Animali selvatici
07 Febbraio 2024 Nel pomeriggio di mercoledì 06 febbraio è stato eseguito il Decreto firmato dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ordinava l’abbattimento dell’orso M90, ritenuto troppo pericoloso. L’abbattimento è avvenuto con il permesso e il supporto scientifico dell’Ispra
Nella giornata di mercoledì 06 febbraio, la Provincia autonoma di Trento ha reso noto che era già stato eseguito il Decreto firmato nella stessa mattinata dal Presidente Maurizio Fugatti, che prevedeva il prelievo dell’esemplare di orso M90 tramite abbattimento. Numerose le proteste contro il provvedimento.
La vicenda
Dopo che diverse azioni di dissuasione (utilizzo di cani, munizioni in gomma, dardi esplodenti, luci e rumori) sono state portate a termine senza che venissero notati dei cambiamenti nell’atteggiamento del plantigrado, il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato un Decreto che prevedeva il prelievo dell’orso tramite abbattimento. Nel pomeriggio di mercoledì, dunque, una squadra del Corpo forestale del Trentino è entrata in azione. Seguendo le tracce del radiocollare di cui era munito, i forestali hanno individuato l’animale in una zona di montagna della bassa val di Sole e hanno proceduto all’abbattimento utilizzando un solo proiettile calibro 300 ad espansione.
“M90 era un animale pericoloso, secondo la scala di problematicità riportata nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali, alla luce della sua eccessiva confidenza e frequentazione di aree urbane e periurbane” si legge in un comunicato provinciale. “Più volte aveva seguito intenzionalmente le persone. L’episodio culmine lo scorso 28 gennaio, quando aveva seguito una coppia di escursionisti per oltre mezzo chilometro lungo una strada forestale nel comune di Mezzana. L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) aveva confermato la necessità di rimuovere l’orso M90 al più presto.”
L’intervento del Ministro dell’Ambiente
“La soppressione non può essere l’unica alternativa” ha commentato Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica. “Se quanto fino ad oggi messo in campo con la provincia di Trento non è stato sufficiente, l’impegno da parte di tutti deve essere quello di moltiplicare gli sforzi per individuare ogni soluzione possibile a garantire una convivenza pacifica nei territori. Ho nuovamente mobilitato tutte le strutture che fanno capo al Ministero per definire una strategia tempestiva in cui, lo ripeto, l’abbattimento deve essere davvero la soluzione estrema”.
Le proteste degli animalisti
“Una politica miope e nemica degli animali quella della Pat, che non tutela la biodiversità. Abbiamo sperato fino all’ultimo in un ripensamento, in considerazione della speciale protezione di cui gode la specie anche a livello europeo e nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione che tutela la biodiversità, ma il presidente Fugatti è stato sordo anche alle istanze dell’opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali” ha replicato l’Organizzazione internazionale per la protezione degli animali (Oipa).
“È iniziata ufficialmente la strage degli orsi trentini a firma del Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti: a due ore dalla pubblicazione del decreto di uccisione, è arrivata la notizia che la condanna a morte di M90 era già stata eseguita” si legge in un comunicato della Lav (Lega AntiVivivsezione).
“Si tratta di una vera e propria esecuzione, e i tempi ristretti tra pubblicazione del Decreto e notizia di esecuzione della condanna ci fanno pensare che mentre Fugatti firmava l’uccisione, le carabine erano già fumanti” ha dichiarato Massimo Vitturi, responsabile Lav, che ha aggiunto “tutto questo è stato studiato a tavolino per impedirci di intervenire in difesa di M90, un giovane orso di appena 3 anni, da poco indipendente dalla madre. Ci è stato impedito di difendere M90 ricorrendo al TAR contro la sua condanna a morte, ma non ci fermeremo”.
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