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13 Luglio 2022 Sviluppate da una task force di esperti, forniscono raccomandazioni per un uso prudente di antimicrobici negli animali da compagnia. Fondamentali: prevenzione, terapie alternative e formazione.
Le Linee Guida per la gestione antimicrobica realizzate dall’American Animal Hospital Association (AAHA) e dall’American Association of Feline Practitioners (AAFP), hanno lo scopo di aiutare i veterinari nella scelta appropriata della terapia antimicrobica in modo che i pazienti vengano curati nel modo migliore, riducendo, contemporaneamente, lo sviluppo di resistenza antimicrobica e di altri effetti avversi. Una gestione consapevole e adeguata degli antibiotici comporta innanzitutto la supervisione di un veterinario. Inoltre, precisa il documento, andrebbero enfatizzate strategie preventive, che puntino su igiene, monitoraggio sanitario regolare e vaccinazioni.
Ciò che andrebbe sistematicamente evitato è l’utilizzo profilattico di routine degli antimicrobici in sostituzione di buone pratiche di gestione della salute dell’animale. Provvedere correttamente al benessere animale significa essenzialmente individuare eventuali fattori di rischio di infezioni in cani e gatti così prevenirli o correggerli quando possibile.
Giusto anche valutare la possibilità di adottare una "vigile attesa" che consenta di osservare se una condizione abbia realmente bisogno di antibiotici o se i pazienti possano farne a meno.
Il documento, consiglia anche di utilizzare test diagnostici per determinare se realmente sia in presenza di un'infezione è batterica, che risponderà – quindi - agli antibiotici, o se, invece, l’infezione abbia altra natura. Inoltre, suggeriscono le Linee Guida, le terapie alternative, in sostituzione o a supporto di quelle antibiotiche, dovrebbero essere guardate con maggiore attenzione, mentre l'uso terapeutico di antimicrobici dovrebbe essere limitato a indicazioni cliniche appropriate.
Per questo motivo, conclude il documento, è opportuno che sul tema tutti abbiano una maggiore consapevolezza, compresi i proprietari degli animali, che potranno così assicurare l'uso giudizioso degli antimicrobici di concerto con i veterinari.
Foto creata da freepik
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