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Professione

13 Giugno 2025

Crisi professione veterinaria. White Paper, Zoetis: servono soluzioni sistemiche per fidelizzazione

In Italia, nell’ultimo anno il 68% dei veterinari si è assentato dal lavoro per problemi di salute mentale. Zoetis propone un piano per sostenere la professione e rispondere alla crescente domanda di servizi veterinari

di Redazione Vet33


Crisi professione veterinaria. White Paper, Zoetis: servono soluzioni sistemiche per fidelizzazione

Con una crescente domanda globale di servizi e sfide sempre più complesse, nell’ultimo anno il 53% dei veterinari italiani ha valutato di lasciare il settore. Il nuovo white paper di Zoetis lancia un appello per affrontare la questione della fidelizzazione attraverso cambiamenti collettivi, strutturali e sistemici, con l’obiettivo di migliorare il benessere lavorativo e garantire un futuro sostenibile per la medicina veterinaria. L’analisi evidenzia come il benessere mentale dei veterinari sia messo a dura prova da un ambiente lavorativo spesso disfunzionale. Zoetis propone tre aree di cambiamento, dove intervenire attraverso riorganizzazione, supporto formativo e inclusione, per costruire una forza lavoro resiliente e pronta a rispondere alle sfide del XXI secolo.
 

I dati della professione

Il white paper rivela che oltre la metà dei veterinari italiani intervistati, il 53%, ha valutato di abbandonare la professione, nonostante la crescente domanda globale di servizi veterinari. Il 68% dei veterinari italiani chiede ai leader del settore, ai responsabili politici e all’intera comunità veterinaria di attuare i cambiamenti sistemici necessari per affrontare tempestivamente la questione della fidelizzazione.
Questo accade in un momento in cui la domanda di servizi veterinari continua a crescere, a causa di fattori come l’aumento del numero di pet owner, i bisogno di garantire sicurezza alimentare in un settore zootecnico in espansione e l’emergere di nuove malattie zoonotiche, che richiedono attività di monitoraggio, prevenzione e controllo da parte dei veterinari.
Lo studio mostra anche che nell’ultimo anno il 68% dei veterinari in Italia si è assentato almeno una volta dal lavoro per problemi di salute mentale legati alla professione (70% in Europa). Tuttavia, sembrerebbe non trattarsi di un problema endemico di benessere individuale, come si pensava in passato, bensì del risultato di un ambiente lavorativo disfunzionale, determinato da fattori strutturali, culturali ed economici. Concentrarsi esclusivamente sulla resilienza individuale come soluzione principale rischia, quindi, di fraintendere la natura del problema: è necessario adottare un nuovo approccio in grado di affrontare le cause ambientali alla base.

La dottoressa Stephanie Armstrong, veterinaria e Presidente regionale di Zoetis, sottolinea come offrire il giusto supporto ai veterinari professionisti richieda uno sforzo ampio e settoriale: “Affrontare la questione della fidelizzazione nel settore veterinario richiede di andare oltre il benessere individuale per poter affrontare i fattori sistemici. Promuovere ambienti di lavoro migliori e fornire il supporto adeguato può contribuire a garantire che i veterinari possano fornire servizi essenziali alle nostre comunità”.

Julia von Gablenz, presidente regionale di Zeotis per l’Europa e il Medio Oriente, aggiunge: “Siamo consapevoli di quanto sia importante collaborare con gli stakeholder del settore per sviluppare soluzioni che supportino i veterinari professionisti. Affrontare queste sfide richiede un approccio collaborativo e di lungo termine, che tenga conto delle esigenze della professione in continua evoluzione. Questo white paper offre spunti preziosi per avviare un cambiamento significativo e costruire un futuro più resiliente e sostenibile per la medicina veterinaria. Siamo pronti a proseguire il dialogo con i partner del settore per promuovere azioni concrete”. 

Tre aree di cambiamento

Per contribuire a risolvere queste problematiche e supportare la professione veterinaria, il white paper identifica tre aree di intervento:

● Riorganizzare le strutture veterinarie: anche in ambito veterinario è necessario adottare modelli di lavoro più flessibili e sostenibili. Ciò implica, ad esempio, valutare turni più flessibili, utilizzare la tecnologia per ridurre il carico di lavoro e potenziare i ruoli di supporto per gli infermieri veterinari. Anche piccoli cambiamenti, come l’introduzione di programmi di affiancamento professionale e pause strutturate, hanno già mostrato un impatto positivo in alcuni contesti lavorativi.

