One Health
26 Gennaio 2024 L’Organizzazione mondiale per la sanità animale celebra 100 anni di storia e costante impegno per la salute e il benessere degli animali. Tra il ricordo del passato e le sfide futuro, una visione di collaborazione, innovazione e progresso
Nel 1924, il 25 gennaio di un secolo fa, l’Italia firmava insieme ad altri 27 Paesi un accordo internazionale storico per la salute e il benessere degli animali di tutto il mondo, da cui oggi dipendiamo ancora in parte, poiché il commercio di animali e di prodotti a loro destinati si trova in un momento di forte espansione.
La storia
Il 25 gennaio 1924, 28 Paesi si riunivano a Parigi per fondare l’International Office of Epizootics (Oie), che nel maggio 2023 è stata rinominata World Organisation for Animal Health (spesso abbreviata in Woah) per un’operazione di rebranding. L’Italia era tra i firmatari dell’accordo che ha sancito la nascita di un’organizzazione intergovernativa globale, affermatasi negli anni fino a contare ben 183 Paesi aderenti.
Dalla lotta alla peste bovina, una delle malattie animali più mortali del suo tempo – la prima nel 2011 a essere dichiarata eradicata a livello mondiale – l’Organizzazione ha affrontato con rigore e trasparenza moltissime sfide poste dal crescente commercio internazionale di animali e dei loro prodotti, rimodellando il concetto di salute e benessere animale.
Il presente
Oggi la Woah è strettamente legata al concetto di One Health, un principio che abbraccia la salute da un punto di vista globale, basato sull’integrazione di discipline diverse, per cui la salute umana, animale e dell’ecosistema sono legate indissolubilmente.
Nel suo lungo percorso di vita, l’Organizzazione è diventata parte di un Partenariato Quadripartito, insieme ad altre tre grandi agenzie: l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep). Inoltre, intrattiene relazioni con quasi altre 75 organizzazioni internazionali e regionali, tra cui l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto).
Oggi, tutti i Paesi che vi aderiscono collaborano allo sviluppo di sistemi veterinari adeguati per ogni regione del mondo, attraverso la cooperazione sanitaria, lo scambio di expertise e la collaborazione fra esperti. In particolare, è attivo il Veterinary workforce development programme, un programma dedicato al rafforzamento dei sistemi veterinari nelle economie emergenti. L’obiettivo è lo sviluppo di personale veterinario pronto ad affrontare le nuove sfide interconnesse, basate sulla collaborazione, l’innovazione e l’inclusività. Occorrerà anche coinvolgere ulteriormente i decisori politici e tutti coloro che svolgono un ruolo di primo piano nella costruzione della futura architettura della salute e del benessere globale degli animali.
Minacce come l’influenza aviaria, la resistenza antimicrobica, le malattie zoonotiche e il problema della sostenibilità della produzione animale richiedono sempre più collaborazione intersettoriale e multilateralismo. Woah riconosce che si tratta di grandi questioni globali con implicazioni a cascata che non possono essere risolte da singoli attori.
Sul sito di Woah si trovano raccontati i cento anni della loro storia.
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