Animali selvatici
23 Aprile 2025Il Parlamento italiano sta esaminando la proposta della Commissione europea di modificare lo status di protezione del lupo, alla ricerca di un equilibrio tra tutela della biodiversità e salvaguardia dell’allevamento
Il Parlamento italiano ha avviato le audizioni sulla proposta di modifica dello status di protezione del lupo (Canis lupus) avanzata dalla Commissione Europea. La revisione, che segue la decisione del Comitato della Convenzione di Berna, potrebbe spostare il lupo dall’Allegato IV (rigorosamente protetto) all’Allegato V (protetto) della Direttiva Habitat, consentendo agli Stati membri maggiore flessibilità nella gestione della specie. L’Italia deve anche valutare se la proposta è conforme al principio di sussidiarietà, ovvero se sussistono i presupposti affinché la materia sia affidata al Legislatore Europeo.
Dopo l’approvazione da parte del Consiglio Ue e l’avvio dell’iter legislativo comunitario, il Parlamento italiano ha aperto le audizioni per esaminare la proposta di direttiva che modificherebbe lo status di protezione del lupo.
Durante le audizioni informali sono intervenuti i rappresentanti delle principali organizzazioni agricole, ambientaliste e scientifiche. CIA, Confagricoltura e Coldiretti si sono espresse favorevolmente al declassamento; di segno opposto, invece, le voci di WWF, Legambiente e LAV, che hanno sottolineato l’assenza di evidenze scientifiche che giustifichino una riduzione della protezione.
Tra gli altri, sono intervenuti i rappresentanti della Cabina di regia del mondo venatorio, delle Comunità Valsugana e Tesino, della Provincia autonoma di Trento, di ISPRA, dell’Associazione italiana Wilderness, della Federazione Trentina della Cooperazione e della Provincia autonoma di Bolzano.
Il Governo italiano, attraverso la relazione trasmessa alle Camere, ha espresso una valutazione complessivamente positiva della proposta, secondo cui il declassamento “non comprometterebbe lo stato di conservazione” e consentirebbe “una gestione più mirata”, anche in risposta al crescente numero di episodi di predazione e alla presenza di lupi in aree urbane. Il Parlamento deve ora valutare se la direttiva sia conforme al principio di sussidiarietà.
La Commissione si è basata su uno studio europeo sulla popolazione di lupi presente nell’Ue, che stima 20.300 esemplari, con un trend in aumento. Secondo i dati Ue, i lupi uccidono ogni anno circa 65.500 capi di bestiame (di cui circa il 73% sono pecore e capre).
Considerando che le pecore nell’Unione sono 60 milioni, i lupi rappresentano appena lo 0,07% delle cause di morte del bestiame. Tuttavia, la valutazione dell’impatto che il lupo può avere sull’allevamento deve anche tenere conto della distribuzione non uniforme della specie nel territorio degli Stati membri.
I danni causati dai lupi al bestiame sono sia una criticità per gli allevatori che un costo per gli Stati membri, poiché sono soggetti a indennizzo.
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