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22 Maggio 2023

Farmaci veterinari, e ora l’inflazione picchia (forte). I dati di New Line

Farmaci e parafarmaci, quale trend dopo la pandemia? Archiviati gli anni del Covid, ecco come variano le dinamiche del mercato sotto la pressione inflazionistica: ne parliamo con la Senior Account di NewLine.

di C. Ignaccolo


Farmaci veterinari, e ora l’inflazione picchia (forte). I dati di New Line

Ci hanno abituato fin troppo bene: durante la pandemia, infatti, farmaci e parafarmaci veterinari hanno avuto performance decisamente positive. Per questo, lo scenario attuale spiazza un po’. Abbiamo quindi chiesto a Maria Giovanna Giglia, Senior Account di NewLine RdM, di entrare nel merito, illustrandoci i trend del comparto.

“Come noto - precisa subito - quella della veterinaria è una categoria che negli ultimi anni ha avuto ottimi risultati: addirittura una delle poche a crescere durante la pandemia. Nel 2022, la svolta. E non positiva. Rispetto al 2021, infatti, è stata registrata una battuta d’arresto: il segmento è risultato negativo a volume (-2,2%) e flat a valore (+1%), in quanto sostenuta dall’incremento dei prezzi”.

Questo ha riguardato indifferentemente tutti i canali?

Non proprio: l’online, infatti ha evidenziato anche nel 2022 una crescita sia a valore che a volume. Ma è un unicum: è il solo canale ad andare in controtendenza, a fronte di un trend negativo di Farmacia e Parafarmacia.

Qualche spiraglio?

In effetti sì, nei primi tre mesi dell’anno. Nell’YtD, infatti, si è evidenziato un + 2% a volume sul totale canali (farmacia, parafarmacia, mass market e online), che a valore sale addirittura a un +12%. Complice, senza dubbio, l’aumento dei prezzi, che in veterinaria si è fatto sentire più che negli altri segmenti. Probabilmente questa tendenza migliorativa va in parte imputata anche alla stagionalità, con la ripresa, in questi mesi, delle vendite di prodotti per la protezione contro i parassiti.


E se ci concentriamo sul canale farmacia, qual è il quadro?

La veterinaria, su un fatturato annuo di 526 mio euro sul totale dei quatto i canali, sviluppa circa 416 mio di euro nel solo canale farmacia. Ciò significa l’80% a valore, ma solo il 42% a volume, il resto è infatti realizzato dal mass market, con i prodotti dell’alimentazione. Sul fatturato totale della farmacia, il farmaco ha una quota del 66,4% a volume e del 77,2 a valore, il resto è appannaggio del parafarmaco. In questo scenario, il trend della farmacia rispecchia il macrotrend cui abbiamo accennato prima, evidenziando per il 2022 un -6,1% a volume e un risicato 0,8% a valore (flat, dunque) rispetto all’anno precedente. Ma anche in questo caso, l’YtD sembra portare un po’ di ossigeno: una piccola ripresa a volume (+0,6%), cui fa da pendant un più consistente 11% a valore. E in entrambi i casi queste oscillazioni verso l’alto sono trainate dai farmaci.

Parliamo di oscillazioni importanti?

Senza alcun dubbio. Sul farmaco, nel primo trimestre del 2023 si vedono già i primi effetti: con un +1,9% a confezione e + 12,6% a valore. A fronte di un parafarmaco che cresce decisamente meno: +6,2%. Se poi ci soffermiamo su marzo, la situazione risulta ancora più positiva: +2,1% a confezione e +14, 2% a fatturato, con il farmaco che cresce addirittura del 17,2% a valore. E questo dipende dal fatto che nel 2023 è il segmento più soggetto ad aumento di prezzo: +10,6% nell’YtD, +12,8% a marzo. Gli effetti dell’inflazione galoppante, è evidente, si fanno sentire sempre di più…

Dal quadro fin qui tratteggiato emerge un parafarmaco un po’ in difficoltà…

Sì. Specialmente per quanto attiene al 2022. Parliamo infatti di -7,1 a volume e -0,7 a valore: un meccanismo al ribasso innescato dal fatto che il peso principale del segmento è appannaggio dell’alimentazione dietetica, che ha performato male, perché cannibalizzata dagli altri canali distributivi. Anche per il parafarmaco un po’ di ossigeno è arrivato nei primi tre mesi di quest’anno, ma non tanto da conquistare il segno più (-1,7% a volume) che si traduce in un +6,2% a valore. Anche in questo caso, infine, si segnala un aumento di prezzo importante nell’YtD: +8%.  

