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13 Gennaio 2025

Afta epizootica, focolaio in Germania: misure di contenimento e rischi per l’Europa

In Germania è stato confermato il primo caso di afta epizootica dal 1988. Le autorità locali hanno adottato misure drastiche per contenere il virus e rafforzare la sorveglianza sanitaria

di Redazione Vet33


Afta epizootica, focolaio in Germania: misure di contenimento e rischi per l’Europa

Il 9 gennaio 2025, la Germania ha notificato ufficialmente un focolaio di afta epizootica (FMD) nella regione di Märkisch-Oderland, Brandeburgo. Si tratta del primo caso segnalato nel Paese dal 1988. L’infezione è stata rilevata in tre bufali d’acqua, confermata dal Friedrich Loeffler Institute (Fli) e notificata alla World Organisation for Animal Health (Woah). Le autorità tedesche hanno immediatamente istituito una zona di protezione di tre chilometri e una di sorveglianza di dieci chilometri, adottando rigide misure di contenimento per prevenire la diffusione della malattia. 
 

La malattia

L’afta epizootica (Foot and mouth disease, Fmd) è una malattia virale molto contagiosa che colpisce gli ungulati (bovini, ovicaprini e suini), non rappresenta un pericolo per l’uomo, ma il range di specie suscettibili è molto ampio e può colpire anche specie selvatiche. A causa del grave impatto socio-economico, è stata elencata nel Reg. (Ue) 2016/429 tra le 5 malattie prioritarie su cui focalizzare l’attenzione, e in caso di focolaio è necessario attuare rigide misure di controllo. La Fmd può diffondersi rapidamente tramite materiali vegetali contaminati, come fieno e paglia, tanto che questi sono gli unici materiali vegetali le cui partite sono state soggette a restrizioni all’ingresso nell’Unione.
Attualmente, la malattia è endemica in Turchia, Medio Oriente, Africa, alcune zone dell’America e in diversi Paesi asiatici. In Europa, l’ultimo focolaio si è verificato in Bulgaria nel 2011; precedentemente, nel 2001, una grave epidemia aveva coinvolto prima il Regno Unito e successivamente Francia, Irlanda e Paesi Bassi. In Germania, invece, l’ultimo focolaio di Fmd si era verificato nel 1988.

Il focolaio

In data 10 gennaio 2025 è stato notificato dalla Woah e dal Fli un focolaio di Afta epizootica verificatosi in un allevamento di bufali in Germania, nella regione di Märkisch-Oderland.
Al momento sono ancora in corso gli accertamenti diagnostici che permetteranno di caratterizzare meglio il virus e capire l’origine del focolaio. È possibile che i continui rapporti commerciali con Paesi in cui la malattia è endemica, possano rappresentare un rischio di introduzione in Paesi definiti indenni.
Le autorità veterinarie tedesche hanno implementato le misure di contenimento per arginare il focolaio. Sono stati chiusi il parco zoologico e lo zoo di Berlino e, con un decreto generale, sono state istituite una zona o di protezione di tre chilometri e una zona di sorveglianza di dieci chilometri attorno all’azienda agricola.
L’attuale presenza dell’afta epizootica in Europa porterà necessariamente a un rafforzamento dei nostri sistemi di sorveglianza e prevenzione, in modo che tutte le figure coinvolte siano pronte per gestire un’eventuale incursione in Italia.

Le prossime misure

Il laboratorio nazionale di riferimento del Fli ha rilevato il sierotipo O del virus in un bufalo d’acqua infetto. Vaccini adatti a questo sono già disponibili nella banca antigenica tedesca FMD, che è stata creata specificamente per casi come l’attuale epidemia. Una volta attivata dai Länder, la banca degli antigeni dell’afta epizootica può produrre i vaccini necessari nel giro di pochi giorni. Nel caso della Fmd, l’Istituto sottolinea l’importanza che il vaccino sia esattamente compatibile, poiché i vaccini contro altri sierotipi non proteggono gli animali. Attualmente sono noti sette sierotipi – O, A, C, Asia 1, SAT1, SAT2 e SAT3 – che si dividono in numerosi sottotipi e ceppi.
Inoltre, l’Istituto ritiene essenziale testare tutti gli ungulati nelle vicinanze dell’allevamento interessato per determinare l’effettiva diffusione dell’epidemia. 

TAG: AFTA EPIZOOTICA, FRIEDRICH LOEFFLER INSTITUTE, GERMANIA, WOAH

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