One Health
30 Dicembre 2024Il Segretario Generale Onu Antonio Guterres sottolinea l’importanza di applicare le lezioni apprese e promuovere la cooperazione internazionale per una risposta efficace alle epidemie, integrando salute umana, animale e ambientale
Il 27 dicembre si è celebrata la Giornata Internazionale di Preparazione alle Epidemie (preparedness), un’occasione per riflettere sull’importanza di rafforzare la prevenzione, applicando le lezioni apprese dalle esperienze passate, in particolare dalla pandemia di COVID-19. Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha ribadito l’urgenza di migliorare la prontezza nell’affrontare le minacce epidemiche e sottolineato il valore di un approccio One Health, che integri salute umana, animale e ambientale. In Italia, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è in prima linea con progetti internazionali e nazionali, collaborando con istituzioni locali e globali per sviluppare politiche e formazione a supporto di una risposta globale più rapida ed efficiente.
“È importante rafforzare la prevenzione applicando le lezioni apprese sulla gestione delle epidemie e su come prevenire le ripercussioni sui servizi di base, aumentare il livello della preparedness per avere una risposta più veloce e adeguata a qualunque minaccia epidemica si possa presentare, e riconoscere anche il valore di un approccio One Health che favorisca l’integrazione della salute umana, animale e delle piante, così come dell’ambiente e di altri settori rilevanti”. Lo ricorda il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres nel messaggio in occasione della Giornata internazionale di preparazione alle pandemie che si celebra ogni anno il 27 dicembre, giornata istituita il 7 dicembre 2020 durante l’Assemblea Generale dell’Onu.
“La cooperazione internazionale e il multilateralismo giocano un ruolo importante nella risposta alle epidemie” ha ricordato Guterres. “Dobbiamo insistere sull’importanza della collaborazione e della solidarietà tra ogni individuo, comunità e Stato, e tra istituzioni regionali e internazionali, in tutte le fasi della gestione delle epidemie, e anche sull’importanza di una prospettiva di genere”.
L’Iss, in collaborazione con altre istituzioni locali, nazionali e internazionali, a partire dal Ministero della Salute, partecipa attivamente con una serie di attività al miglioramento della preparazione pandemica ed epidemica sia in Italia che a livello internazionale. Sono stati gli esperti dell’Istituto, ad esempio, a curare i primi documenti Ecdc su come condurre le After Action Reviews, le analisi ex post della risposta alla pandemia per capire eventuali correttivi necessari, realizzando questi studi in Italia e in altri paesi europei.
L’Istituto, inoltre, partecipa a diversi progetti internazionali per migliorare la preparedness: si è tenuto da poco, proprio nella sede dell’Iss, il meeting finale del progetto europeo Mood; per migliorare la sorveglianza delle minacce pandemiche, l’Istituto ha ospitato la prima riunione congiunta in presenza organizzata da Who Europa ed Ecdc sulla pandemic preparedness dai tempi della pandemia di Covid-19; ed è stato protagonista di attività volte a rafforzare la Public Health Intelligence per la preparazione pandemica ospitando incontri internazionali tra analisti, sviluppando un corso disponibile sul sito Open-Who e partecipando agli incontri tecnici globali organizzati dalla Who.
L’Iss è in prima linea nella One Health preparedness, rafforzando a livello globale gli strumenti di policy e di formazione per una maggiore integrazione multisettoriale nella risposta alle epidemie ed alle pandemie.
Sul fronte nazionale, l’Istituto, insieme al Cnr e all’università di Pavia, è tra i promotori del consorzio Inf-Act, nato grazie a un finanziamento del Pnrr, che prevede forti competenze trasversali in grado di affrontare il problema delle possibili epidemie adottando un approccio One Health, integrando aspetti di salute umana, salute animale e ambientale, dagli eventi epidemici ai fenomeni di spillover ai mutamenti climatici alla base delle modifiche della fauna selvatica e le interazioni con l’uomo. Anche la rete nazionale dei laboratori per la sorveglianza genomica è in costante rafforzamento grazie al progetto europeo Secov+, coordinato dall’Iss.
L’Istituto supporta anche la pianificazione e la verifica dei sistemi operativi della preparedness organizzando esercizi di simulazione in ambito nazionale-internazionale e supportando per gli aspetti tecnico-scientifici il Ministero della Salute nella stesura di piani operativi e strategici di preparazione e risposta alle diverse minacce epidemiche e pandemiche.
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