Animali da Compagnia
16 Febbraio 2023 Uno studio dell’Università di Milano ha indagato l’esposizione dei cani al fumo di sigaretta, utilizzano la cotinina come biomarcatore.
Occhio ai danni derivanti dal fumo passivo, anche per i cani. Anche per loro, infatti, il fumo di tabacco sia attivo che passivo può diventare un rischio. Per indagare in che misura il fumo delle sigarette fumate dai proprietari possa danneggiare gli animali, uno studio condotto dal Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali dell’Università degli Studi di Milano si è posto l’obiettivo di rilevare e quantificare la cotinina (un metabolita della nicotina) nel siero e nel pelo dei cani, utilizzando uno specifico kit di dosaggio immunologico ELISA. I test sono stati effettuati su un campione di 36 cani, tra i 16 esposti al fumo si è evidenziata una maggiore concentrazione di cotinina sia nel siero (con valori maggiori) che nel pelo. Nelle femmine esposte, la concentrazione nel pelo è risultata maggiore rispetto ai maschi, invece nelle femmine non esposte è risultata più bassa tanto nel pelo quanto nel siero. Se il sesso ha influito sulla concentrazione del metabolita della nicotina, non sembra invece siano stati dirimenti l’età, il peso e l’intensità dell’esposizione. In conclusione, la cotinina è stata confermata, così come già nell’uomo, come prezioso marcatore del fumo passivo anche nei cani; per distinguere tra animali esposti e non esposti è stato stimato un valore soglia di concentrazione pari a, rispettivamente, 2,78 ng/mL e 1,13 ng/mL. Nonostante i proprietari molto spesso non percepiscano il fumo passivo come un rischio per gli animali, sarebbe opportuno sensibilizzarli sul tema, soprattutto in caso di gravidanza dell'animale.
Cotinine as a Sentinel of Canine Exposure to Tobacco Smoke by Debora Groppetti, Giulia Pizzi, Alessandro Pecile, Valerio Bronzo and Silvia Michela Mazzola
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