One Health
05 Giugno 2024Un progetto finanziato dall’Italia prevede la collaborazione della World Health Organization e dell’Istituto Superiore di Sanità per rafforzare in Libia la capacità di risposta alle malattie trasmesse dagli animali all’uomo, con un approccio integrato One Health
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Who) e l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) hanno deciso di collaborare per migliorare la capacità della Libia di rispondere alle infezioni zoonotiche, in particolare a quelle con un potenziale endemico o pandemico e alle arbovirosi. Il progetto Arboviral and zoonotic diseases in Libya, finanziato dall’Italia e siglato oggi, prevede un approccio multidisciplinare per rafforzare la sorveglianza, la diagnosi precoce e le capacità di risposta, in piena ottica One Health.
Il progetto
L’obiettivo del progetto Arboviral and zoonotic diseases in Libya, siglato oggi nella sede dell’Iss dal Presidente Rocco Bellantone e dal Rappresentante Who in Libia Ahmed Zouiten, è rafforzare la capacità di risposta nazionale del Paese nordafricano contro le zoonosi, soprattutto quelle che hanno un potenziale endemico o pandemico. Un’attenzione particolare verrà riservata alle arbovirosi, malattie trasmesse da artropodi.
“Quella delle infezioni zoonotiche è una delle minacce più serie alla salute pubblica, come ci ha tristemente insegnato la pandemia, ed è importante che tutti i paesi siano in grado di fronteggiare questo rischio con un approccio di tipo ‘One Health’, che mette insieme la salute dell’uomo e dell’ambiente” ha commentato il presidente dell’Iss Rocco Bellantone. “L’Istituto è sempre pronto a mettere in comune le proprie competenze ovunque sia necessario, in un’ottica di collaborazione che fa parte della vocazione dell’Iss fin dalle sue origini”.
L’iniziativa, che verrà realizzata con un approccio rigorosamente One Health, si svilupperà nei prossimi due anni, grazie ai finanziamenti dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale italiano (Maeci), per un budget totale di 675.000 euro.
Le due organizzazioni metteranno insieme le rispettive competenze, il know-how e gli strumenti operativi. I partner locali del progetto saranno invece il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie (Ncdc) del Ministero della Salute libico, il Centro nazionale per la salute animale (Ncah) – che è l’autorità veterinaria nazionale del Paese, alle dipendenze del Ministero dell’Agricoltura, degli animali e delle risorse marine – e il Ministero dell’Ambiente.
L’Iss in particolare si occuperà della componente di sviluppo e potenziamento continuo delle capacità per la qualità delle prestazioni del personale di sanità pubblica, epidemiologo e di laboratorio, per quanto riguarda gli aspetti tecnici, manageriali, di risposta rapida e di coordinamento.
Gli obiettivi principali dell’intervento sono il rafforzamento della cooperazione intersettoriale tra i diversi operatori che si occupano di salute animale, umana e ambientale; migliorare la capacità di sorveglianza e di rilevamento precoce delle zoonosi; rafforzare le capacità diagnostiche dei laboratori anche in riferimento a nuovi patogeni.
“L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo sta lavorando alacremente per conseguire l'obiettivo sostenibile di sviluppo numero 3 dell’Agenda 2030 – Garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutte le età” ha commentato Marco Riccardo Rusconi, Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. “L’iniziativa che avviamo oggi in Libia, Paese in cui la Cooperazione Italiana è molto attiva e articolata, è un primo tassello in un percorso di affiancamento delle istituzioni e dei servizi libici con eccellenze del Sistema Italia, come appunto l’Istituto Superiore di Sanità. Con Oms e Iss stiamo infatti accompagnando i nostri partner libici a un rafforzamento delle capacità del personale locale, secondo un modello multidisciplinare concentrato sui bisogni delle popolazioni più vulnerabili e tenendo conto della relazione tra salute delle persone, dei loro animali e dell’ambiente in cui vivono”.
CITATI: AHMED ZOUITEN, MARCO RICCARDO RUSCONI, ROCCO BELLANTONESe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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