Alert sanitari
07 Marzo 2024 Dopo l’aumento dei casi di psittacosi umana segnalati in Europa, la World Health Organization ha lanciato un allarme. Gli operatori e le persone che si trovano a contatto con uccelli da compagnia e pollame devono seguire alcune indicazioni
L’Organizzazione Mondiale della Salute (Who) ha richiamato l’attenzione sul numero di casi di psittacosi che si sono verificati nell’Unione europea. L’infezione respiratoria, causata dal batterio Chlamydophila psittaci, si diffonde soprattutto con l’esposizione a uccelli infetti e negli ultimi tempi ha causato 5 decessi. Inoltre, la psittacosi umana è una malattia soggetta a denuncia nei Paesi interessati, motivo per cui sono state implementate le indagini epidemiologiche per identificare potenziali casi di esposizione ed eventuali cluster.
La malattia
La psittacosi è una zoonosi causata dal batterio Chlamydophila psittaci. Le infezioni umane, in generale, si verificano attraverso il contatto con le secrezioni di uccelli infetti e sono associate a persone che possiedono o lavorano con uccelli da compagnia, lavoratori del pollame, medici veterinari, e giardinieri che operano in aree dove C. psittaci è epizootica nella popolazione di uccelli autoctoni.
Il batterio C. psittaci è stato trovato in diverse specie di mammiferi (cani, gatti, cavalli, ruminanti, suini e rettili), ma sono gli uccelli, soprattutto quelli da compagnia (psittacidi, fringuelli, canarini e piccioni), la specie più frequentemente coinvolta nella psittacosi umana. Il batterio, infatti, è associato a più di 450 specie di uccelli.
La trasmissione della malattia all’uomo avviene principalmente attraverso l’inalazione di particelle sospese nell’aria provenienti da secrezioni respiratorie, feci essiccate o polvere di piume. In generale, il decorso della malattia è lieve, con sintomi quali febbre e brividi, mal di testa, dolori muscolari e tosse secca; la maggior parte delle persone sviluppa i primi sintomi entro 5-14 giorni dall’esposizione ai batteri. Il tempestivo trattamento antibiotico è efficace e consente di evitare complicazioni come la polmonite; con un trattamento antibiotico appropriato, la psittacosi raramente provoca la morte (meno di 1 caso su 100).
La situazione
A partire da novembre 2023, Austria, Danimarca, Germania, Svezia e Paesi Bassi hanno osservato un aumento dei casi di psittacosi particolarmente marcato. Il fenomeno, a cui sono seguiti anche cinque decessi, è stato quindi segnalato attraverso il sistema di allarme rapido e risposta (Ewrs) dell’Unione Europea. Nella maggior parte dei casi, l’infezione è seguita a un’esposizione diretta a uccelli selvatici o domestici. Questi Paesi interessati hanno quindi implementato indagini epidemiologiche per identificare potenziali esposizioni e cluster di casi.
● In Austria, nel 2023 sono stati segnalati 14 casi confermati di psittacosi in cinque dei nove stati federali, rispetto alla media di due casi all’anno negli otto anni precedenti. Nel 2024, sono stati segnalati 4 casi di psittacosi (al 4 marzo), con la prima data di insorgenza il 24 gennaio. Nessuno dei casi notificati ha riportato viaggi all’estero e gli uccelli selvatici non sono stati menzionati come fonte di infezione. In Austria sono soggetti a denuncia sia i casi sospetti e confermati di psittacosi, sia i decessi che ne seguono. Il Paese non ha segnalato cambiamenti nelle procedure diagnostiche: attualmente viene utilizzata la reazione a catena della polimerasi con trascrizione inversa (RT-PCR) che potrebbe spiegare l’aumento dei casi di psittacosi segnalati.
● La Danimarca ha segnalato un marcato aumento dei casi di psittacosi da fine 2023 a metà gennaio 2024. Al 27 febbraio, 23 persone sono risultate positive a C. psittaci tramite RT-PCR. La maggior parte dei casi sono stati segnalati nelle regioni della Danimarca settentrionale, della Zelanda e della capitale. 17 casi (74%) sono stati ricoverati in ospedale: di questi, 15 avevano polmoniti e 4 sono morti. Dalle indagini epidemiologiche, un caso è stato collegato a volatili domestici risultati positivi. Degli altri 15 casi per cui sono disponibili informazioni sull’esposizione, 12 (80%) hanno indicato un contatto con uccelli selvatici (principalmente tramite mangiatoie per uccelli). Per 3 casi non sono disponibili informazioni sull’esposizione degli uccelli e per i restanti 4 non è stato segnalato alcun contatto diretto. Negli ultimi cinque anni, la Danimarca ha segnalato tra i 15 ei 30 casi umani all’anno, la maggior parte dei quali collegati all’esposizione a uccelli domestici (pappagalli, parrocchetti, uccelli da hobby come i piccioni viaggiatori) e anatre manipolate durante la caccia; tuttavia, ogni anno diversi casi non segnalano alcun contatto diretto, il che suggerisce una potenziale esposizione ambientale. Non vi è alcuna indicazione di un aumento dei test o di un cambiamento nelle procedure di test in Danimarca che possa spiegare l’attuale aumento. L’Istituto sanitario nazionale danese sospetta che le infezioni siano principalmente associate agli uccelli selvatici, ma la prevalenza di C. psittaci tra gli uccelli selvatici in Danimarca è attualmente sconosciuta e sono in corso esami per chiarire questo aspetto. Si presume che il numero effettivo di individui infetti sia molto più elevato di quanto riportato.
