Alert sanitari
16 Settembre 2024Venti i casi rilevati in pochi giorni tra Fano e San Costanzo (Pu). Nei Comuni coinvolti, compreso quello di Ancona, sono state messe in atto tutte le azioni di sanità pubblica previste, tra cui interventi mirati di disinfestazione

Nelle Marche i casi di Dengue sono saliti a 20, concentrati principalmente a Fano, con un’infezione anche a San Costanzo, nella provincia di Pesaro e Urbino. Le autorità sanitarie hanno avviato una vasta operazione di disinfestazione, mentre una donna incinta infetta è stata ricoverata all’ospedale Salesi di Ancona. La situazione viene attentamente monitorata dal Gruppo Operativo Regionale per le Emergenze Sanitarie (Gores), che ha attivato tutte le misure necessarie per contenere il virus trasmesso dalla zanzara tigre.
Nel pomeriggio di giovedì 12 settembre in Regione si è riunito il Gores per i casi di dengue registrati nella zona di Fano. In un primo momento i casi confermati erano 11: una persona infetta presenta una storia di viaggio in area endemica; un’altra, invece, è una mamma in stato di gravidanza che è stata subito ricoverata all’Ospedale materno infantile Salesi di Ancona.
L’Azienda Sanitaria Territoriale (Ast) di Pesaro Urbino ha messo in atto tutte le azioni di sanità pubblica previste: la sensibilizzazione dei medici territoriali ed ospedalieri, l’indicazione al Comune di mettere in atto interventi mirati di disinfestazione, e l’eventuale posizionamento delle trappole di cattura delle zanzare per verificare l'efficacia della disinfestazione.
L’Ast di Ancona, nel frattempo, sulla base del Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi, ha informato il sindaco di Ancona della necessità di effettuare una disinfestazione nella zona intorno all’Ospedale in cui è ricoverata la paziente. L’intervento è stato quindi eseguito di notte, da una ditta specializzata incaricata dal Comune, in un raggio di circa 200 metri intorno al Salesi.
“La dengue infatti non si trasmette da uomo a uomo, sono le zanzare infette che possono trasmettere l’infezione. In Italia non è presente la zanzara più efficace nella trasmissione della dengue, la Aedes Aegypti, tipica delle regioni tropicali, che però può essere trasmessa (in modo meno efficiente) anche dalla zanzara tigre” si legge in una nota della Regione Marche, che ricorda anche i sintomi. “A distanza di poco meno di una settimana dalla puntura possono comparire febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, vomito, rash cutaneo. Molto raramente possono verificarsi difficoltà respiratorie e insufficienza multiorgano, mentre nel 75% dei casi la malattia è asintomatica. Non esiste un trattamento specifico e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Esiste un vaccino ma è indicato solo per chi si deve recare nei paesi dove la dengue è endemica per un periodo superiore alle tre settimane, ai lavoratori italiani che risiedono nelle zone ad alto rischio infezione e a coloro che hanno già contratto la malattia”.
A Fano, per tre notti consecutive (sabato-lunedì), da mezzanotte alle sei del mattino, quattro ditte specializzate con sette mezzi effettueranno le operazioni per contrastare la proliferazione della zanzara tigre nell’intero territorio comunale. L’obiettivo è fermare la diffusione della dengue, anche perché i contagi, nella giornata di sabato 14, sono saliti a 20. La situazione clinica di tutti i contagiati è complessivamente buona. Restano ricoverati soprattutto per evitare la diffusione del virus.
La Regione ricorda che è importante anche la disinfestazione nelle case private, così come proteggersi dalle punture: “è consigliabile quindi indossare maniche e pantaloni lunghi di colore chiaro, utilizzare le zanzariere alle finestre e usare repellenti efficaci. Va eliminato ogni ristagno di acqua, come quello dei sottovasi, di bidoni e vasche. Le raccolte che non sono rimovibili vanno coperte per evitare deposizione di uova da parte delle zanzare, o va effettuato un trattamento antilarvale con semplici prodotti disponibili in commercio”.
La disinfestazione decisa dal Comune di Fano vuole cercare di mettere un freno. L’amministrazione comunale ha precisato che per il momento non ci sarà “coprifuoco” e che “tutti possono tranquillamente uscire di casa”. I cittadini che abitano nelle zone oggetto di disinfestazione devono però rispettare alcune prescrizioni, tra cui la rimozione di contenitori con acqua stagnante, la protezione di piante e ortaggi e il ritiro di oggetti come giocattoli e indumenti dalle aree esterne. Durante il trattamento, inoltre, è vietato transitare o sostare nelle zone oggetto di disinfestazione, con l’obbligo di chiudere porte e finestre.
Il Comune, infine, “raccomanda ai possessori di cani e gatti di avere la semplice accortezza di portare all’interno delle abitazioni ciotole e vasi per l’alimentazione dei loro animali durante l’orario del trattamento. Una volta conclusa la disinfestazione, sarà possibile riportarli all’esterno. Non vi sono altri rischi o complicazioni per i nostri amici a quattro zampe, poiché cani e gatti non tendono a ingerire erba trattata con piretroidi, sostanze presenti nella soluzione utilizzata”.
TAG: ANCONA, DENGUE, DISINFESTAZIONE, FANO, REGIONE MARCHESe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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