Professione
06 Marzo 2025La riforma dell’accesso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Medicina Veterinaria, che introduce un primo semestre comune con selezione basata sui crediti formativi, potrebbe diventare legge a partire dall’Anno Accademico 2025-26
Al termine della discussione in Aula alla Camera sulla riforma della legge 264/1999 sul sistema di accesso ai Corsi di Laurea di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Medicina Veterinaria, il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha annunciato che il test a crocette sarà sostituito da un semestre filtro già a partire dall’anno accademico 2025-2026. La selezione avverrà sulla base dei crediti formativi acquisiti nel primo semestre comune alle tre facoltà, segnando un cambiamento che punta a garantire maggiore flessibilità e una formazione mirata.
Il testo, già approvato dal Senato e ora in discussione alla Camera, mira a superare l’attuale test d’ingresso, sostituendolo con un “semestre filtro”, al termine del quale gli studenti dovranno aver acquisito tutti i crediti formativi richiesti per proseguire nel percorso di studi. La legge delega il Governo ad adottare, entro dodici mesi dall’entrata in vigore della norma, uno o più decreti legislativi per ridefinire i criteri di accesso ai Corsi di Laurea in area medica.
L’iscrizione al primo semestre sarà aperta a tutti, in modo da offrire una formazione iniziale comune, ma il passaggio al secondo semestre sarà subordinato al superamento degli esami e alla posizione in una graduatoria nazionale.
“Il test a crocette non esiste più, il numero chiuso così come lo abbiamo conosciuto non esiste più” ha dichiarato Anna Maria Bernini. “Questa riforma è una rivoluzione copernicana, un salto quantico irrimandabile e lo dico con assoluta certezza. Ecco perché stiamo cercando di applicarla già dall’anno accademico 2025-2026”.
“L’idea è quella di consentire alle nostre studentesse e ai nostri studenti il massimo della flessibilità” ha aggiunto Bernini. “Ogni schema rigido impedisce di formare professionalità e competenze, che noi dobbiamo formare, su materie e mestieri che in parte ancora non esistono. Quindi, un’altra caratterizzazione positiva di questa norma è che consente di uscire dalla rigidità dell’offerta formativa, così come era stata pensata anni fa, e creare professionalità”.
Si conferma così l’orientamento della maggioranza a voler licenziare rapidamente una legge delega che sposta sul Governo la parte più impegnativa della revisione dell’accesso. La discussione in Aula proseguirà fino al 7 marzo, con la votazione finale sulla legge.
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