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Animali da Compagnia

30 Maggio 2023

Gli animali nell’immaginario (e nel cuore) degli italiani. Il rapporto Eurispes

Vivisezione, circhi, pellicce e animali domestici, qual è la percezione e quali i sentimenti degli italiani in merito?


Gli animali nell’immaginario (e nel cuore) degli italiani. Il rapporto Eurispes

Vario e sfaccettato il sentimento che lega gli italiani agli animali. Da Eurispes uno scenario aggiornato che tiene conto di molteplici aspetti. Il Rapporto, infatti, affronta temi caldi e spesso scomodi come la caccia, gli allevamenti intensivi, la vivisezione o l’uso delle pellicce, per poi rientrare nella ‘confort zone’ rappresentata dagli animali domestici, dai cuccioli di casa nel loro rapporto con l’umano. A proposito di vivisezione, nel 2023 si registra una posizione netta: non risulta infatti accettabile per quasi 8 italiani su 10 (76,9%). Il dato però appare in leggera diminuzione rispetto al passato: nel 2022 i favorevoli rappresentavano appena il 17,3%, mentre nel 2021 la percentuale era del 21,1%. Caccia. Sulla caccia la percentuale dei contrari è in calo rispetto al 2022: 69% nel 2023, a fronte del 76,1% dell’anno precedente ma comunque superiore al 63,5% del 2021. Sul tema le opinioni sono fortemente condizionate dalla fascia anagrafica di appartenenza: la percentuale più elevata di dissenso (74%) viene infatti espressa dai ragazzi tra i 18 e i 24anni, il 73,3% dai 25-34enni, il 69,3% dagli over 64, e il 66,8% sia dai 35-44enni che dai 45-64enni. Se fin qui le opinioni sono risultate un po’ ondivaghe da un anno all’altro, sulle pellicce il fronte è compatto:  il 73,9% degli italiani si dichiara contrario e la condanna in tutte le fasce d’età è netta con percentuali che si attestano intorno all’80% (80,5% dei 18-24enni) o poco sotto (78,7% dei 25-44enni e 75,5% dei 35-44enni), con l’unica eccezione dei 45- 64enni, che si dichiarano contrari nel 69,5% dei casi. Quanto all’uso degli animali nei circhi, il 75,6% degli italiani non lo ritiene accettabile La condanna più massiccia (81,7%) viene dai 18-24enni, seguiti dal 79,8% dei 25-34enni, dal 76,4% dei 35-44enni, dal 74% dei 45-64enni e dal 73,5% degli over 64. E sugli allevamenti intensivi? Il 72,7% degli italiani è contrario. Anche in questo caso il dissenso è maturato specialmente nelle fasce di popolazione più giovane: ben l’80,5% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni sono contrari, seguiti dal 77,5% della fascia tra i 25-34 anni. Mentre gli over 64 esprimono il loro dissenso nel 69,1% dei casi.

Animali in casa

Numeri in sensibile calo rispetto agli anni della pandemia: nel 2023, infatti, il trend di chi accoglie animali tra le pareti domestiche (32,7%) è in diminuzione di 5 punti rispetto all’anno precedente e di 7,5 punti rispetto al 2021. Si può tranquillamente dire che siamo davanti a uno dei numeri più bassi degli ultimi anni, equiparabile solo al dato del 2018 (32,4%). Per quanto riguarda il numero di animali posseduti, il 17,2% dichiara di averne accolto in casa più di uno, mentre il 15,5% afferma di possedere un solo animale. Il Nord-Ovest si distingue per la percentuale più alta di coloro che possiedono più di tre animali (6,7%), mentre nelle Isole è maggiormente diffusa la tendenza ad ospitarne uno solo (22,1% contro una media del 15,5%). In termini geografici, la percentuale più alta di chi possiede animali domestici è nel centro Italia (36,4%), seguono il Nord-Ovest e le Isole (rispettivamente 35,1% e 35%), il Sud (33,5%) e, infine, il Nord-Est (23,2%). Anche nel 2023 l’animale preferito dagli italiani è il cane, scelto dal 42% degli intervistati; seguono i gatti (34,4%), pesci ed uccelli (4,5% e 4,3%).

Quanto si spende?

Il 18,7% di chi ha un animale in casa dichiara di spendere meno di 30 euro al mese per i propri pet, il 28,4% dichiara una spesa compresa tra 31 e 50 euro, mentre il 33,2% tra i 51 ei 100 euro. Decisamente più ridotta la percentuale di chi spende tra i 100 e i 200 (12,1%) infine, solamente il 3,2% spende tra i 200 e i 300 euro mensili. Rispetto al 2022, nel 2023 la spesa risulta essere aumentata, con la percentuale maggiore registrata nella fascia che va dai 51 ai 100 euro mensili. Tra le voci di spesa, quelle dove si tende a spendere di più sono legate alla salute e all’alimentazione. Per quanto riguarda la prima si può evidenziare come il 10,8% affermi di spendere più di 200 euro al mese in visite mediche, mentre la quota di coloro che spende meno di 30 euro al mese per l’alimentazione del proprio pet si ferma al 26,3%.

Dove si risparmia

Gli italiani sono maggiormente propensi a risparmiare su altre voci di spesa come sitter, abbigliamento e gadget. Se si esclude l’acquisto dei medicinali (dove solamente il 18,5% delle famiglie che possiedono un animale ha effettuato dei tagli), all’incirca un terzo dei rispondenti ha dichiarato di aver ridotto alcune spese: il 36% ha rinunciato a prendere un nuovo animale mentre il 35,8% ha deciso di acquistare cibo meno costoso. Il 28,5% degli intervistati ha scelto di rinunciare a cure o interventi chirurgi costosi e il 26,3% ha ridotto le visite veterinarie. Il dopo vita

E per il post mortem?

Anche in questo caso si evidenziano nuove tendenze (anche se ancora è da confermarne la durata):  secondo il Rapporto Eurispes, infatti ,il 14,7% degli intervistati ha pensato di utilizzare un cimitero virtuale per il proprio animale; il 13,1% ha preso in considerazione l’ipotesi di venir seppellito insieme e l’11,9% di ricorrere ad un funerale online nel momento in cui il proprio animale domestico dovesse venire a mancare. Infine, un italiano su cinque (20,2%), tra chi possiede almeno un animale domestico, ha preso in considerazione l’ipotesi di destinare una parte della propria eredità a quest’ultimo ma anche di trovare sepoltura insieme al proprio pet.

Foto di Quang Nguyen vinh da Pixabay

Foto di Martin Tajmr da Pixabay

TAG: ANIMALI DA CIRCO, CACCIA, EURISPES, PELLICCE, SOCIETà, VIVISEZIONE

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