● La Germania ha segnalato un aumento delle persone risultate positive a C. psittaci nel dicembre 2023 con 5 casi confermati, per un totale di 14 casi confermati nell’intero anno. Nel 2024, al 20 febbraio sono stati notificati altri 5 casi confermati di psittacosi. Non ci sono segnalazioni di cluster geografici, tranne che per un accumulo di casi intorno alla città di Hannover nell’ultimo anno. Quasi tutti i casi presentavano polmonite (18/19), 16 dei quali sono stati ricoverati in ospedale. Tra i 19 casi notificati dal 1° gennaio 2023 al 19 febbraio 2024, nessuno conteneva informazioni sull’esposizione a uccelli selvatici, sebbene il 26% (5/19) riferisse esposizione a uccelli domestici come pappagalli, polli o piccioni riproduttori. Negli ultimi cinque anni, la Germania ha segnalato una media di 15 casi all’anno, con il numero più alto di casi nel 2022 (19 casi) e il numero più basso nel 2019 (11 casi). Circa il 72% (56/78) dei casi negli ultimi cinque anni sono stati confermati dai test anticorpali.
● La Svezia ha segnalato un numero insolitamente elevato di casi di psittacosi tra novembre (7 casi) e dicembre (19 casi) 2023. Ciò rappresenta un raddoppio del numero di casi guardando ai rispettivi mesi dei precedenti cinque anni. Nel 2024, tuttavia, sono stati segnalati 10 casi a gennaio e 3 casi a febbraio, un numero inferiore alla media dei casi segnalati nello stesso periodo degli ultimi cinque anni. Nel complesso, la Svezia ha segnalato un aumento del numero di casi segnalati di psittacosi dal 2017 in poi. Geograficamente, i casi segnalati all’inizio di novembre 2023 sono distribuiti tra otto delle 21 regioni del Paese, tutte situate nella parte più meridionale. I casi segnalati sono stati in contatto con escrementi di piccoli uccelli, principalmente tramite mangiatoie, e si ritiene che alcuni siano stati infettati tramite uccelli domestici (galline o cacatua). I cambiamenti nelle pratiche diagnostiche hanno probabilmente contribuito all’aumento, poiché è diventato sempre più comune l’uso di pannelli RT-PCR per lo screening.
● I Paesi Bassi hanno osservato un aumento dei casi confermati di psittacosi dalla fine di dicembre 2023, con 21 individui segnalati come positivi al 29 febbraio 2024, ovvero il doppio dei casi rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Negli ultimi dieci anni, infatti, sono stati segnalati in media nove casi. I casi più recenti sono stati geograficamente diffusi in tutto il Paese, senza che sia stata identificata una fonte comune di infezione. I casi avevano un’età media di 67 anni (range: 37-86 anni), di cui 16 uomini (76%). Tutti sono stati ricoverati in ospedale e uno è deceduto. 6 dei 21 casi segnalati dalla fine di dicembre 2023 hanno notato contatti con escrementi di uccelli selvatici, 7 hanno avuto contatti con escrementi di uccelli domestici e 8 non hanno segnalato alcun contatto con uccelli. Le procedure di test non sono cambiate negli ultimi anni; dal 2018, oltre il 95% delle notifiche si basa sui test RT-PCR.
I rischi
Cinque Paesi europei hanno riportato un aumento insolito e inaspettato di casi di C. psittaci. Alcuni dei casi segnalati hanno sviluppato polmonite e sono stati ricoverati in ospedale; vi sono stati anche episodi fatali. Per la Who, l’aumento dei casi segnalati in Europa richiede ulteriori indagini per determinare se si tratta di un aumento reale o di un aumento dovuto a tecniche diagnostiche o di sorveglianza più sensibili.
Anche se gli uccelli portatori di questa malattia potrebbero attraversare i confini internazionali, attualmente non vi è alcuna indicazione che la malattia si diffonda agli esseri umani a livello nazionale o internazionale. Le persone, infatti, non diffondono il batterio che causa la psittacosi ad altre persone e di conseguenza c’è bassa probabilità di ulteriore trasmissione della malattia.
