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14 Dicembre 2023

Influenza aviaria, casi in aumento: maggiore allerta nelle prossime settimane

Nelle ultime settimane in tutta Europa sono aumentate le segnalazioni di casi di influenza aviaria ad alta patogenicità negli uccelli selvatici. Con una maggior diffusione del virus sale anche il rischio di focolai negli allevamenti di pollame

di Redazione Vet33


Influenza aviaria, casi in aumento: maggiore allerta nelle prossime settimane

Dalle indagini condotte dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dal laboratorio di riferimento dell’Ue (Eurl) per valutare l’emergenza e lo stato di preparazione degli Stati Membri alle epidemie di influenza aviaria ad alta patogenicità emerge che il livello di rischio focolai nelle prossime settimane è destinato ad aumentare.

Nei documenti redatti, sono stati evidenziati gli sforzi compiuti da ciascuno Stato e i progressi raggiunti nelle attività di sorveglianza e prevenzione, ma anche identificati i punti critici e le aree dove sono possibili ulteriori sviluppi. È stato quindi pubblicato un nuovo protocollo di gestione dei casi.

La relazione Efsa
Tra il 2 settembre e il 1° dicembre 2023 sono stati segnalati focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai) nei volatili domestici (88) e selvatici (175) in ben 23 Paesi europei. I risultati sono in linea con le tendenze previste dal Bird Flu Radar, uno strumento che fornisce previsioni settimanali sulla probabilità di introduzione del virus negli uccelli selvatici.
Il rapporto rileva che sette delle undici varianti del virus Hpai identificate in Europa erano nuove e hanno colpito diverse specie di uccelli selvatici, in particolare gru comuni. L’Hpai è stato rilevato per la prima volta in uccelli selvatici e mammiferi nella regione antartica.

Le indagini dell’Ecdc
I focolai di influenza aviaria nei volatili selvatici e negli allevamenti di pollame all’interno dell’Unione continuano ad aumentare e se ne prevedono altri nelle prossime settimane. Il rischio in Europa rimane basso per il pubblico in generale e passa da basso a moderato per le persone esposte professionalmente a uccelli o mammiferi infetti.
L’Ecdc ha valutato il livello di preparazione dei laboratori nazionali per la diagnosi molecolare e la caratterizzazione dei virus dell’influenza aviaria e si è concentrata sulle misure che ciascuno Stato applica alle persone esposte durante le epidemie.
Quasi tutti i Paesi hanno riferito di disporre di linee guida per la gestione degli animali infetti nel pollame o per il rilevamento di uccelli selvatici per agricoltori, abbattitori, veterinari e membri del pubblico con esposizione diretta a uccelli selvatici morti. C’è stato anche un ampio allineamento riguardo ai dispositivi di protezione individuale usati durante le epidemie nel pollame, nonché sui test per gli esseri umani che riferiscono sintomi respiratori dopo l’esposizione al virus. Allo stesso modo, quasi tutti i laboratori hanno riferito un livello sostanziale di competenza, possibilità e capacità di rilevare i virus: la maggior parte può caratterizzarli geneticamente; due terzi sono in grado di isolare i virus e di testarne la sensibilità ai farmaci antivirali; infine, un terzo può caratterizzarli anche antigenicamente.

Il protocollo dell’Ecdc
Per assistere ogni Paese, l’Ecdc ha pubblicato delle nuove guide linea da usare nel caso di umani colpiti dal virus. Questo documento stabilisce le misure per il follow-up e la gestione degli individui esposti ad animali infetti o ad altri casi umani di influenza aviaria zoonotica, e per la gestione sanitaria pubblica dei casi umani possibili e confermati. Ci sono indicazioni per l’individuazione, l’indagine di altri casi potenziali, i test, il tracciamento dei contatti, la segnalazione e notifica, la comunicazione del rischio e altre misure preventive.

“Sebbene i casi nell’uomo siano molto rari e finora non si siano verificati nellUe/See, l’influenza aviaria zoonotica ha un potenziale pandemico” ha affermato Andrea Ammon, Direttore del Centro. “Una revisione aggiornata della capacità dei laboratori e delle misure per proteggere le persone durante le epidemie tra gli animali è fondamentale per mantenere un livello adeguato di preparazione”.

CITATI: ANDREA AMMON
TAG: ALLEVAMENTI, ECDC, EFSA, INFLUENZA AVIARIA, INFLUENZA AVIARIA HPAI, UCCELLI SELVATICI

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