Avicoltura
24 Gennaio 2025Il Ministero della Salute garantisce la disponibilità di vaccini pre-pandemici a prezzi fissati grazie a contratti con Seqirus e GlaxoSmithKline. Dalla riunione con i rappresentanti della filiera avicola emerge un piano d’azione per contrastare i focolai attivi nel Nord Italia e l’avvio di un protocollo nazionale

Con 54 focolai di influenza aviaria attivi nel NordItalia, il Ministero della Salute ha annunciato misure straordinarie per proteggere il settore avicolo e la salute pubblica. Il Capo del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie, Maria Rosaria Campitiello, ha assicurato la disponibilità di vaccini pre-pandemici, inclusi Aflunov e un prodotto GlaxoSmithKline, grazie a contratti europei. Allo stesso tempo, la filiera avicola ha discusso un piano vaccinale nazionale per prevenire ulteriori perdite economiche e salvaguardare la sostenibilità del comparto.
Il capo del Dipartimento Prevenzione del Ministero della Salute, Maria Rosaria Campitiello, ha garantito che, in caso di pandemia da influenza aviaria, l’Italia avrà la piena disponibilità di un vaccino pre-pandemico a prezzi fissati.
“Si è parlato dell’eventuale adesione da parte dell’Italia a un framework contract per l’acquisto del vaccino zoonotico Aflunov” ha dichiarato Campitiello, che ha assunto da una settimana anche l’incarico ad interim della Direzione generale Prevenzione, dopo l’uscita di Francesco Vaia. “Ebbene, la procedura di acquisto si colloca all’interno di un invito che, a partire dal settembre 2010, il Consiglio Europeo ha rivolto alla Commissione Europea per lo sviluppo di un meccanismo di approvvigionamento comune (Joint Procurement) per gli Stati Membri, con l’obiettivo dichiarato di aiutarli a migliorare il loro potere d’acquisto e a garantire un accesso equo ai vaccini e ai farmaci antivirali, nonché a rafforzare la solidarietà tra loro, per far fronte ad una eventuale emergenza pandemica”.
“Pertanto – ha aggiunto – la Commissione Europea, nell’ambito del Joint Procurement Agreement Steering Committee, ha invitato gli Stati membri a partecipare ad un Joint Procurement Agreement per l’acquisto del vaccino Aflunov, prodotto dall’azienda Seqirus. I Paesi possono aderire all’acquisto in qualsiasi momento”.
Il vaccino zoonotico “è indicato per gli adulti a partire dai 18 anni di età e può essere somministrato sia in fase interpandemica che in quella pandemica per prevenire l’influenza causata dal virus di tipo H5N1. Inoltre, è basato su un ceppo (potenzialmente) cross-reattivo con i principali ceppi zoonotici a rischio pandemico. Rispetto agli altri vaccini pandemici, che richiedono una preparazione accelerata al verificarsi di un evento, questo vaccino è ‘già pronto all’uso’. Al fine di acquisire elementi tecnici utili al percorso decisionale, ho fatto richiesta al Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag) di un parere tecnico relativo al vaccino Aflunov. Il Piano pandemico influenzale (Panflu) 2021-2023 prevede, infatti, il coinvolgimento del Nitag con l’obiettivo di valutare le tecnologie sanitarie coerentemente con il processo decisionale suggerito dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, indicando le evidenze scientifiche che sostengono le decisioni di politica vaccinale, valutando l’attendibilità e l’indipendenza delle fonti utilizzate e verificandone l’assenza di conflitti di interesse”.
“A completare il quadro esposto, a luglio 2022 – conclude Campitiello – l’Italia ha aderito all’accordo quadro per gli acquisti congiunti, sottoscritto dall’Unione Europea con la GlaxoSmithKline SPA, che permetterà al Paese di avere, in caso di pandemia, la piena disponibilità di quantitativi predefiniti di un vaccino pre-pandemico a prezzi fissati. Con il fine di dare attuazione a questo framework, il 2 novembre 2022 è stato siglato dal Direttore generale della prevenzione sanitaria pro tempore e dalla GlaxoSmithKline SPA il contratto specifico, con il quale l’Italia si riserva la disponibilità di acquisto di un quantitativo di dosi di vaccino pre-pandemico in caso di evento pandemico”.
Presso il Ministero della Salute si sono incontrati i principali attori della filiera avicola. Nel corso della riunione, come annunciato da Cia-Agricoltori Italiani, è stato messo a punto un piano d’azione mirato contro l’influenza aviaria, compreso l’avvio di un programma vaccinale nazionale.
“Si tratta di una misura fondamentale per difendere il nostro patrimonio zootecnico e garantire la sostenibilità del comparto avicolo” spiega il Presidente di Cia, Cristiano Fini. “Un intervento preventivo che deve affiancare e integrare le rigorose misure di biosicurezza negli allevamenti. Oggi possiamo dire che stiamo facendo un passo importante verso la protezione degli allevamenti e la salvaguardia della salute pubblica”.
Nel dettaglio, il piano d’azione concordato includerà una serie di interventi coordinati tra autorità sanitarie, operatori del settore e organizzazioni di categoria, con l’obiettivo di contenere l’influenza aviaria e garantire un intervento rapido in caso di focolai. Quanto al piano vaccinale, prevedrà una stretta collaborazione con gli enti preposti alla salute animale e alle politiche veterinarie, con una particolare attenzione alla formazione degli allevatori e alla gestione dei rischi sanitari da parte del Centro di referenza nazionale.
L’influenza aviaria rappresenta una minaccia crescente e, come ha ricordato la Cia, “rischia di mettere in pericolo un settore che vale oltre sette miliardi di euro in Italia (5,3 miliardi per le carni e 2 miliardi per le uova), conta 64.000 addetti ed è totalmente autosufficiente (al 105,5%).
qui la richiesta della Confederazione di attuare subito provvedimenti concreti e tempestivi per proteggere gli allevamenti e garantire la sicurezza alimentare, proponendo soprattutto l’avvio di un piano vaccinale nazionale.
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