Professione
24 Settembre 2024I medici veterinari e altre professioni sanitarie soffrono di una storica disparità di trattamento rispetto ai medici chirurghi. Una nuova proposta di legge punta a garantire borse di studio anche per loro, utilizzando risorse già disponibili, per sostenere la formazione specialistica
Il lavoro va sempre pagato, e la formazione specialistica dei medici veterinari non deve fare eccezione. Questo è il principio su cui si basa la proposta di legge presentata dall’Onorevole Marianna Ricciardi, con l’intento di mettere fine a una storica disparità tra i medici e le altre professioni sanitarie. Attualmente, infatti, i medici veterinari devono coprire personalmente i costi della loro specializzazione, mentre i medici chirurghi beneficiano di borse di studio finanziate dallo Stato. La soluzione proposta, appoggiata dal Sivemp, non richiede nuovi fondi, ma l’uso delle risorse accantonate dalle borse non assegnate ai medici.
Da anni, il Sivemp chiede al Ministero della Salute e a quello dell’Università di equiparare il personale medico veterinario, e delle altre professioni sanitarie, a quello medico chirurgo, il quale beneficia di borse di studio per tutto l’arco del corso della specializzazione necessaria per entrare nel Servizio sanitario nazionale. I medici veterinari e le altre professionalità, invece, sono privi di questa possibilità e devono sostenere personalmente il costo della specializzazione. In questa direzione va la proposta di legge dell’on. Marianna Ricciardi.
“Si tratta di un problema normativo e di regolamentazione che richiede solo convergenza di intenti e volontà politica – sottolinea il Sindacato – perché non occorre trovare una copertura economica ma semplicemente sarebbe più che sufficiente utilizzare le risorse che annualmente si accantonano in quanto alcune migliaia di borse di studio riservate ai medici chirurghi non hanno pretendenti e vanno sprecate”.
Alla luce della situazione attuale, i medici veterinari pubblici svolgono un ruolo essenziale per il Ssn; solo per fare degli esempi, sono in prima linea nel contrasto all’antibiotico resistenza e nella lotta alle malattie infette animali.
“Attivare borse di studio per i medici veterinari e per le altre professioni sanitarie offre l’opportunità di inserire nel Ssn personale disponibile a progressivi carichi di lavoro e responsabilità che, attraverso un nuovo modello di rapporto di formazione/lavoro (utile anche ai fini previdenziali in previsione delle future modeste pensioni), consentirebbe a tutti i futuri professionisti della dirigenza medico veterinaria e sanitaria di acquisire competenze operative in campo dando un sostanziale contributo alle attività istituzionali delle Asl e conseguentemente delle Regioni” scrive il Sivemp in una nota.
“Medici veterinari, farmacisti, psicologi, biologi etc, sostengono le loro specializzazioni a proprie spese, spesso non hanno accesso ai servizi del Ssn (Asl e Izs) per farsi esperienze pratiche e non entrano ‘in squadra’ in modo funzionale ma seguono studi essenzialmente accademici che necessitano di una successiva e dispendiosa integrazione col contesto lavorativo. Un nuovo modello di formazione specialistica deve avvalersi anche della funzione formativa specifica che la legge assegna agli Iizzss attraverso i quali, insieme alle Regioni che li governano e alle Asl territoriali, sono possibili proficue collaborazioni con le Università e le Scuole di specializzazione della Medicina Veterinaria” conclude il comunicato.
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