● Adattarsi alle esigenze dei clienti: a causa dell’aumento delle aspettative dei clienti, molti veterinari faticano a soddisfare richieste sempre più diversificate e in continua crescita. Il white paper raccomanda di migliorare la formazione alla comunicazione, adottare tecnologie appropriate per ottimizzare la gestione dei clienti e offrire maggiore supporto ai veterinari nell’affrontare conversazioni emotivamente complesse.

● Ampliare il bacino professionale: promuovere una forza lavoro diversificata è fondamentale per soddisfare le esigenze professionali nel lungo termine. Attualmente il settore attinge a un bacino di talenti molto ristretto: il 96% è composto da persone bianche e prevalentemente donne. Per garantire un flusso costante di nuovi talenti, la professione deve espandere il proprio bacino, adottando pratiche di assunzione più inclusive.

Un appello per il futuro della medicina veterinaria

Il white paper di Zoetis sulla fidelizzazione dei veterinari lancia un allarme chiaro e propone un piano d’azione dettagliato. Sottolinea come il lavoro dei veterinari sia alla base del benessere della società: dalla cura degli animali domestici considerati come parte integrante della famiglia, alla gestione della salute degli animali da allevamento per garantire la sicurezza alimentare, fino al controllo delle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo. Poiché la domanda di servizi veterinari continua a crescere a livello mondiale, analizzare i fattori che spingono i veterinari ad allontanarsi sempre più dalla professione costituisce una questione urgente di interesse pubblico.

“La questione è che la maggior parte di noi non si rende conto di essere in burnout, continuiamo semplicemente ad andare avanti, pensando che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in noi stessi” ha commentato la dottoressa Gunila Pedersen, chirurgo veterinario.“È facile pensare di non essere portati per questa professione, che molti di noi sognano fin da bambini. Se sei un veterinario, dire di ‘tirare avanti’ è ormai diventato naturale; ma le cose devono cambiare: abbiamo bisogno degli strumenti e delle strutture adeguate per evitare di portarci a casa lo stress del lavoro”.

La dottoressa Ann Criel, vicepresidente della Federazione delle Associazioni Veterinarie Europee per gli Animali da Compagnia (FECAVA), condivide la sua prospettiva: “Alla FECAVA rappresentiamo oltre 30.000 veterinari di piccoli animali in tutta Europa e, nei miei 35 anni di attività, ho visto la professione cambiare sempre più rapidamente. Nuove sfide come la telemedicina, le cliniche veterinarie aziendali e la carenza di personale stanno trasformando profondamente il nostro lavoro, mentre le aspettative dei clienti continuano ad aumentare. Queste pressioni contribuiscono ad aggravare i livelli di burnout e rendono sempre più difficile mantenere i professionisti nel settore. Sebbene soluzioni locali come il mentoring e i ruoli flessibili siano utili, è necessario agire in maniera più ampia e coordinata. È tempo di rafforzare la professione, aumentare la resilienza e prepararci per il futuro. Questo white paper rappresenta senz’altro un passo significativo in questa direzione”.

La necessità di trovare soluzioni sistemiche si riflette anche nel lavoro delle associazioni veterinarie europee. 

La dottoressa Nancy De Briyne, direttrice esecutiva della Federazione dei Veterinari d’Europa (FVE), conclude: “Il white paper di Zoetis evidenzia giustamente l’urgente necessità di un cambiamento sistemico per salvaguardare il futuro della medicina veterinaria, fondamentale per la salute degli animali e dell’uomo. Sostenere il benessere dei veterinari e promuovere diversità, equità e inclusione non è solo la cosa giusta da fare, ma è essenziale per avere una forza lavoro resiliente e sostenibile. Attraverso www.VetJoy.org, supportato da Zoetis e dalla sua fondazione, la FVE offre supporto alla carriera, risorse per la salute mentale e opportunità di sviluppo professionale per i veterinari in ogni fase della loro carriera”.

CITATI: ANN CRIEL, GUNILA PEDERSEN, JULIA VON GABLENZ, NANCY DE BRIYNE, STEPHANIE ARMSTRONG
TAG: CARENZA VETERINARI, FECAVA, FVE, SALUTE MENTALE, WHITE PAPER, ZOETIS

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