Alert sanitari
16 Ottobre 2024Il virus Mpox continua a diffondersi in Africa con nuove varianti non specificate e cresce la preoccupazione per la resistenza ai farmaci negli Stati Uniti
Lo Zimbabwe ha confermato i suoi primi due casi di Mpox, senza specificare quale variante del virus sia stata registrata. Il Ministero della Salute del Paese ha dichiarato che si tratta di un ragazzo di 11 anni, di ritorno da un viaggio in Sudafrica, e di un uomo di 24 che ha manifestato sintomi dopo un viaggio in Tanzania. Entrambi stanno guarendo, mentre le autorità sanitarie locali stanno tracciando i loro contatti nella capitale Harare e nella città di Mberengwa.
“Il Ministero della Salute e dell’Assistenza all’Infanzia desidera rassicurare che la situazione è sotto controllo e invita la popolazione dello Zimbabwe a non farsi prendere dal panico” riporta una nota diffusa dal Ministro della Salute Douglas Mombeshora.
Nel mese di agosto 2024, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Who) ha dichiarato Mpox un’emergenza sanitaria globale per la seconda volta in pochi anni, poiché una nuova variante – clade 1b – si è diffusa dalla Repubblica Democratica del Congo ai Paesi africani circostanti, inclusi Zimbabwe e Zambia. La variante clade 1b ha attirato particolare attenzione perché sembra diffondersi con maggiore facilità attraverso il contatto ravvicinato.
Anche lo Zambia, la scorsa settimana, ha segnalato il suo primo caso in un cittadino tanzaniano di 32 anni, che ha sviluppato sintomi (dolori muscolari, affaticamento e mal di gola) dopo aver viaggiato attraverso diverse regioni dell’Africa meridionale. Le autorità sanitarie hanno dichiarato che esiste un rischio elevato di trasmissione locale e stanno intensificando le attività di comunicazione del rischio e tracciamento dei contatti. Anche in questa situazione non è stato reso noto il ceppo.
Nel frattempo, le autorità sanitarie degli Stati Uniti hanno identificato un gruppo di casi Mpox resistente al tecovirimat, uno dei pochi farmaci antivirali approvati negli Usa. Secondo il rapporto pubblicato nel Morbidity and Mortality Weekly Report dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), tra il 6 ottobre 2023 e il 15 febbraio 2024, un totale di 18 persone in alcuni Paesi statunitensi sono state infettate dalla variante clade II, senza aver mai assunto il farmaco in precedenza. La variante clade II, endemica in Africa occidentale e distinta dall’epidemia ora in corso, è stata la causa dell’epidemia globale che nel 2022 ha spinto la Who a dichiarare un’emergenza sanitaria pubblica.
Tuttavia, non tutti i casi di Mpox vengono sottoposti a sequenziamento genetico, il che potrebbe aver portato a una sottostima del numero di infezioni resistenti al trattamento.
Gli autori del report sottolineano la necessità di una sorveglianza periodica per monitorare l’emergere della resistenza ai farmaci. Sebbene il farmaco sia uno dei pochi trattamenti approvati, i medici sono stati avvisati di seguire attentamente il protocollo per il suo utilizzo e di informare i pazienti che il virus può ancora essere trasmesso durante il trattamento.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito veterinario, iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
21/05/2025
L’astensione del Governo italiano suscita critiche. Grasselli: un’opportunità mancata per contribuire a una strategia condivisa contro le future emergenze sanitarie globali
A cura di Redazione Vet33
21/05/2025
L’onorevole Brambilla, il sottosegretario Gemmato e l’Intergruppo per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente chiedono un intervento urgente di Aifa per consentire ai medici...
A cura di Redazione Vet33
21/05/2025
La tragedia si è consumata sui monti di Casalattico, dove una mandria ha cercato rifugio sotto gli alberi durante un forte temporale
A cura di Redazione Vet33
21/05/2025
Un lavoratore di un allevamento a Montenegro, epicentro del primo focolaio nel Paese, era stato isolato per sintomi sospetti, ma le analisi escludono il contagio. I test genetici suggeriscono però...
A cura di Redazione Vet33
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)
Registrazione Tribunale di Milano n° 5578/2022 del 5/05/2022