Alert sanitari
04 Ottobre 2024Allarme alla stazione centrale di Amburgo per un possibile caso di virus Marburg. Sospettato uno studente di medicina di ritorno dal Ruanda, dove è in corso un’epidemia. Per l’Ecdc, il rischio generale resta basso
Grande paura alla stazione centrale di Amburgo, dove un sospetto caso di infezione da virus Marburg ha fatto scattare misure di sicurezza straordinarie. Uno studente di medicina, di rientro dal Ruanda, è stato ricoverato con sintomi simil-influenzali sospetti, dopo aver avuto contatti con un paziente positivo al virus. Il Ruanda ha segnalato un focolaio con 36 casi, di cui 11 decessi, ma le autorità tedesche attendono i risultati dei test per confermare se i sintomi dello studente sono collegati al virus.
Una parte della stazione centrale di Amburgo (Germania) è stata isolata per diverse ore. Squadre di polizia e vigili del fuoco sono stati presenti sul campo fino a fine operazioni. L’intervento è scattato in seguito a un allarme di Marburg, virus che è sotto i riflettori internazionali da fine settembre, da quando il Ruanda ha segnalato il suo primo focolaio (dati Who). Ed è proprio a causa di un passeggero proveniente dal Paese africano, che ha sviluppato sintomi in viaggio, che sono partiti i controlli ad Amburgo.
Il soggetto che ha fatto scattare i controlli è uno studente di Medicina, un ventiseienne di ritorno da Ruanda insieme alla propria ragazza, dove potrebbe aver contratto il virus. I sanitari intervenuti indossavano tute protettive integrali, mentre i circa 200 passeggeri del treno hanno dovuto aspettare ai loro posti.
Il virus si sta rapidamente diffondendo in Ruanda. Almeno 11 persone sono morte e 36 casi sono stati confermati. Il 70% dei pazienti intercettati in Ruanda sono operatori sanitari di due strutture sanitarie a Kigali. E, come riportato da un portavoce dei vigili del fuoco a Bild, sembra che il ragazzo che ha sviluppato i sintomi avesse assistito nel Paese africano un paziente che aveva sviluppato una malattia infettiva. Lo studente e la sua ragazza sono stati quindi trasferiti all’Ospedale universitario di Eppendorf, specializzato in malattie infettive.
In Ruanda, dopo la scoperta del focolaio, è in corso il tracciamento dei contatti dei casi, circa 300 sono in fase di follow-up. Il timore è che possa esserci un’ulteriore diffusione di questa infezione, che è altamente virulenta, può causare febbre emorragica ed è clinicamente simile a patologie come Ebola. Al momento, inoltre, non è disponibile alcun trattamento o vaccino.
L’Ecdc in una nota di aggiornamento spiega che il governo ruandese “sta implementando indagini epidemiologiche tra cui il tracciamento dei contatti, il rafforzamento dei protocolli di prevenzione e controllo delle infezioni, e altre misure per controllare il focolaio. Tra i contatti indagati in Ruanda – sottolinea l’agenzia - uno che si era recato in Belgio ha completato il periodo di monitoraggio (21 giorni) e non è considerato un rischio per la salute pubblica”.
Il Centro europeo per il controllo delle malattie precisa anche che “la trasmissione da persona a persona richiede il contatto con i fluidi corporei di un caso sintomatico” e, pertanto, “la probabilità di esposizione e infezione da virus di Marburg per i cittadini di Ue/See che viaggiano o risiedono nelle aree colpite in Ruanda è attualmente considerata bassa£.
Ad oggi, invece, viene ritenuta “moderata la probabilità di esposizione in ambiente sanitario”. Per quanto riguarda un’eventuale “importazione di un caso di Mvd nell’Ue/See, la probabilità di ulteriore trasmissione è considerata molto bassa, se vengono applicate misure appropriate”.
Per questi motivi, non ci sono restrizioni per chi viaggio, ma l’agenzia dà alcuni consigli.
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Who), al momento, valuta il rischio di questa epidemia come “molto alto a livello nazionale, alto a livello regionale e basso a livello globale”.
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