Professione
12 Febbraio 2024 È stata incendiata l’auto dello stesso medico veterinario dell’Asp di Ragusa che lo scorso dicembre aveva subito il taglio degli pneumatici del proprio veicolo. L’Ordine di Ragusa: “Grande sconcerto e preoccupazione per questi ripetuti atti che insidiano la serenità di chi si occupa di sanità pubblica”
Nella notte del 03 febbraio, è stata incendiata l’auto di un medico veterinario dell’Asp 7 di Ragusa. Sono ancora in corso le indagini, ma l’ipotesi presa in considerazione è che si tratti di un’azione dolosa, a causa della tensione sempre alta nei confronti del settore veterinario dell’Asp ragusana. Il proprietario è lo stesso medico veterinario che pochi mesi fa ha subito un’altra intimidazione simile, con il taglio delle ruote del proprio veicolo.
I fatti
Lo stesso Dirigente pubblico nel dicembre scorso aveva subito un’altra intimidazione, con il danneggiamento della propria auto parcheggiata negli spazi adiacenti al mattatoio di Ragusa. Questa volta, invece, l’auto si trovava nei pressi della sua abitazione.
Il Consiglio dell’Ordine dei medici veterinari della provincia di Ragusa esprime “grande sconcerto e preoccupazione per questi ripetuti atti che, oltre a colpire il collega, insidiano la serenità dei veterinari che si occupano di sanità pubblica. Consapevoli che il tessuto sociale e il mondo produttivo della provincia di Ragusa è assolutamente rispettoso delle regole e riconoscente dell’attività svolta dai veterinari pubblici a garanzia della sicurezza alimentare, il consiglio dell’Ordine ritiene che quanti utilizzano la violenza per impedire l’applicazione delle norme a garanzia della salute pubblica, vadano individuati e assicurati alla giustizia nel più breve tempo possibile”.
“I veterinari non si faranno intimidire” – prosegue la nota – “da questi vili atti di violenza e continueranno a svolgere le proprie prestazioni con dedizione, imparzialità e rigoroso rispetto delle leggi, confidando nell’attività investigativa delle forze dell’Ordine e nella collaborazione di quanti, cittadini e istituzioni, possono dare un contributo per isolare chi, attraverso la violenza, cerca di ostacolare il bene assoluto della sicurezza alimentare garantita dall’attività dei veterinari”.
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