Raccomandazioni
La Who raccomanda le seguenti misure per la prevenzione e il controllo della psittacosi:
● sensibilizzare i medici a testare i casi sospetti di C. psittaci per la diagnosi utilizzando RT-PCR;
● aumentare la consapevolezza tra i proprietari di uccelli in gabbia o domestici, in particolare gli psittacidi, che l’agente patogeno può essere trasportato senza che si manifesti una malattia;
● mettere in quarantena gli uccelli appena acquisiti; se qualche uccello è malato, contattare il veterinario per un esame e un trattamento;
● condurre la sorveglianza di C. psittaci negli uccelli selvatici, includendo potenzialmente esemplari esistenti raccolti per altri motivi;
● incoraggiare le persone con uccelli domestici a mantenere le gabbie pulite, posizionare le gabbie in modo che gli escrementi non possano diffondersi tra loro ed evitare gabbie sovraffollate;
● promuovere una buona igiene, compreso il lavaggio frequente delle mani, quando si maneggiano gli uccelli, le loro feci e i loro ambienti.
Infine, per i pazienti ospedalizzati dovrebbero essere implementate pratiche standard di controllo delle infezioni e precauzioni per la trasmissione di goccioline.
Che cosa dicono gli esperti
La psittacosi nell’uomo “può provocare anche forme gravi che portano alla morte. Bene, dunque, l’alert lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità” su un aumento dei casi umani in Ue “perché la comunicazione tempestiva di questi rischi può aiutarci a strutturare interventi il più possibile anticipatori di un’eventuale nuova emergenza infettiva” ha sottolineato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano. “Bisogna accogliere questi alert con senso di responsabilità e attenzione, senza eccedere negli allarmismi ma nemmeno sottovalutandoli. Viviamo in un ecosistema fatto di continue interazioni tra virus, batteri, animali e uomo”.
È necessaria, spiega Pregliasco, “la responsabilità e l’attenzione di tutti, e soprattutto delle istituzioni, chiamate a controlli sempre più intensi e numerosi nell’ambito di una rete internazionale complessa ed estesa che va finanziata, in modo che possa garantire una sensibilità adeguata” a captare in tempo future emergenze, e alimentata da “segnalazioni costanti da raccogliere e condividere velocemente. È la lezione che il Covid ci ha insegnato: comunicazione, attenzione, responsabilità e preoccupazione, nel senso letterale di occuparci prima di possibili pericoli futuri”.
La malattia “non deve preoccupare assolutamente anche perché ci sono stati 5 decessi in diversi Paesi. È una infezione causata dalla Chlamydophila psittaci che porta la polmonite: chi è a stretto contatto con gli uccelli, soprattutto i pappagalli, penso agli allevatori, ai veterinari o chi li ha per compagnia deve fare più attenzione e non toccare le secrezioni” ha commentato Matteo Bassetti, Direttore Malattie Infettive dell’Ospedale policlinico San Martino di Genova. “Poi se vede dei sintomi può fare delle indagini specifiche. Però abbiamo degli antibiotici specifici per la Chlamydophila e chi ha contatti diretti con questi animali e ha sintomi, deve riportarlo ai medici. Servono contatti continui con le secrezioni e le deiezioni per infettarsi. C’è un alert dell’Oms e serve una sensibilizzazione, ma nessun allarme”.
“La psittacosi è una malattia respiratoria causata da un batterio che infetta soprattutto gli uccelli, in Italia è registrata in modo sporadico soprattutto nei volatili selvatici. Ma questo alert dell’Oms deve fare porre maggiore attenzione a chi possiede piccoli volatili in cattività dentro casa, quindi osservarli se stanno male e soprattutto non toccarli. Come non vanno toccati se nei parchi o per strada vediamo uccelli che stanno male. È una malattia comunque rara alle nostre latitudini ma si trasmette per via respiratoria, il contatto però delle mani con il volatile è un rischio da non correre” spiega Massimo Andreoni, Direttore scientifico della Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit). “Può essere una malattia mortale in alcuni casi perché innesca una polmonite seria, ma ci sono gli antibiotici per intervenire”.
“Alcuni paesi europei hanno segnalato un aumento dei casi di psittacosi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta monitorando la situazione e al momento ‘valuta basso il rischio rappresentato da questo evento’ infettivo. L’infezione negli uccelli è molto frequente e in genere inapparente. Nell’uomo sono possibili infezioni da asintomatiche fino a polmoniti interstiziali con grave insufficienza respiratoria e sono per lo più associate a chi lavora con uccelli da compagnia o pollame e a veterinari. La sintomatologia iniziale è caratterizzata da febbre, spesso con frequenza cardiaca bassa, cefalea, dolori muscolari e tosse secca. Allo stato attuale non c'è motivo di allarmarsi ma se vediamo un uccello ammalato, in casa o all’aperto, è opportuno non toccarlo senza adeguate misure di protezione, contattare un veterinario e ricordarsi sempre il lavaggio frequente delle mani” ha commentato Fabrizio Palmieri, Direttore UOC Malattia Infettive Apparato Respiratorio all’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
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