Alert sanitari
25 Novembre 2024Negli Usa è stata confermata l’infezione da H5N1 in un bambino con sintomi lievi. In Canada, un teenager è stato ricoverato in gravi condizioni: il virus sembrerebbe mostrare mutazioni preoccupanti
Negli Stati Uniti, in California, è stato confermato il primo caso pediatrico di influenza aviaria H5N1. Il bambino, che ha manifestato sintomi lievi, è già in fase di recupero. Contemporaneamente, in Canada, un adolescente è stato ricoverato in condizioni critiche a causa dello stesso virus, che sembra aver sviluppato mutazioni preoccupanti per la salute umana.
Venerdì 22 novembre i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno confermato il primo caso di infezione da influenza aviaria H5N1 nel Paese, in un bambino che ha manifestato sintomi lievi e si sta già riprendendo dalla malattia. Il Dipartimento di sanità pubblica della California (Cdhp) ha segnalato il caso martedì, affermando che non vi sono prove di trasmissione del virus da uomo a uomo, tanto che i familiari del bambino sono risultati tutti negativi. Tutt’ora è in corso un’indagine sulla possibile fonte di esposizione del bambino al virus.
L’agenzia ha spiegato che il piccolo paziente è stato trattato con farmaci antivirali antinfluenzali dopo che nel campione iniziale raccolto sono stati riscontrati bassi livelli di materiale virale. Un test di controllo effettuato diversi giorni dopo è risultato negativo all’influenza aviaria ma positivo ad altri virus respiratori comuni.
Questo caso è stato rilevato tramite test per l’influenza e segnalato al Dipartimento californiano tramite il sistema di sorveglianza nazionale. È il secondo caso statunitense identificato così. I Cdc, infatti, continuano a monitorare i dati, in particolare negli Stati colpiti da epidemie negli animali, dove sono state rilevate epidemie diffuse di influenza aviaria H5N1 negli uccelli selvatici, nel pollame domestico, e da ultimo nei bovini da latte.
Finora, non c’è stata alcuna diffusione da persona a persona associata ai casi di influenza aviaria H5N1 segnalati negli Stati Uniti. Per i Cdc, quindi, il rischio per la popolazione generale rimane basso.
Se si considera anche il caso di questo bambino, nel 2024 in tutti gli Usa sono stati segnalati 55 casi umani di influenza aviaria H5, di cui 29 in California. La maggior parte dei casi si è verificata tra i lavoratori agricoli a contatto con pollame o mucche infette dal virus.
Poiché i virus dell’influenza aviaria possono mutare e acquisire la capacità di diffondersi facilmente tra le persone, i funzionari della sanità pubblica della California hanno dichiarato in precedenza di monitorare attentamente le infezioni negli animali e negli esseri umani. I Cdc e i dipartimenti statali hanno esortato i residenti a evitare il contatto con uccelli selvatici malati o morti.
Le maggiori preoccupazioni arrivano però dal Canada, in particolare dalla British Columbia, dove un adolescente è stato ricoverato in ospedale con gravi sintomi respiratori a causa di un’infezione da H5N1. Il sequenziamento genetico del virus ha mostrato mutazioni che potrebbero indicare l’aumento della capacità del patogeno di infettare l’uomo.
Il soggetto è stato ricoverato l’8 novembre all'Ospedale Pediatrico della Columbia Britannica a Vancouver, dopo aver manifestato sintomi influenzali la settimana precedente; inizialmente affetto da congiuntivite, ha poi sviluppato un’infezione polmonare e quindi la distress respiratorio acuto, una forma di insufficienza respiratoria potenzialmente letale.
Non è stato chiarito in quali circostanze sia avvenuto il contagio, poiché l’adolescente non vive e non lavora in un allevamento animale; inoltre, non sono state trovate tracce del virus negli animali domestici con cui ha avuto contatti.
I tentativi di sequenziamento genetico del virus che ha infettato il ragazzo indicano che a farlo ammalare sia stato un tipo di H5N1 con un mix di caratteristiche prese da vari lignaggi di virus dell’aviaria attualmente circolanti nel pollame e negli uccelli acquatici selvatici della regione.
Per il momento, secondo le autorità sanitarie canadesi, non ci sono indicazioni che il paziente possa aver trasmesso il virus ad altre persone, e non sono state riscontrate altre infezioni nei contatti stretti.
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