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29 Giugno 2022

Obesità, può esserci ‘contagio’ da padrone a cane?

L’obesità canina può essere influenzata da quella umana? Uno studio in chiave One Health ha correlato i due fenomeni.


Obesità, può esserci ‘contagio’ da padrone a cane?

L'obesità negli esseri umani, problema globale in crescita, è una delle maggiori sfide per la salute pubblica. Purtroppo, il fenomeno non si limita alla popolazione umana: la maggior parte dei ricercatori, infatti, è del parere che sia in aumento anche tra gli animali. Se nel 2014, infatti, era il settimo disturbo più diffuso nel Regno Unito, nel 2021, è salita al terzo posto, dopo la malattia parodontale (12,52%) e l'otite esterna (7,30%). E non va meglio negli Stati Uniti dove, secondo i risultati della Pet Obesity Survey pubblicati nel 2018 da APOP, la prevalenza è in aumento e le stime indicano come in sovrappeso o obesi rispettivamente il 59,5% di gatti e il 55,8% di cani. La causa principale è da imputarsi a uno squilibrio energetico, dovuto ad un’assunzione eccessiva o errata di cibo.

Questione sociale

Una delle spiegazioni di questo fenomeno è la correlazione tra abitudini del proprietario e abitudini dell’animale. Ad esempio, uno studio che confronta il sovrappeso e l'obesità in Thailandia e nei Paesi Bassi ha concluso che, nei paesi caldi, i proprietari di animali domestici hanno meno probabilità di fare esercizio con i loro cani. Queste influenze culturali potrebbero avere un impatto negativo sulla qualità della vita del cane. E proprio sulla possibile influenza dei proprietari sull'obesità canina e con l’obiettivo di fornire un approccio al problema in chiave "One Health",  è stato di recente condotto uno studio da ricercatori spagnoli. Il team ha valutato, in un gruppo di cani nelle Isole Canarie, regione con un alto tasso di obesità umana e co- presenza di fattori di rischio obesogenici, variabili come età, sesso, peso, stile di vita e attività fisica dei proprietari. Lo studio analitico trasversale multicentrico è stato realizzato su 198 coppie di cani provenienti da famiglie urbane e dei loro proprietari.  I risultati ottenuti suggeriscono che, in una regione ad alto rischio obesogenico, i cani obesi/sovrappeso sono principalmente femmine, di età superiore ai 6 anni e castrati.  Per quanto riguarda l'interazione uomo-animale, c’era una prevalenza di cani obesi/sovrappeso in abbinamento a proprietari obesi/sovrappeso. Ergo, il sovrappeso del proprietario del cane è risultato essere il fattore di rischio più importante per l'insorgenza dell'obesità nei cani. Inoltre, è stato osservato che l'obesità nei cani era più diffusa quando i loro proprietari erano donne in sovrappeso di età superiore ai 40 anni con poca istruzione che non praticavano attività fisica. Alla luce di queste osservazioni lo studio consiglia a veterinari e medici un approccio "One Health", che incoraggi i proprietari di animali domestici a impegnarsi in attività fisica con i loro cani a beneficio di entrambi.

Is Dog Owner Obesity a Risk Factor for Canine Obesity? A "One-Health" Study on Human-Animal Interaction in a Region with a High Prevalence of Obesity Lourdes Suarez, Inmaculada Bautista-Castaño , Cristina Peña Romera , José Alberto Montoya-Alonso, Juan Alberto CorberaDOI: 10.3390/vetsci9050243

TAG: OBESITà

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