Alert sanitari
18 Novembre 2025L’Asugi segnala numerosi episodi di influenza aviaria in uccelli selvatici lungo la costa friulana e invita alla prudenza, con raccomandazioni specifiche per allevatori e cittadini

Nelle ultime settimane la laguna di Grado e la costiera triestina sono state teatro di un incremento significativo di casi di influenza aviaria ad alta patogenicità tra uccelli migratori, gabbiani e cigni. L’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi) lancia un monito: il fenomeno, pur ricorrente in inverno, appare quest’anno più intenso e richiede maggiore attenzione da parte della popolazione e degli allevatori.
Nelle ultime due settimane numerosi casi di influenza aviaria ad alta patogenicità sono stati confermati negli uccelli migratori che svernano nella laguna di Grado e anche in gabbiani e cigni lungo la costiera triestina.
“Benché il fenomeno si ripeta ogni inverno, quest’anno sembra che il numero di animali colpiti sia particolarmente elevato” afferma in una nota l’Asugi, che invita alla prudenza.
Nonostante esista la possibilità di trasmissione all’uomo, il pericolo è molto più elevato per i polli e per tutti gli altri uccelli allevati. L’Asl raccomanda di non toccare gli uccelli selvatici morti, feriti o che appaiono malati, e di chiamare il numero per le emergenze 112, così che in breve tempo intervenga il personale specializzato per la rimozione degli uccelli morti o per il trasporto in sicurezza degli uccelli ammalati.
TAG: ASUGI, GRADO, INFLUENZA AVIARIA, TRIESTE, UCCELLI MIGRATORIL’azienda sanitaria “raccomanda particolarmente agli allevatori, anche amatoriali, di pollame di mantenere i volatili al chiuso o almeno in un recinto coperto, e di limitare al massimo gli accessi ai pollai e ai recinti dove sono custoditi gli animali. In caso di mortalità anomale nell’allevamento gli allevatori sono tenuti ad avvisare immediatamente il servizio veterinario dell’Asugi”.
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