One Health
02 Ottobre 2024In occasione della 79° Assemblea generale delle Nazioni Unite, i leader mondiali hanno fissato un obiettivo ambizioso nella lotta alla resistenza antimicrobica: ridurre i decessi del 10% entro il 2030, con il supporto di Fao, Unep, Who e Woah
Ogni anno, la resistenza antimicrobica (Amr) causa 4,95 milioni di morti in tutto il mondo. Durante la 79ª Assemblea generale delle Nazioni Unite, i leader globali hanno approvato una dichiarazione politica con l’obiettivo di ridurre questi decessi del 10% entro il 2030. Il piano prevede importanti investimenti e un approccio One Health. Le agenzie Onu – Fao, Unep, Who e Woah – applaudono l’iniziativa e sottolineano la necessità di azioni concrete e finanziamenti sostenibili.
L’obiettivo è ridurre del 10% i 4,95 milioni di morti all’anno associati all’Amr entro il 2030. È questo l’impegno preso dai leader mondiali, durante la 79° riunione di alto livello dell’Assemblea generale Onu, approvando una dichiarazione politica contro l’emergenza dei superbatteri. Plaude con soddisfazione il Quadripartito, costituito dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, dal Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale.
L’obiettivo richiede però ingenti risorse, almeno 100 milioni di dollari in finanziamenti globali, una quota raggiungibile diversificando le fonti e assicurando più finanziatori all’Antimicrobial Resistance Multi-Partner Trust Fund. Ciò significa che almeno il 60% dei Paesi deve finanziare piani d’azione nazionali contro l’antibiotico-resistenza.
Per quanto riguarda la salute umana, la dichiarazione fissa un obiettivo più ambizioso: almeno il 70% degli antibiotici utilizzati a livello globale deve appartenere al gruppo Access della Who, ovvero gli antibatterici con effetti collaterali relativamente minimi e un minore potenziale di causare resistenze. Inoltre, sempre entro il 2030, il 100% dei Paesi dovrà disporre di dotazioni base per l’acqua, servizi igienico-sanitari e di gestione dei rifiuti in tutte le strutture sanitarie, mentre il 90% dovrà soddisfare tutti i requisiti minimi stabiliti dalla Who per i programmi di prevenzione e controllo delle infezioni (Ipc).
Per quanto riguarda l’agricoltura e la salute animale, la dichiarazione si impegna a ridurre significativamente la quantità di antimicrobici utilizzati a livello globale nei sistemi agroalimentari, dando priorità e finanziando l’attuazione di misure per prevenire e controllare le infezioni e garantire un uso prudente, responsabile e basato su dati concreti degli antimicrobici nella salute animale. Tutto ciò deve essere raggiunto nel contesto dell’elenco Woah delle malattie prioritarie e dell’iniziativa RENOFARM della Fao, nonché delle strategie preventive, tra cui le strategie di vaccinazione degli animali, le buone pratiche di allevamento, la biosicurezza e le strategie Wash (acqua e servizi igienico-sanitari).
Sul fonte dell’ambiente, infine, la dichiarazione sottolinea la necessità di prevenire e affrontare lo scarico di antimicrobici nell’ambiente. Chiede inoltre di aumentare la ricerca e le conoscenze sulle dimensioni ambientali dell’Amr e di catalizzare azioni per affrontare le principali fonti di inquinamento antimicrobico.
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