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09 Luglio 2025

Zoomafia in Italia, oltre 22 fascicoli al giorno per reati contro gli animali. Il Rapporto Lav 2025

Combattimenti clandestini, traffico di cuccioli e bracconaggio: il Rapporto Zoomafia 2025 fotografa un sistema criminale strutturato. In aumento gli indagati, -5,6% i procedimenti

di Redazione Vet33


Zoomafia in Italia, oltre 22 fascicoli al giorno per reati contro gli animali. Il Rapporto Lav 2025

È stato presentato a Roma il Rapporto Zoomafia LAV 2025, giunto alla sua ventiseiesima edizione, un’analisi dello sfruttamento criminale degli animali in Italia. Secondo le stime basate sui dati raccolti da oltre il 78% delle Procure italiane, nel 2024 sono stati aperti ogni giorno circa 22 fascicoli per reati contro animali, con una media di 14 indagati quotidiani. Il fenomeno, in parte sommerso, si conferma capillare e organizzato, con gravi implicazioni in ambito agroalimentare, ambientale e sanitario.

Crimini strutturati e in aumento

Il Rapporto, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia LAV, descrive una criminalità ben organizzata, che opera tramite vere e proprie associazioni per delinquere. I reati più diffusi nel Paese sono:
● uccisione di animali: 2.319 procedimenti, il 33,58% del totale dei procedimenti per crimini contro gli animali (+83% a carico di ignoti);
● maltrattamento di animali: 33,4% dei procedimenti registrati, con 1.506 indagati (+11,13% rispetto al 2023);
● abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura: 1.150 procedimenti, 875 indagati (+20,42%).
Oltre ai crimini più noti, come i combattimenti tra gli animali, il rapporto documenta reati come traffico di cuccioli, corse clandestine di cavalli, scommesse clandestine, pascoli abusivi, sofisticazioni alimentari, pesca illegale, fino ad attività online e zoocriminalità minorile.

“Le varie indagini, svolte nel corso degli anni nel nostro Paese, hanno fatto emergere una realtà zoomafiosa articolata. Parliamo di vere associazioni per delinquere, attive nei vari filoni, capaci di tessere rapporti collusivi, dinamiche sotto il profilo economico, che fanno uso di modalità operative particolarmente sofisticate e che sono diramate su tutto il territorio nazionale, anche con intrecci internazionali” dichiara Ciro Troiano, Responsabile Osservatorio Zoomafia LAV.

Dove si concentrano i reati

La Procura di Brescia si conferma al primo posto per numero di procedimenti (265) e indagati (219), seguita nell’ordine da Catania (178 procedimenti, 148 indagati), Bergamo (173 e 95), Trento (170 e 99), Roma (163 e 93) e Milano (155 e 90).
A Brescia oltre il 50% dei reati riguarda la fauna selvatica, in particolare reati venatori, con il 69% degli indagati totali. La provincia di Brescia rappresenta l’hotspot del bracconaggio più importante d’Italia, motivo che influisce notevolmente sulla media totale dei reati contro gli animali registrati.

Normativa ancora insufficiente

Nonostante l’introduzione di misure antimafia e l’inasprimento delle pene, la LAV denuncia che la nuova normativa sulla tutela penale degli animali non è ancora adeguata a contrastare la criminalità organizzata nel settore. Secondo Troiano, è urgente dotarsi di strumenti normativi proporzionati alla gravità e alla pericolosità sociale dei crimini zoomafiosi, troppo spesso puniti con sanzioni inefficaci o pene lievi.

“I crimini zoomafiosi sono forme di maltrattamento organizzato e trovano la loro consumazione solo sotto forma di evento programmato e strutturato ad opera di vere e proprie associazioni per delinquere, socialmente pericolose. A fronte di questa drammatica situazione è necessario dotarsi di strumenti normativi efficaci, non solo da un punto di vista formale, ma anche in termini di applicabilità e proporzionalità rispetto al danno provocato. Purtroppo, la nuova normativa sulla tutela penale degli animali da poco approvata non va del tutto in questa direzione. Al di là degli aspetti indubbiamente positivi, come l’applicazione delle misure di prevenzione previste dalla normativa antimafia o la sanzione per chi partecipa a qualsiasi titolo ai combattimenti o alle competizioni clandestine, non sono stati fatti grossi passi in aventi nel contrasto alle zoomafie. Anche l’aumento delle sanzioni è una novità positiva, ma le pene previste restano inefficaci per un’azione di contrasto che sia adeguata” conclude Troiano.

CITATI: CIRO TROIANO
TAG: LAV, REATI CONTRO GLI ANIMALI, ZOOMAFIA

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