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02 Febbraio 2022

Staphylococcus pseudintermedius antimicrobico nel cane e nel gatto: il parere dell’EFSA

Secondo l’AHAW, non è certo se l'AMR lo Staphylococcus pseudintermedius risponda ai criteri dell'articolo 5 e dell'allegato IV della legge sulla salute degli animali


Lo Staphylococcus pseudintermedius (S. pseudintermedius) è stato annoverato tra i batteri resistenti agli antimicrobici (AMR) più rilevanti nell'UE per cani e gatti, non solo in quanto frequentemente implicato nella malattia di questi ultimi, ma anche per gli elevati livelli di resistenza agli antimicrobici clinicamente rilevanti – β-lattamici, lincosamide e fluorochinoloni – sia a livello globale che in alcuni casi anche nell'UE. Inoltre, la sua rilevanza come patogeno della resistenza antimicrobica è evidenziata dalla ricca letteratura in merito. Alla luce di questi presupporti, la Commissione EU ha incaricato l’EFSA di valutare se - sulla base dei criteri enunciati dalla legge sulla salute degli animali (Regolamento UE n. 2016/429)  (in particolare agli artt. 5,7, 8 9 e all’allegato IV), la resistenza di S. pseudintermedius si configuri congruo al quadro tratteggiato dalla normativa.  

I risultati  

Secondo la valutazione effettuata dal Gruppo di Esperti Scientifici dell'EFSA sulla Salute e il Benessere degli Animali (AHAW), è emerso che: “non è certo se l'AMR S. pseudintermedius possa essere considerato idoneo a essere inserito nell'elenco dell'intervento dell'Unione ai sensi dell'articolo 5 dell'AHL (30-90% di probabilità). Secondo i criteri dell'allegato IV, ai fini della categorizzazione relativa al livello di prevenzione e controllo di cui all'articolo 9 dell'AHL, il gruppo di esperti scientifici AHAW ha concluso che il batterio non soddisfa i criteri di cui alle sezioni 1, 2 e 4 (Categorie A, B e D; 0–1%, 1–10% e 10–33% di probabilità di soddisfare i criteri, rispettivamente) e il gruppo di esperti scientifici AHAW è incerto se soddisfi i criteri delle sezioni 3 e 5 (Categorie C ed E, 5–66% e 30–90% di probabilità di soddisfare i criteri, rispettivamente)”.    


Fonte: https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/j.efsa.2022.7080


TAG: EFSA

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