Professione
20 Giugno 2024Al Campus Scienze e Tecnologie dell’Università di Parma, oltre 800 partecipanti per l’appuntamento annuale della Società italiana delle Scienze Veterinarie
Si è concluso con entusiasmo il 77° Congresso SISVet (Società italiana delle Scienze Veterinarie), una tre giorni di eventi, seminari e workshop che ha riunito a Parma dal 12 al 14 giugno tutto il mondo scientifico veterinario, con oltre 800 partecipanti e 460 presentazioni di lavori scientifici. La Presidente Adriana Ianieri ha espresso soddisfazione per la buona riuscita del Congresso, il cui focus è stato innovazione e nuove idee per il futuro della veterinaria. Il prossimo si terrà a Messina nel 2025.
L’evento
Presso il Plesso Aule delle Scienze dell’Università di Parma, si è svolto il convegno della Società italiana delle Scienze Veterinarie, giunto alla sua 77° edizione, con un seguito di oltre 800 partecipanti – cifra record rispetto alle ultime edizioni di Lodi e Bari – provenienti da tutte le Università italiane e dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, con un’enorme partecipazione di giovani.
Sono stati presentati 460 lavori scientifici tra tutte le società federate in sessioni parallele e si sono tenuti tre workshop riguardanti temi legati alla didattica veterinaria: storia e innovazione nella filiera della carne, terapie innovative e medicina di precisione (farmaci a RNA, nanoparticelle e genomica), biotecnologie e opportunità per la biodiversità e ecotossicologia in ottica di sviluppo sostenibile. Una tavola rotonda si è svolta sulle prospettive future e la formazione dell’assistente veterinario, mentre il simposio federale ha riguardato le opportunità e sfide nell’alimentazione dei piccoli animali.
La presidente professoressa Adriana Ianieri, al suo ultimo congresso alla guida della Federazione, ha dichiarato: “Sono assolutamente felice ed emozionata per il Congresso che abbiamo organizzato a Parma e dico abbiamo perché il nostro è un lavoro di squadra che un singolo non potrebbe mai eguagliare. Migliorare il risultato dello scorso anno a Bari era un’altra scommessa, oggi possiamo dire vinta, e fa davvero ben sperare per ciò che questa Federazione può dare in futuro al mondo scientifico”.
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