Animali selvatici
11 Marzo 2025Il progetto ResQ dell’Associazione Tunisina per la Fauna Selvatica ha già curato e liberato aquile reali e altri animali protetti, sensibilizzando l’opinione pubblica del Paese
In Tunisia, un’aquila reale torna a volare grazie al progetto ResQ, promosso dall’Associazione Tunisina per la Fauna Selvatica (Atvs). Salvata dai bracconieri, è stata curata per mesi in un centro di riabilitazione e ora è stata liberata sul monte Sidi Zid, riconquistando la propria libertà. Il progetto, sostenuto da giovani medici veterinari, naturalisti e volontari, si impegna a salvare animali selvatici feriti, combattendo il commercio illegale nel Paese e promuovendo l’educazione ambientale.
Una quarantina di giovani appassionati, tra medici veterinari, naturalisti e semplici amanti della natura, dedica il proprio tempo libero al programma ResQ, lanciato due anni fa dall’Associazione tunisina per la fauna selvatica (Atvs) per salvare gli animali selvatici feriti, curare quelli sottratti ai trafficanti e sensibilizzare l’opinione pubblica del Paese.
Ridha Ouni, Presidente dell’Associazione tunisina di ornitologia ed esperto di biodiversità, si è preso cura di un grande rapace per mesi, da quando è stato confiscato a un privato nel luglio 2024 a Gabès, nel sud del Paese. Ouni ha allestito un centro di riabilitazione nella sua fattoria, a Sidi Thabet. La maggior parte degli animali lì presenti, talvolta fennec o lupi, provengono da confische della Direzione generale delle foreste.
L’aquila, in particolare, è stata liberata sul monte Sidi Zid, a 50 chilometri da Tunisi, in una zona ideale per trovare prede e femmine. Ciò è avvenuto durante “il periodo della migrazione dall’Africa centrale all’Europa, il periodo migliore. Se trova una compagna, l’anno prossimo potremmo rivederlo qui con i suoi aquilotti” ha raccontato con entusiasmo l’esperto.
Jamila Bouayed, Direttrice dell’Atvs, ha aggiunto che “riabilitare un animale selvatico e poi restituirlo alla natura è eccezionale”.
Per Maha Clostio, una studentessa tunisino-americana che frequenta l’ultimo anno della facoltà di veterinaria, vedere l’esemplare riconquistare la propria libertà è speciale: “Facevo parte del team veterinario dell’Atvs che lo ha salvato quando eravamo al sud a liberare una volpe fennec. È stato un lungo viaggio per farlo tornare forte e in salute” ha ricordato.
Quello dell’aquila reale è solo il quarto rilascio di un grande rapace in due anni, dopo quello di un’altra aquila e di due avvoltoi. Nello stesso periodo, però, il centro di Ouni ha accolto più di 200 individui che sono stati curati e sono poi tornati in libertà. L’obiettivo del progetto ResQ è stabilizzare la popolazione di aquile reali nel Paese, che conta solo 50 coppie.
In Tunisia, a causa del degrado del suo habitat naturale, ma anche del bracconaggio e della caccia, l’aquila reale è inserita nella lista rossa delle specie in via di estinzione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
CITATI: HABIB REKIK, JAMILA BOUAYED, MAHA CLOSTIO, RIDHA OUNIHabib Rekik, specialista IT responsabile di ResQ, filma tutte le operazioni di salvataggio allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica. “Poche persone qui sanno che questi animali sono protetti dalla legge, che devono rimanere in natura, non in gabbie o giardini. C’è un lungo viaggio da fare”.
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