Animali da Reddito
18 Ottobre 2024Il report 2024 dell’International Dairy Federation è dedicato al tema dell’antibiotico-resistenza, affrontato con un approccio One Health. L’obiettivo: migliorare la salute degli animali e la sostenibilità del settore lattiero-caseario
L’Idf (International Dairy Federation), un’organizzazione internazionale che rappresenta il settore lattiero-caseario globale, ha recentemente pubblicato il suo report annuale dedicato all’Animal Health. L’edizione 2024 mette in primo piano la resistenza antimicrobica (Amr): per l’organizzazione è necessario ridurre l’uso degli antibiotici nel settore, promuovendo vaccinazioni e pratiche agricole più sostenibili, il tutto attraverso un approccio One Health. Secondo le stime, infatti, senza interventi adeguati l’Amr potrebbe causare fino a 10 milioni di morti l’anno entro il 2050.
L’International Dairy Federation si occupa di promuovere la sostenibilità, la sicurezza alimentare e il benessere animale attraverso lo sviluppo di standard, linee guida e ricerche scientifiche. L’organizzazione collabora con agricoltori, medici veterinari, accademici, istituzioni e le aziende del settore lattiero-casearie per affrontare sfide globali come l’Amr, la sostenibilità ambientale, e la salute pubblica nell’ambito dell’approccio One Health.
L’Animal Health Report 2024 si concentra su vari temi, tra cui:
● la necessità di promuovere un’agricoltura animale sostenibile;
● la lotta contro l’Amr e un uso più responsabile degli antibiotici;
● innovazioni nella prevenzione delle malattie, come vaccinazioni avanzate e pratiche veterinarie migliorate;
● l’importanza della salute animale e della sicurezza alimentare per il benessere umano.
Secondo il rapporto, il settore lattiero-caseario globale contribuisce in modo significativo all’economia, dando sostentamento a oltre 1 miliardo di persone. Tuttavia, occorre urgentemente migliorare la resilienza delle produzioni zootecniche di fronte alle nuove emergenze climatiche e sanitarie.
L’approccio One Health è un modello ideale per affrontare le zoonosi. Circa il 60% delle malattie infettive umane sono di origine animale e oltre il 75% delle malattie emergenti è di origine zoonotica. La collaborazione tra la medicina veterinaria, umana ed esperti di ambiente è essenziale per prevenire e gestire tali malattie, soprattutto quelle trasmesse da animali da reddito.
Il report evidenzia un utilizzo crescente di tecnologie avanzate – come la genomica e la digitalizzazione – nello sviluppo di vaccini più efficaci e per migliorare la prevenzione delle malattie. Secondo i dati presentati, ogni anno grazie ai vaccini veterinari si evitano milioni di casi di malattie che potrebbero avere impatti devastanti sia sull’economia agricola che sulla salute pubblica.
Un altro tema trattato è la sostenibilità della produzione animale. Un intero capitolo è dedicato alla riduzione dell’impronta ecologica del settore lattiero-caseario e zootecnico, che contribuisce al 14.5% delle emissioni globali di gas serra. Tra le proposte, la riduzione degli sprechi alimentari e l’adozione di pratiche agricole più efficienti.
Infine, Il rapporto presenta numerosi esempi concreti, iniziative realizzate in diversi Paesi, che hanno portato un contributo rilevante, tra cui programmi di eradicazione di zoonosi attivati in Africa e innovazioni del settore adottate in Europa. Un esempio rilevante riguarda l’uso di sistemi di tracciamento digitale per migliorare il controllo delle malattie e aumentare la trasparenza nella catena di approvvigionamento alimentare.
L’Amr è una delle principali minacce per la salute animale e umana. Una parte importante del rapporto Idf è dedicata al tema: l’uso eccessivo di antimicrobici nell’allevamento contribuisce, infatti, alla diffusione di ceppi resistenti. Secondo le stime, questo porterà entro il 2050 fino a 10 milioni di morti all’anno se non vengono adottate strategie più rigorose.
Nella strategia a lungo termine dell’Idf contro l’Amr rientra la sua continua partecipazione alle riunioni di alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sull’Amr. In qualità di riconosciuto knowledge partner, l’organizzazione continua a condividere le sue competenze scientifiche, contribuendo agli sforzi globali.
Laurence Rycken, Direttore generale dell’Idf, ha sottolineato l’impegno dell’organizzazione: “L’Idf è orgogliosa di contribuire attivamente agli sforzi delle Nazioni Unite per affrontare la resistenza antimicrobica. Coinvolgendo i leader globali, aiutiamo a guidare le decisioni intraprese attraverso una strategia che utilizza il principio One Health, riducendo la necessità di antibiotici nell’allevamento del bestiame e promuovendone un uso prudente negli animali da latte. Questo progresso dimostra la dedizione del nostro settore alla salvaguardia sia della salute e del benessere degli animali sia della sicurezza pubblica, mantenendo al contempo i più elevati standard di produzione di latte e prodotti lattiero-caseari”.
Il settore lattiero-caseario ha compiuto notevoli progressi. Tuttavia, occorre mantenere l’impegno per un miglioramento continuo, poiché si può fare ancora di più per ottimizzare la salute e il benessere degli animali.
Jamie Jonker, Presidente del comitato di coordinamento del programma scientifico dell’Idf, ha commentato: “Questa edizione dell’Idf Animal Health Report si concentra su casi di studio, ricerche e azioni che gli allevatori di bovini da latte e altri attori rilevanti in tutto il mondo stanno intraprendendo per affrontare l’Amr all’interno di un quadro One Health. Gli articoli contengono informazioni pratiche per il settore lattiero-caseario globale per accelerare i progressi nel controllo dell’Amr”.
CITATI: JAMIE JONKER, LAURENCE RYCKENSe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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