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28 Maggio 2024

Influenza aviaria, Europa e Stati Uniti fanno scorta di vaccini

Europa e Stati Uniti sono al lavoro per ridurre i rischi di una possibile pandemia di influenza aviaria H5N1. Mentre le autorità statunitensi pianificano l’acquisizione e la produzione di vaccini, l’Unione europea conferma un rischio basso per l’uomo ma continua attentamente a monitorare la situazione

di Redazione Vet33


Influenza aviaria, Europa e Stati Uniti fanno scorta di vaccini

In risposta alla crescente minaccia dell’influenza aviaria H5N1, Europa e Stati Uniti stanno intensificando gli sforzi per prevenire una nuova pandemia. Mentre i laboratori americani lavorano per identificare la sequenza genetica del virus, le autorità sanitarie cercano di acquisire vaccini per proteggere il pollame e i lavoratori a rischio. Dawn O’Connell, Viceministro della Sanità Usa, ha annunciato la possibile produzione di 4,8 milioni di dosi di vaccino, mentre la Commissione Ue per mezzo del portavoce Stefan de Keersmaecker ha dichiarato che il rischio per gli esseri umani resta basso, ma che la situazione è monitorata attentamente.


Gli ultimi aggiornamenti
Le autorità statunitensi ed europee sono al lavoro per ridurre la minaccia di una nuova possibile pandemia. Per questo motivo, sia negli Usa – in attesa che i ricercatori individuino l’esatta sequenza genetica del virus – che in Europa sono in corso diverse attività di ricerca per produrre vaccini contro l’influenza aviaria H5N1, da utilizzare per proteggere il pollame e tutti coloro che lavorano a stretto contatto con il virus, dai lavoratori lattiero-caseari ai medici veterinari e ai tecnici di laboratorio.
Nei giorni scorsi, Dawn O’ Connell, Viceministro e responsabile alle emergenze del Dipartimento della Salute statunitense, ha annunciato che il governo Usa sta valutando una prima produzione di circa 4,8 milioni di dosi di vaccino.
Ma anche in Europa l’attenzione è alta. Il portavoce della Commissione Ue, Stefan de Keersmaecker, durante l’incontro quotidiano con la stampa a Bruxelles ha dichiarato: “Stiamo monitorando da vicino la situazione relativa all’influenza aviaria e collaboriamo con i nostri partner, come gli stati membri e l’Ecdc. L’ultima valutazione da parte dell’Ecdc rivela che il rischio di contagio per gli esseri umani è basso, ma continuano monitorare”.

Gli aiuti economici
Venerdì 24 maggio, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) ha varato un secondo pacchetto di aiuti economici per gli allevatori di bovini e produttori lattiero-caseari che stanno gestendo l’emergenza. Il primo intervento, risalente al 10 maggio, conteneva misure per gli allevatori le cui mandrie erano risultate positive al virus A/H5N1. Ora sono stati aggiunti incentivi economici anche per chi non è stato colpito dall’influenza aviaria. In particolare, la misura contiene risorse per attuare piani di biosicurezza negli allevamenti, rimborsi per le spese veterinarie connesse ai controlli per l’influenza aviaria e l’invio dei test ai laboratori dedicati. Infine, sono previsti finanziamenti per compensare la perdita economica derivante dal calo della produzione di latte negli allevamenti le cui mucche hanno contratto il virus. Intanto secondo le ultime rilevazioni, è salito a 58 il numero di allevamenti colpiti.

CITATI: DAWN O’CONNELL, STEFAN DE KEERSMAECKER
TAG: EUROPA, H5N1, INFLUENZA AVIARIA, STATI UNITI, USDA, VACCINI

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