espirazione esplosiva possa aggravare l'emorragia polmonare indotta dall’esercizio fisico (Eiph).
Un gruppo di studiosi ha osservato 15 cavalli sani da endurance, abituati al nuoto libero come parte del proprio programma di condizionamento, un’ora dopo il nuoto. Le valutazioni tracheo-broncoscopiche hanno rivelato punteggi di muco a bassa intensità, ma nessun sangue tracheale. L’analisi del liquido broncoalveolare ha mostrato una bassa cellularità, e la conta mediana dei globuli rossi (Rbc) era molto inferiore alla soglia stabilita per l’Eiph. Questi risultati dimostrano che i cavalli da endurance che praticano il nuoto libero non sono predisposti all’Eiph dopo una sessione di allenamento di nuoto.
I cambiamenti nella saliva dei cavalli con sindrome da ulcera gastrica equina (Egus)
La sindrome da ulcera gastrica equina (Egus) viene diagnosticata con una gastroscopia, un metodo considerato poco invasivo, ma il protocollo di digiuno spesso preoccupa i proprietari e presenta anche dei problemi logistici. I ricercatori hanno allora esaminato la saliva dei cavalli alla ricerca di potenziali biomarcatori dell’Egus – come la calprotectina e l’aldolasi – con la speranza di trovare uno strumento alternativo per la diagnosi.
Uno studio effettuato su 131 cavalli divisi in cinque gruppi – cavalli sani, cavalli affetti da malattia gastrica squamosa equina (Esgd), cavalli affetti da malattia gastrica ghiandolare equina (Eggd), cavalli affetti da Esgd ed Eggd, e cavalli con altre patologie intestinali – ha dimostrato che la calprotectina e l’aldolasi erano significativamente più elevate nei cavalli con Egus rispetto a quelli sani; tuttavia, i cavalli con Esgd ed Eggd, i cavalli con Egus e quelli con altre patologie intestinali non hanno mostrato differenze. Questi risultati suggeriscono che la calprotectina e l’aldolasi possono essere utili come biomarcatori dell’Egus, ma anche che sono necessari ulteriori studi.
La densità minerale ossea non predice efficacemente la frattura del sesamoide prossimale
La causa più comune di lesioni muscoloscheletriche fatali nei Purosangue da corsa è la frattura del sesamoide prossimale (Psb). I ricercatori stanno investigando tecniche diagnostiche che potrebbero aiutare a identificare i cavalli a maggior rischio di frattura. Tra gli obiettivi dello studio ci sono:
I ricercatori hanno raccolto gli arti anteriori di 29 cadaveri, 14 cavalli che avevano subito una frattura unilaterale del Psb e 15 di controllo senza alcuna evidente lesione dell’articolazione del nodello. I risultati hanno dimostrato l’assenza di un’associazione tra la densità minerale ossea e la frattura del Psb. I cavalli che avevano effettuato più corse ad alta velocità nella loro storia di allenamenti avevano una maggiore densità minerale ossea e più anomalie articolari, come lesioni osteocondrali palmari e sclerosi del terzo metacarpo. Questi risultati suggeriscono che le proprietà minerali dell’intero osso o le patologie dell’articolazione del nodello non sono sufficienti per identificare i cavalli a rischio di frattura del Psb.
Alleviare la tensione aiuta la chiusura di ferite traumatiche primarie nei cavalli
Le ferite traumatiche sono spesso soggette a una tensione elevata, che ne rende difficile la chiusura. Una sutura errata può compromettere la microcircolazione, portare a necrosi della pelle e rallentare la guarigione. L’obiettivo di questo studio retrospettivo era valutare una tecnica economica per alleviare la tensione e aiutare a chiudere le ferite equine con alto rischio di deiscenza.
I ricercatori hanno valutato tutte le ferite gestite con il Tension Tile System (Tts), utilizzato presso quattro ospedali equini dal marzo 2017 al maggio 2021. Le ferite sono state classificate in base alla posizione anatomica, al tempo trascorso prima dell’intervento chirurgico, alla loro profondità e al tipo di immobilizzazione post-operatoria. I criteri di valutazione si basavano invece sul successo di guarigione al primo tentativo. I risultati suggeriscono che il sistema Tension Tile è una tecnica economica ed efficace per la chiusura delle ferite equine sottoposte a tensione elevata e può essere utilizzato in numerose posizioni anatomiche.
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