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Animali da Compagnia

29 Aprile 2022

Animali da compagnia, parola d’ordine multidisciplinarietà

Con la partecipazione di oltre 500 Medici Veterinari Specialisti, si è chiusa con successo la seconda edizione dello Scientific Congress “Meet The Expert”, organizzato da Boehringer Ingelheim. Focus particolare su cardiologia, dermatologia e ortopedia e su un approccio sempre più multidisciplinare.


Animali da compagnia, parola d’ordine multidisciplinarietà

Tre giorni di incontri tra professionisti, per approfondire un approccio multidisciplinare al paziente, uno spazio dedicato ai veterinari per offrire occasioni di incontro, dibattito e approfondimento sulle tematiche di maggiore interesse e attualità nel mondo della salute di cani e gatti. Durante l’evento sono stati analizzati diversi casi clinici reali, con un importante filo conduttore comune: l’importanza di un approccio multidisciplinare, e di collaborazione tra diversi specialisti nella cura dell’animale. In sessioni parallele si sono così affrontate problematiche di carattere cardiovascolare, dermatologico e ortopedico.

Cardiologia, le novità

In quest’ambito, si sta assistendo a notevoli progressi - come spiega Claudio Bussadori, specialista diplomato europeo di Cardiologia veterinaria (ECVIM) - “sia dal punto di vista della terapia farmacologica sia per quanto riguarda la chirurgia”. “Durante il congresso -prosegue Bussadori - è stata presentata un’innovativa metodica di chirurgia mininvasiva, a cuore chiuso, che consente di riparare la valvola mitrale in caso di malattia valvolare degenerativa, patologia frequente nei cani di piccola taglia”. Grazie alla combinazione di un’attenta prevenzione, di un trattamento farmacologico mirato e della chirurgia, oggi è dunque possibile consentire un notevole miglioramento della qualità della vita di questi animali. “È in ogni caso sempre fondamentale il ruolo del veterinario generalista.” – sottolinea Bussadori – “Specie per i cani anziani, dagli 8 anni in su, egli deve porre particolare attenzione alla salute renale, cardiovascolare e ormonale e nel caso di particolari evidenze deve indirizzare allo specialista”.

Dermatologia, visione a 360°

Anche in quest’ambito sono stati evidenziati ampi spazi per la multidisciplinarità, con uno specifico e costante confronto con la medicina interna. “Durante i lavori abbiamo dato ampio spazio all’endocrinologia,” - spiega Giordana Zanna, diplomata al college europeo di Dermatologia veterinaria (ECVD)– “in quanto l’endocrinologo è spesso in grado di fornire al dermatologo le chiavi di lettura necessarie alla comprensione dei casi, aiutandolo ad arrivare a una soluzione. Il dermatologo deve sempre porsi domande e non fermarsi all’esame obiettivo dermatologico, che spesso è solo la punta dell’iceberg. L’approccio multidisciplinare è come il cubo di Rubik: i diversi specialisti riescono a mettere in ordine le diverse facce della patologia, portando alla diagnosi corretta. In altre parole, il dermatologo può osservare una problematica correlata alla cute, ma l’internista è in grado di valutare il tassello da un altro punto di vista analizzando ad esempio possibili problematiche a livello di tiroide”. Anche per Giordana Zanna “è fondamentale una cultura della prevenzione da parte dei proprietari. Rivolgendosi al proprio veterinario al manifestarsi dei primi segnali, possono poi venire indirizzati allo specialista, che affrontando la patologia nella fase iniziale ha una maggiore probabilità di curare con successo l’animale, ma una volta inquadrata la diagnosi il veterinario generalista resta il punto di riferimento”.

Ortopedia, le fratture dei pazienti toy

Questa tipologia di cani, oggi molto diffusa, è soggetta a fratture accidentali, spesso causate da traumi banali, in quanto hanno una maggiore fragilità e una minore vascolarizzazione rispetto a cani di taglia più grande; problema che comporta difficoltà nella guarigione. “Nel settore degli impianti è stato fatto un grande passo in avanti, considerando che le fratture di cani e gatti difficilmente possono essere trattate con bendaggi esterni. La terapia chirurgica diventa fondamentale” - evidenzia, Luca Vezzoni, specialista europeo in Chirurgia veterinaria (ECVS)– “e altrettanto importante è la scelta da parte del veterinario ortopedico, dell’impianto adeguato, di norma privilegiando l’inserimento di placche e viti interne (osteosintesi interna); la fissazione esterna risulta meno efficace per una maggiore incidenza di complicanze, per la scarsa efficacia, ma anche per una difficile gestione dell’animale da parte del proprietario”.

TAG: BOEHRINGER INGELHEIM, CARDIOLOGIA, DERMATOLOGIA, MEET THE EXPERT, ORTOPEDIA

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