One Health
17 Ottobre 2024A Brescia si è tenuto un simposio internazionale sul benessere animale e il suo ruolo nella lotta contro la resistenza antimicrobica. Esperti della Commissione Europea, del Ministero della Salute e di organizzazioni internazionali hanno delineato strategie innovative per un approccio One Health
Il 15 ottobre, Brescia ha ospitato un evento di portata internazionale, il Convegno Animal welfare and health indicators: potential to further reduce the antimicrobial usage in farming. Si è trattato di un incontro di particolare importanza perché nella città, per la prima volta in Europa, si sono riuniti la Commissione Europea, il Ministero della Salute e gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali per affronto con un approccio One Health il tema del benessere animale, con i suoi riflessi economici e il suo contributo alla lotta all’antimicrobico resistenza.
Il Simposio di Brescia, che ha anticipato l’avvio dei lavori del G7 della Veterinaria a Pavia, è stato organizzato dall’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (Isler) in collaborazione con il Ministero della Salute, e ha visto la partecipazione di rappresentanti della Commissione Europea e delle principali organizzazioni internazionali, che hanno discusso le strategie per ridurre l’uso di antimicrobici attraverso il miglioramento del benessere animale strumenti innovativi.
“Abbiamo affrontato un tema di primaria importanza, connesso al benessere animale e alla riduzione della resistenza agli antimicrobici. Questo convegno ha dimostrato come l’utilizzo di indicatori di benessere animale anche attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e la loro valutazione siano strumenti essenziali per il consumo responsabile di farmaci che non solo tutela la salute degli animali, ma è essenziale anche per la salute umana” ha dichiarato Giorgio Varisco, Direttore Generale dell’Izsler.
Ugo Della Marta, Direttore Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione, ha affermato: “Oggi abbiamo discusso del contributo del benessere animale alla lotta contro la resistenza agli antimicrobici. Un animale in salute, che utilizza meno antimicrobici, rappresenta un beneficio per la salute pubblica. È cruciale promuovere un sistema di zootecnia che consideri il benessere degli animali non solo per motivi etici, ma anche per ragioni di sanità pubblica. Un animale in buone condizioni è più produttivo, e gli allevatori possono trarne vantaggio. Brescia è un’eccellenza in questo settore, e oggi abbiamo assistito a un confronto fruttuoso tra esperti di tutta Europa”.
“Oggi ho parlato degli indicatori per il benessere animale, salute e resistenza agli antimicrobici. Questi elementi sono strettamente interconnessi – ha aggiunto Andrea Gavinelli, Capo Unità Benessere Animale della Commissione Europea – un animale ben allevato, meno stressato, è più resistente alle malattie e richiede un minor uso di farmaci. Questo approccio ci guida verso il concetto di One Health, che promuove la salute dell’individuo umano e animale”. Gavinelli ha anche evidenziato l’importanza degli indicatori per valutare le pratiche negli allevamenti: “L’utilizzo di indicatori consente di analizzare gli interventi effettuati e fornisce agli allevatori gli strumenti per correggere le pratiche inadeguate. Questo si traduce in un risparmio sui medicinali e nella riduzione dei costi, aspetti di rilevante interesse per chi si occupa di allevamento”.
La tavola rotonda ha visto la partecipazione di rappresentanti di importanti organizzazioni, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (Woah), l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao), e membri delle organizzazioni europee degli allevatori e delle cooperative agricole (Copa-Cogeca) e della protezione animale (Eurogroup for Animals). Le strategie organizzative sono state commentate anche dai capi dei servizi veterinari di diversi Paesi europei.
Durante l’incontro, autorità e portatori di interesse hanno delineato il futuro della gestione del benessere animale, basandosi su esperienze concrete, come il sistema Classyfarm sviluppato dall’Istituto di Brescia in collaborazione con il Ministero della Salute. Questo sistema consente di classificare le aziende zootecniche in base al consumo di farmaci, al benessere animale e ai sistemi di biosicurezza.
“Classyfarm rappresenta il risultato di oltre 15 anni di impegno. Il nostro centro di referenza nazionale per il benessere animale e la nostra expertise internazionale nella patologia suina ci hanno permesso di sviluppare programmi e progetti di grande rilevanza” ha commentato il DG.
Loris Alborali, Direttore sanitario dell’Istituto, ha inoltre evidenziato come le indicazioni della Commissione Europea stiano già prendendo forma: l’integrazione dell’intelligenza artificiale per l’analisi di grandi volumi di dati è stata testata con successo dal sistema Classyfarm, sia negli allevamenti che nei macelli.
L’Italia ha dimostrato di avere competenze nella gestione del farmaco veterinario e nella definizione delle strategie di scelta consapevole degli antibiotici, la cosiddetta “stewardship” presentata con dati e risultati da Salvatore Catania.
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