Animali esotici
12 Agosto 2025Nel 1943 l’Australia cercò di conquistare Churchill con un dono: un ornitorinco. Ma il viaggio di ritorno si concluse con la misteriosa morte dell’animale, che oggi la scienza ha finalmente spiegato
Un regalo diplomatico segreto, una missione intercontinentale in piena Seconda guerra mondiale e una morte che rischiò di trasformarsi in un caso internazionale. Per decenni si è creduto che a uccidere l’ornitorinco ceduto in dono dal Governo australiano al Presidente inglese Winston Churchill fosse stato un attacco tedesco. Ora, invece, un team di ricercatori australiani ha scoperto che la causa che mise fine al viaggio dell’animale fu il caldo tropicale.
Nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Australia voleva rafforzare i propri legami politici con Londra, mentre la guerra si stava espandendo nell’Oceano Pacifico. Per farlo, Canberra offrì in dono all’allora primo ministro britannico, Winston Churchill, un esemplare vivo di ornitorinco, animale iconico e protetto.
Churchill era un avido collezionista di animali – cani, gatti, ma anche esemplari esotici – e il Ministro degli esteri australiano, Herbert Vere Evatt, aveva deciso di inviargliene uno in segreto, perché l’esportazione della specie era proibita. Fu quindi preparata una speciale struttura per il trasporto, insieme a un menù di migliaia di vermi e crema pasticcera all’uovo d’anatra. Inoltre, fu assunto un inserviente privato per accudire lo speciale mammifero durante i 45 giorni di viaggio.
Una nave salpò in gran segreto dall’Australia ma l’ornitorinco non arrivò vivo a destinazione. Per evitare l’incidente diplomatico, al premier britannico raccontarono che la colpa del decesso fu lo shock patito durante il bombardamento di un sottomarino tedesco. Oggi, però, un gruppo di ricercatori ha scoperto la verità: la vera causa fu il caldo eccessivo del viaggio.
La vera causa della morte è stata recentemente scoperta grazie a un diario ritrovato e agli studi di Harrison Croft, dottorando alla Monash University, e di un team di ricercatori dell’Università di Sydney.
Il diario apparteneva all’addetto all’ornitorinco, il quale lo compilò quotidianamente durante il viaggio sulla nave. Per attraversare l’equatore, la nave ha impiegato circa una settimana e le temperature sono salite di molti gradi. Temperature superiori ai 27 °C sono incompatibili con la sopravvivenza degli ornitorinchi, tanto che questa temperatura è considerata la soglia di sicurezza per gli spostamenti della specie. A esser stato fatale all’animale è stato dunque il troppo caldo.
CITATI: HARRISON CROFT, HERBERT VERE EVATT, WINSTON CHURCHILLSe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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