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22 Settembre 2025All’IRCCS di Negrar è attivo un progetto di onoterapia: incontri con gli asini per stimolare memoria, emozioni e socialità nelle persone con demenza, sostenendo anche i caregiver
All’Irccs di Negrar è stato attivato un progetto di onoterapia, la pet therapy con gli asini, che, dopo una fase sperimentale avviata in primavera, entrerà in pianta stabile tra le attività del Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (Cdcd) da questo autunno. L’iniziativa, presentata in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer (21 settembre), punta a offrire ai pazienti con demenza e alle loro famiglie momenti di serenità, stimolazione cognitiva ed emozioni positive fuori dagli ambienti sanitari tradizionali.
Si chiama onoterapia ed è la pet therapy con gli asini, animali che storicamente sono considerati un simbolo di poca intelligenza, ma che invece sono dotati di grande sensibilità e sono capaci di percepire il disagio o il benessere delle persone che si occupano di loro. Inoltre, gli asini sono in grado di far comprendere i propri bisogni e sanno creare canali comunicativi non verbali molto efficaci.
Non a caso, dalla scorsa primavera, il Cdcd Neurologia dell’Irccs di Negrar, diretta dal dottor Fabio Marchioretto, ha stretto una collaborazione con la cooperativa ONLUS “La Città degli Asini”, ente specializzato in interventi assistiti con gli animali (IAA) a Pastrengo (Verona) con l’obiettivo di creare occasioni di incontro e partecipazione al di fuori degli ambienti terapeutici abituali.
“Per essere vicino alle famiglie con persone affette da problemi di demenza occorre anche serenità e leggerezza. La condivisione di esperienze in gruppo è parte integrante del progetto di cura, inteso come prendersi cura”, spiega la dottoressa Zaira Esposito, responsabile del Cdcd. “Da tempo, infatti, oltre al percorso diagnostico e al monitoraggio terapeutico, offriamo anche la possibilità di partecipare ad attività di stimolazione cognitiva per pazienti in fase lieve-moderata della malattia, attività motoria specifica e supporto psicologico per i familiari che ne fanno richiesta”.
Ad aprile e a maggio sono state organizzate le prime visite collettive con pazienti e familiari agli animali che si trovano nel loro contesto naturale a Pastrengo. I gruppi sono stati accolti da 3 asini e una decina di grossi conigli che, con l’aiuto delle coadiutrici, si sono lasciati accarezzare, pettinare e sfamare con spuntini preparati dagli stessi pazienti, in un clima di serenità e spontaneità. Ognuno ha partecipato secondo i propri desideri del momento e inclinazioni: chi ha trovato gusto nel tagliare le verdure, chi nello spazzolare il pelo dell’asino, chi nel condurlo per qualche tratto del recinto, chi ha solo osservato.
Le due mattinate si sono concluse con la volontà da parte di tutti i partecipanti di ripetere l’esperienza. Il ricordo, spesso labile e sfuggente per i pazienti affetti da Alzheimer, è rimasto anche a distanza di settimane, con tanto di resoconti scritti e disegni.
“Con la ripresa autunnale delle iniziative afferenti al progetto dell’Officina della Memoria, verrà inclusa anche l’attività di pet therapy, un’attività di provata efficacia, in termini cognitivi, emotivi e relazionali”, spiega la dottoressa Esposito.
Il progetto dell’Officina della Memoria è operativo da una decina d’anni e coinvolge più figure professionali: le neurologhe Zaira Esposito e Federica Vit, le psicologhe Cristina Baroni e Cecilia Delaini del Cdcd, e vi collaborano anche i fisioterapisti della palestra riabilitativa del Centro Diagnostico Terapeutico di via S. Marco. Sono attivi 5 gruppi di pazienti divisi per livello, o con diagnosi confermata di decadimento cognitivo, o con disturbo cognitivo soggettivo ma non confermato dalle indagini diagnostiche e che può beneficiare di esercizi mirati in un’ottica “preventiva”.
CITATI: FABIO MARCHIORETTO, ZAIRA ESPOSITOSe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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