In ottica di distribuzione geografica dei trend di vendita, cosa si registra?

Diciamo pure che l’andamento del 2022 vs 2021 rispecchia a grandi linee lo scenario già adombrato a livello nazionale: negativo, leggermente mitigato a valore dall’inflazione. Tuttavia, non tutte le Regioni hanno avuto le medesime performance Nel 2022, la regione con fatturato maggiore è stata la Lombardia seguita da Piemonte e Lazio. Meno performanti Basilicata, Val d’Aosta e Molise. Nel primo trimestre di quest’anno 8 regioni – tra cui Sicilia, Val d’Aosta, Molise e Basilicata – hanno confermato il trend negativo, mentre Lombardia e FVG si sono mantenute stabili e le altre hanno conquistato il segno più.

Può illustrarci le performance delle principali categorie di farmaci?

Ectoparassitari e Antibiotici sono stabili in pole position: insieme, sono responsabili del 28% del fatturato. Ed anche se gli Antibiotici nel primo trimestre calano a volume dell’8,7, si confermano comunque la seconda categoria più venduta. Gli Antinfiammatori e gli Antitraumatici si posizionano al quinto posto, crescendo del +4,7% a valore. Nella top ten troviamo anche i farmaci per la terapia cardiaca, in crescita del 12% a volume. Buoni risultati, inoltre, per Otologici ed Endectocidi. Mentre soffrono un po’ a volume gli Antielmintici che però crescono a valore. Anche se fuori dalla top ten, registriamo ottime performance per Analgesici e per i farmaci legati all’acidità, che fanno +79,5% nell’YtD. Due parole, anche, su farmaci per la terapia tiroidea e Corticostreoidi sistemici, tutti con segno positivo. Infine, i preparati dermatologici: bene nell’YtD con + 11,5% a volume e + 23,9% a valore, ma bene pure a chiusura 2022 con un + 4,6%. Va anzi detto che questa è stata l’unica categoria a poter vantare un trend positivo anche a volume.

L’inflazione sembra dettare la linea. Cosa fanno le corporate?

Innanzitutto, è bene premettere che abbiamo davanti un mercato molto concentrato, in cui le prime 10 company sono responsabili del 73,5% del fatturato totale, e la prima, Boehringer,si intesta da sola, il 16,1%. A seguire, sul podio, troviamo Zoetis ed Elanco. Gli incrementi di prezzo registrati in questi mesi – vale la pena ricordare che la prima della top ten nell’YtD ha fatto registrare incrementi pari al 17,1% - sono stati trasversali e hanno riguardato non solo le prime 10 ma anche le aziende più piccole. Si tratta di uno scenario inedito: fino ad ora gli aumenti in farmacia erano stati molto più contenuti. Ora, invece, stiamo assistendo ad una forbice tra valore e volume che si allarga progressivamente.



Maria Giovanna GigliaSenior Account NewLine RdM
Lavora in NewLine da oltre 3 anni e ha maturato una lunga esperienza nel mondo delle ricerche di mercato. Precedentemente ha lavorato per 16 anni in GfK nella divisione Panel Services tenendo seminari presso diverse Università al fine di promuovere e diffondere la conoscenza del Panel Consumer.

New Line RDM è un’affermata realtà italiana attiva nell’ambito delle Ricerche di Mercato per il mondo farmaceutico. Progetta servizi sofisticati per monitorare e certificare il sell-out in farmacia per aziende farmaceutiche, distributori di farmaci, cooperative, catene di farmacie, parafarmacie, società di e-commerce. 

CITATI: MARIA GIOVANNA GIGLIA
TAG: FARMACI VETERINARI, INTERVISTA, INTERVISTA VET33, MERCATO DEL LAVORO, PANDEMIA, PARAFARMACI

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