Professione
10 Giugno 2024Il Dipartimento Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato i dati sull’affidabilità fiscale dei contribuenti, rivelando che i medici veterinari sono tra le categorie più virtuose, con la percentuale di inaffidabilità più bassa
Secondo il Dipartimento Finanze del MEF, i medici veterinari emergono come una delle categorie di contribuenti più affidabili in Italia. In una mappa delle attività a rischio di evasione, i veterinari si distinguono con una percentuale di inaffidabilità del 44,8%, molto inferiore rispetto al 78,5% attribuito alle attività più inaffidabili.
I dati
A segnalare il virtuosismo di farmacie, studi medici e veterinari è lo Studio Bacigalupo Lucidi in un approfondimento del servizio Sedivanews in cui ricorda che per fare queste valutazioni il Mef si avvale di “algoritmi applicati alle dichiarazioni dei redditi e degli Isa presentati dai contribuenti”, cioè l’indice sintetico di affidabilità fiscale (ISA) che esprime un giudizio di sintesi sull’affidabilità dei comportamenti fiscali del soggetto.
La classifica
La “classifica” dei contribuenti più e meno virtuosi, proposta da diverse testate di economia e finanza, emerge da uno studio del Dipartimento delle Finanze del Ministero di Economia e Finanza, che traccia una mappa anche geografica delle categorie più a rischio evasione in Italia, in cui la percentuale si riferisce alla quota di dichiarazioni risultate “inaffidabili”.
Sono 15 le categorie con una percentuale di inaffidabilità oltre il 70%, guidate dalle lavanderie con il 78,5% delle dichiarazioni “inaffidabili”; seguono le aziende di noleggio auto (77,9%), di gestione impianti sportivi (76,3%), ristoranti (72,8%), pelliccerie (72,5%), assistenza anziani e disabili (72,4%), sondaggisti (71,9%), pesca e acquacoltura (71%), lavorazione tè e caffè (70,9%) e associazioni e organizzazioni (70,6%).
La classifica dei virtuosi è invece guidata da farmacie (25%) e studi medici (29,5%), attori (39,7%), notai (40,8%), paramedici (42%), commercialisti, ragionieri, periti e consulenti del lavoro (42,6%,) informatici (43,5%), geologi (44%) e veterinari con il 44,8%.
Questi dati, sottolinea Stefano Lucidi a commento del risultato, “saranno utili anche all’Agenzia delle Entrate per elaborare le proposte di concordato preventivo biennale che si risolvono, nella forma e nella sostanza, nella predeterminazione del reddito del 2024 e del 2025, che pertanto dovrebbe essere favorevole, viste queste premesse. È ragionevole, infatti, che i più ‘meritevoli’ riceveranno una proposta di dichiarazione di ammontare di reddito per le due annualità non troppo dissimile dagli anni precedenti, con il vantaggio di non subire accertamenti. Ma – aggiunge – questo lo sapremo verosimilmente tra pochi giorni, perché verranno pubblicati i software dell’Agenzia delle Entrate che contengono questi dati”.
CITATI: STEFANO LUCIDI
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