Animali selvatici
15 Maggio 2024Dalla collaborazione tra la Fondazione Una, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva è nata una guida per gestire la filiera delle carni selvatiche. Il Manuale “Selvatici e Buoni” è stato presentato alla Camera dei Deputati
La scorsa settimana è stato presentato alla Camera dei Deputati il manuale operativo del progetto “Selvatici e Buoni”, iniziato nel 2017 e frutto della collaborazione tra la Fondazione Una, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (SIMeVeP). Si tratta di una guida che mira a educare e guidare gli enti locali, le istituzioni e i decisori politici territoriali verso una corretta gestione delle risorse faunistiche in Italia.
La guida
Nel contesto sempre più urgente della sostenibilità alimentare e della conservazione della biodiversità, la Fondazione Una ha presentato alla Camera dei Deputati una guida per la gestione delle carni selvatiche. Il manuale “Selvatici e Buoni” propone di creare una filiera controllata, legale e sicura dal punto di vista igienico-sanitario, attraverso uno sviluppo sostenibile e un ritorno sociale ed economico per le comunità locali.
Il progetto, nato nel 2017, ha visto attività l’organizzazione di attività di ricerca e analisi delle carne, condotte da medici veterinari specializzati, e di incontri formativi e workshop con cacciatori, operatori della filiera di lavorazione e ristoratori, che hanno gettato le basi per una gestione più consapevole e sostenibile delle carni selvatiche. Il manuale è stato redatto da esperti del settore e rappresenta è il punto di arrivo di questo percorso pluriennale.
“Per la stesura del manuale, abbiamo riunito – ha spiegato Maurizio Zipponi, Presidente di Fondazione Una – attori di mondi diversi al fine di far confluire in uno strumento univoco i risultati di un tavolo di lavoro iniziato già da tempo. Lo scopo del progetto Selvatici e Buoni non è solamente quello di instaurare un circolo virtuoso tra i soggetti coinvolti, ma anche quello di delineare un processo che consenta la creazione di una filiera di carni selvatiche controllata, legale e sicura dal punto di vista igienico-sanitario, in grado di garantire uno sviluppo sostenibile e un ritorno sociale, economico e occupazionale per i piccoli borghi e le comunità alpine e appenniniche”.
Silvio Barbero, Vicepresidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha aggiunto che “Le carni degli ungulati selvatici a vita libera sono un alimento biologico per eccellenza, caratterizzato da un basso apporto di grassi e un elevato tenore proteico. Per questo motivo, tra i principali obiettivi del progetto Selvatici e Buoni c’è quello di promuovere percorsi di formazione multidisciplinari volti ad accrescere le competenze degli attori coinvolti lungo la filiera delle carni selvatiche. Infatti, una corretta gestione della filiera è fondamentale per garantire le proprietà organolettiche e nutrizionali che contraddistinguono questa materia prima”.
Alla stesura del manuale hanno collaborato diversi professionisti del settore, tra cui Paolo Lanfranchi, Professore dell’Università degli Studi di Milano e Luca Pellicioli, Medico veterinario dell’Agenzia Tutela della Salute di Bergamo. Il loro lavoro è stato funzionale a sottolineare come le carni selvatiche possono assumere un ruolo strategico come risorsa sostenibile, in grado di rispondere a una crescente domanda alimentare che pone sempre nuove sfide per il comparto agro-zootecnico.
Durante la Conferenza stampa di presentazione ufficiale del manuale sono intervenuti, in rappresentanza della commissione Agricoltura, anche Stefano Vaccari, Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, e Raffaele Nevi, segretario Commissione Agricoltura Camera dei Deputati.
“Il manuale ‘Selvatici e buoni’ – ha dichiarato l’onorevole Vaccari – non offre solo utili indicazioni per la valorizzazione di questo tipo di carni e dei territori di provenienza ma è anche l’indicazione di un metodo che andrebbe perseguito per tutte le carni ed in generale per tutta la filiera del cibo al fine di garantire salute, sicurezza e sostenibilità ambientale. L’affermazione di questi percorsi gastronomici sarebbe la vera chiave di svolta per un Paese che detiene il primato delle eccellenze e della qualità delle produzioni”.
“Questo manuale rappresenta un grande contributo anche per aumentare la consapevolezza dei decisori politici sul tema della organizzazione della filiera dei selvatici” ha affermato l’onorevole Nevi. “Potremmo risolvere dei problemi, far emergere del gettito, sviluppare economia, creare occupazione e aumentare la sicurezza sanitaria del cibo somministrato sia attraverso la ristorazione che attraverso altri canali. Per questo ringraziamo la Fondazione Una che ancora una volta mette in campo una importante iniziativa culturale”.
CITATI: LUCA PELLICIOLI, MAURIZIO ZIPPONI, PAOLO LANFRANCHI, RAFFAELE NEVI, SILVIO BARBERO, STEFANO VACCARISe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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