Professione
13 Gennaio 2025Le risorse per la sanità previste dalla manovra 2025 sono giudicate inadeguate dall’Intersindacale dei Dirigenti medici, veterinari e sanitari. Appello dei sindacati al Ministro Schillaci: necessario un segnale concreto per il rinnovo contrattuale
“Non ci sono nuovi finanziamenti per la sanità pubblica, ma solo risorse già stanziate e predestinate per i rinnovi contrattuali” denuncia l’Intersindacale dei Dirigenti medici, veterinari e sanitari, che comprende Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fvm (Federazione veterinari, medici e dirigenti sanitari), Uil Fpl Medici. Nel mirino le dichiarazioni del Ministro della Salute Orazio Schillaci in tema di legge di bilancio 2025. Secondo i rappresentanti sindacali, i 2,5 miliardi aggiuntivi del Fondo sanitario nazionale non costituiscono un reale investimento per il settore, ma solo una copertura di obblighi già previsti. I sindacati chiedono lo sblocco immediato del Contratto 2022-2024 per garantire il giusto riconoscimento al personale sanitario.
“Ha ragione il ministro Schillaci sul fatto che i 2,5 miliardi aggiuntivi del Fsn previsti dalla legge di bilancio sono in realtà solo gli stanziamenti indispensabili per i rinnovi dei contratti, peraltro non solo dei medici, ma di tutti gli operatori del Ssn” afferma l’intersindacale dei Dirigenti medici, veterinari e sanitari, in riferimento alle ultime dichiarazioni del Ministro della Salute in tema di legge di bilancio. “Come giustamente dice il Ministro – prosegue il comunicato –, gran parte di quelle risorse erano già finanziate e predestinate per i rinnovi dei contratti della sanità pubblica come per tutti i dipendenti pubblici. Non c’è nessun nuovo finanziamento della sanità pubblica, quindi, da questo Governo, che trova modi nuovi per favorire quella privata”.
“Per gli stipendi - precisano dall’Intersindacale – si tratta invece solo di automatismi di rivalutazione della massa salariale che nemmeno coprono l’inflazione, di cui oltretutto i dirigenti medici, veterinari e sanitari non vedranno nemmeno traccia finché non arriverà il rinnovo del contratto, il cui triennio è già scaduto. Il contratto dei medici, dei veterinari e dei sanitari del Ssn relativo agli anni dal 2022 al 2024 è ancora fermo per l’inerzia di Governo e Regioni che ancora non hanno neanche emanato l’atto d’indirizzo, tenendo quindi ferme in cassa risorse delle lavoratrici e dei lavoratori” continuano.
“Il minimo segno di vita di una volontà politica seria per la sanità pubblica e per i suoi dirigenti oggi è sbloccare il contratto 2022/2024 fermo al palo. Per tutelare la salute dei cittadini poi occorre reperire urgentemente nuove risorse sia per il Fondo sanitario nazionale in termini generali, sia per gli stipendi dei sanitari pubblici che devono essere remunerati concretamente per quello che faticosamente garantiscono alla cittadinanza” concludono i sindacati.
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